SILENZIO, PARLA PUTIN! IL PRESIDENTE RUSSO, AL G20 DI OSAKA, HA DIMOSTRATO DI ESSERE L’UNICO LEADER SOVRANISTA ESISTENTE.

Noi lo abbiamo sostenuto: c’è sovranismo e sovranismo, ma sai com’è, la politica, come ogni altra manifestazione umana, segue le mode, le stagioni, i momenti e così, ti ritrovi nei salotti televisivi o nelle convention, persone che blaterano di sovranismo, di valori identitari, di economia keynesiana, di Putin e di Trump, senza sapere neanche di cosa stanno parlando ed allora cari lettori voi mi direte: << ma perché non invitano voi de l’Ortis o lo stesso direttore Valloreja a parlare di queste cose visto che in Italia è stato il primo e fino adesso l’unico, a paventare un’uscita del nostro Paese dall’Unione Europea, dall’Euro e dalla NATO per poi, così, potersi alleare con l’alfiere degli Stati Sovranisti, cioè alla Russia di Putin?>>.

Semplice cari lettori, non ci inviteranno mai perché, a differenza degli altri giornalisti ed opinionisti, la nostra sede operativa non è ne a Milano ne a Roma, quindi siamo al di fuori dell’Italia che conta, se a questo aggiungiamo pure che, noi non frequentiamo i “salotti bene”, i nodi delle nostre cravatte sono inguardabili e i nostri completi non costano mai più di 300 Euro, ecco che la frittata è bella e fatta.

Per fortuna però, c’è, ogni tanto, un leader come Putin che pensa a darci ragione e così le nostre verità nascoste e derise dai più, tornano ad essere cardini ideologici.

Ad Osaka, in quel del G20, lo Zar si è espresso molto chiaramente: << L’idea di democrazia liberale e del liberismo è diventata obsoleta e ormai confligge con gli interessi della grande maggioranza della popolazione … contraria alle frontiere aperte ed al  multiculturalismo >>. Detta in altri termini, con buona pace di Salvini e Meloni, non esiste il sovranismo liberale, o se ancora non fosse chiaro, la cosiddetta rivoluzione liberale non è roba da sovranisti!

Chi è veramente sovranista, o perlomeno lo è nella giusta accezione del termine, non può che essere keynesiano, quindi per uno Stato dove la politica ha il primato sull’economia e dove, in quest’ultima, esso è fortemente presente.

Per un vero sovranista, inoltre, la tradizione, la Patria, non sono parole vuote ma vero e proprio progetto di vita. Di conseguenza, la Flat Tax, o la Lotta all’Immigrazione, non sono il tutto ma solo una parte molto residuale e marginale, di un progetto più ampio.

A così tanta chiarezza d’intenti ha risposto, in maniera quasi del tutto prevedibile, l’Unione Europea che, per bocca di Donald Tusk ha fatto sapere di come noi europei fossimo lì << … anche per difendere strenuamente la democrazia liberale >>.

Democrazie liberali che, sempre secondo Putin: << stanno utilizzando i problemi della Chiesa Cattolica per cercare di distruggerla >>.

È stata proprio ques’ultima dichiarazione, più di tutte le altre, che ha dimostrato quanto sia capace il Presidente Putin di leggere la storia nel suo eterno divenire, nessuno, infatti, mai, si è soffermato, in questi ultimi tempi, a difendere il cattolicesimo dai mille e più segreti, attacchi che, quotidianamente, gli vengono sferrati.

Insomma se Putin non esistesse bisognerebbe inventarlo.

Lorenzo Valloreja

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