LA REGIA MONDIALISTA DEI 5 STELLE AVVIA IL PARLAMENTO ITALIANO VERSO LA NORMALIZZAZIONE E IL DECLINO.

Otto ottobre 2019, Camera dei Deputati: è stato approvato con voto finale, pur soggetto a possibile referendum popolare, il taglio del numero di deputati (da 630 a 400) e di senatori (da 315 a 200 ) .

Si risparmieranno così circa cento milioni di euro all’anno.

Detto così, la cosa ha ben poco di glorioso e di epocale, quanto piuttosto tutto l’aspetto prosaico di un taglio a un capitolo di spesa pubblica. Le forze politiche hanno votato quasi all’unanimità.

Invece, questo voto rappresenta innanzitutto una subalternità non solo della Lega ma di tutto il centro-destra a una iniziativa di bandiera grillina, e anche una sua sconfitta tattica.

E soprattutto, una ulteriore tappa verso la sterilizzazione ed elitarizzazione delle istituzioni democratiche nazionali, come da regia della finanza mondialista.

Infatti, anche se questo governo esasperatamente euroatlantico dovesse cadere prima del termine della legislatura,  difficilmente le Camere saranno sciolte, ci sarà una manovra del genere Conte ter o quater : molti dei loro attuali membri sanno che non saranno mai rieletti, dato per una delle tanto disprezzate poltrone saranno necessari tanti, tantissimi voti in più. Oltretutto, i maghi del ribaltone più disinvolto e spregiudicato dell’ Italia da quando esiste come stato unitario, propagheranno e “venderanno” per tutta la loro vita auspicabilmente lunga  e coronata da eurocratica serenità, la narrazione della loro straordinaria coerenza e concretezza, che ha fatto risparmiare al popolo italiano ben cento milioni di euro annui.

La regia aziendalistica e sapiente della Casaleggio & associati, con tanto di studi di marketing e demoscopici con i controfiocchi, merita la classica levata di cappello :. il populismo viene canalizzato, addomesticato come un leoncino che, adulto, si ritrova non re del suo habitat, ma a rendere al suo padrone biglietti di pubblico pagante in un circo.

Cosa c’è di più meritorio per le masse lobotomizzate e manipolate, che tagliare “poltrone”?

E cosa c’ è di più utile per il mondialismo, che assemblee popolari di repubbliche parlamentari indebolite e a mala pena tollerate dall’opinione pubblica? Il percorso è analogo a quello della distruzione dell’ istituto familiare : lì si iniziò ben cinquanta anni fa con la martellante propaganda sul “diritto di rifarsi una vita” (vedi divorzio) e si è arrivati alle “nozze gay” o all’ indifferenza di esser nato in un matrimonio o meno, o alla progettata eliminazione della trasmissione paterna del cognome.

 Qui, si inizia con la riduzione delle “poltrone”, per poi arrivare alla constatazione che in fondo basta che il popolo sia guidato da gente competente e politicamente corretta, con bollino di una qualche autorità sovranazionale (se della sovranità italiana ancora resterà qualcosa). Ne verranno efficienza e velocità nella realizzazione dei desiderata di Bilderberg e di qualunque altra istanza mondialista di vertice istituzionale e non, assenza di incognite elettorali,, ruolo puramente esecutivo (ma degli ordini loro) da parte dei governi.

Ah, se tutto fosse già effettivo e reale : oggi  la nota integrativa al DEF non sarebbe stata approvata per un soffio, con soli tre voti di maggioranza…!

L’altro aspetto politico del processo messo in moto, e constatabile dalle prossime elezioni, quando e se si terranno, è l’ accresciuta dimensione elitaria del nostro Parlamento: vi entrerà a far parte sempre più estabilishement ed elites socio economiche. Un esercito di Carlo Calenda e nessun Antonio Razzi, ma forse neanche un Vittorio Sgarbi : cene del Rotary ed università straniere, conti in banca milionari in famiglia da almeno tre generazioni, e niente grilli per la testa “antichi” come Dio-Patria-Famiglia .

Ben altra sarebbe stata la strada di una traumatica riduzione degli emolumenti dei parlamentari: ma quella non avrebbe garantito una riduzione della rappresentanza indirizzandola verso una impostazione ideologica anzi antropologica che sembra sfuggire a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che almeno non sembrano aver avuto il coraggio di contrastare il trionfo dei 5 Stelle sul campo di un populismo da Bar Sport ma tremendamente pericoloso, lo riconosciamo, sul piano elettorale (probabilmente in futuro come detto, ma certamente con una rappresentanza del tipo numerico attuale).  

Ma i grillino-casaleggiani non hanno nulla di giacobino: sono dei neodemocristiani che stanno facendo un lavoro così sporco, mellifluo e mondialista che neanche il più cinico doroteo avrebbe accettato.

A.Martino

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