RIDI, RIDI, CHE L’EUROPA HA FATTO GLI GNOCCHI! ATTENTO, PERO’, CHE NON SIANO INDIGESTI …

La storia è piena di esempi di governanti che non hanno saputo interpretare gli eventi che gli accadevano sotto il naso e così, molto spesso, da semplici proteste per il carovita, le sommosse si sono trasformate in vere e proprie rivoluzioni che hanno cancellato il precedente status quo.

È stata così per la Rivoluzione Americana, che ebbe il là dalla rivolta del Boston Tea Party del 1773, come lo fu per la Rivoluzione Francese del 1789, allo stesso modo in cui lo è stato per la Rivoluzione Russa del 1917; e che, con molta probabilità, lo sarà anche con le proteste dei Gilet Gialli, perché, qualora non si fosse ancora capito, è la fame che spinge l’uomo a ribellarsi, più di ogni altro aleatorio senso di libertà.

Sbaglia perciò l’Unione Europea se crede – come ha dichiarato per bocca del proprio neo Presidente della Commissione,  la tedesca Ursula von der Leyen – che: << Presto o tardi la popolazione cinese si ribellerà (in quanto) … il desiderio di libertà crescerà sempre di più >>.

Lo affermo non perché io sia comunista, anzi, la mia cultura politica è di tutt’altra parrocchia, ma semplicemente perché conosco la storia e ricordo molto bene come, oltre la “Cortina di Ferro”, i regimi comunisti siano caduti, uno dopo l’altro, principalmente perché la gente comune non aveva accesso ai bluejeans, alle calze di nylon, alla Coca Cola, beni dozzinali, si certo, ma che rappresentavano, nella loro essenza, uno status symbol, un’idea di benessere. Così come le statue di Lenin furono velocemente abbattute molto semplicemente perché gli uomini e le donne, del Patto di Varsavia, erano praticamente impossibilitate nello spostarsi da una parte all’altra del mondo.

A tutto questo, Pechino, invece, molto furbescamente, ha saputo ovviare.

Infatti se è vero che la Cina non brilla di certo per i diritti umani e che nel Paese del Dragone vi sono circa 530 milioni di poveri assoluti, è altresì vero che la classe media del “Celeste Impero”, dal 2015 ad oggi, è più che quadruplicata, passando dai 100 milioni di individui ai 450 milioni di persone, mentre negli Stati Uniti, la middle class, nello stesso periodo considerato, è solo raddoppiata.

In Cina, oggi, la proprietà privata è garantita e gli individui, se ne hanno le possibilità economiche, possono spostarsi dove meglio credono, ergo non si può combattere un gigante come Pechino replicando una strategia fallimentare come quella delle sanzioni alla Russia e sperando che il sistema imploda da se, solo, perché l’enclave di Hong Kong si ribella.

Ma d’altronde chi è causa del suo mal non può che piangere se stesso, ergo la cosiddetta “Idea d’Europa” propugnata dai vari De Gasperi, Schuman e Adenauer, non l’ha ammazzata il sovranismo ma l’ha bella e che sepolta l’Asse Franco/Tedesco unitamente a certa sinistra vicina ad ambienti sorosiani.

L’elezione, ad esempio, del piddino David Sassoli – che tanto ha eccitato, i sogni di vana gloria del Segretario Nazionale, Nicola Zingaretti – ha fondamentalmente fatto si che gli euroatlantisti si dessero la zappa sui piedi in quanto così hanno dimostrato che:

  1. l’Italia, in Europa, conta! al di là di ciò che ogni giorno sentiamo propinarci da tutti coloro i quali ritengono che il nostro Paese senza l’UE sarebbe già morto. Conta a tal punto che il Parlamento comunitario, riunito in quel di Strasburgo, per evitare che lo stivale cada ancor di più preda del sovranismo emergente, ha deciso, nonostante i partiti facenti parte l’attuale Esecutivo Giallo/Verde siedano, in Europa, all’opposizione, di concedere la Presidenza del Parlamento dell’Unione ad un nostro connazionale;
  2. la paura del sovranismo è talmente forte da indurre la Merkel e Macron a desistere da ogni procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia;
  3. Sassoli non è lì per tutelare il nostro Paese ma per indorare le pillole amare che l’Europa vorrà somministrarci.

Inoltre, con l’elezione di Sassoli questi scienziati della politica non hanno tenuto conto del fatto che, in questo modo, il fronte socialista, per lo meno in Italia, avrà di sicuro un ulteriore tracollo in quanto, sarà molto difficile, per l’ex giornalista Rai, sposare delle azioni che vadano a ledere il nostro Paese senza che queste ultime non abbiano un ulteriore ricaduta negativa, in termini di consenso elettorale, nei confronti del PD.

Ciò accade principalmente perché la sinistra, in genere, ha smesso di fare la sinistra ed il fronte europeista, tout court, non è mai stato inquadrabile in quella categoria politica.

A livello mediatico e di caccia al consenso, gli euroatlantisti hanno puntato tutto sull’empatia nei confronti di quei poveracci che attraversano l’Africa alla ricerca di un futuro migliore:  esigenza tra l’altro giustissima e nel pieno dei diritti dell’uomo, ma che cozza, ahimè, in questo periodo di profonda crisi economica, con i tanti poveri e bisognosi che abbiamo nel vecchio continente e soprattutto in Italia, ed ai quali, le istituzioni tutte, al di là dei proclami, non sanno dare risposte.

Dov’era e dov’è certa intellighenzia europeista quando:

  • le fabbriche piccole e grandi hanno chiuso?
  • alle famiglie dei bambini autistici viene richiesta la visita di controllo per un male da cui già si sa che non si può guarire?
  • si chiede la visita di controllo per invalidità, a taluni pensionati anziani, sperando di poter se non togliere il sussidio quantomeno ridurlo?
  • taluni assistenti sociali, in combutta con degli amministratori locali corrotti, hanno organizzato un sistema per portare via dei figli dai propri genitori al fine di lucrare sull’assistenza di questi minori?
  • tanti genitori separati o divorziati, si riducono a vivere in macchina?
  • dei ragazzi plurilaureati decidono di partecipare ad un concorso pubblico e in tale occasione scoprono che, per quell’impiego, le loro lauree non bastano perché mancano sempre alcuni CFU, o dei corsi aggiuntivi e via di seguito?

Ecco cos’è, in realtà, che fa crescere lo scontento, che innesca la guerra tra poveri, la mancanza di giustizia sociale.

Ma bando la propaganda cari lettori, e lo dico con il cuore in mano, ma voi credete veramente, che ci sia gente, tra coloro che sono contro l’immigrazione, che ha goduto nel vedere l’immagine di quel padre morto, con la figlia in braccio, mentre cercava di raggiungere gli Stati Uniti? O pensate che possano esistere, tra coloro che appartengono al genere umano, delle persone che non si preoccupino per l’incolumità di coloro che sono trattenuti in condizioni pietose in Libia ed altrove?

Se veramente pensate questo, allora, scusate la franchezza, ma siete da ricovero.

Per iniziare a ragionare seriamente e fattivamente, invece,  dobbiamo, per forza di cose, partire dal presupposto che ognuno di noi vuole aiutare gli altri esseri umani e il modo migliore per farlo è proprio aiutandoli a casa loro!

Voi a questo punto mi chiederete: in che modo?

Semplice, sostenendo, ad esempio, a livello internazionale, iniziative come la Grande Muraglia Verde: Lunga 7.600 km e larga 15 km, è una pionieristica opera guidata dall’Unione Africana e che mira a combattere gli effetti indotti dal cambiamento climatico globale e dalla desertificazione attraverso la creazione di un vasto sistema di paesaggi produttivi verdi tra il Nord Africa, il Sahel e il Corno d’Africa.

Nei Paesi in cui il programma già si trova ad uno stato avanzato, come ad esempio l’Etiopia o la Nigeria, sono già stati recuperati rispettivamente più di 15 milioni e 5 milioni di ettari di terreno coltivabile senza parlare poi del cambiamento in positivo del microclima locale.

Credere nelle Patrie, nello sviluppo delle zone più disagiate della terra, non è ne utopico ne nazionalistico, è semplicemente logico e responsabile.

Ma, come ha detto giorni fa il Presidente Putin: << L’idea di democrazia liberale e del liberismo è diventata obsoleta e ormai confligge con gli interessi della grande maggioranza della popolazione … contraria alle frontiere aperte ed al multiculturalismo >> di conseguenza, come possono rendersi conto della realtà dei leader che credono invece in valori che sono completamente lontani dal sentire comune?

È del tutto evidente, quindi, che, il castello di sabbia da essi hanno costruito con tanta stoltaggine, prima o poi, cadrà sotto l’onda di una semplice ed innocua mareggiata di popolo migrante.

Lorenzo Valloreja  

One Response to RIDI, RIDI, CHE L’EUROPA HA FATTO GLI GNOCCHI! ATTENTO, PERO’, CHE NON SIANO INDIGESTI …

  1. Fabrizio ha detto:

    Ciao Lorenzo…stai crescendo….attenzione ….rimettiti su bene i pantaloni…perchè stanno a scoprirtisi le palle….Bravo….però devi migliorare…Fabrizio

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