SARDINE AVARIATE, NELL’OLIO DEL PENSIERO UNICO E NELLA SCATOLETTA ARRUGGINITA DELLA SINISTRA ITALIANA

Che tristezza, queste sardine che a Modena hanno replicato l’assembramento bolognese pigiati strettissimi (appunto come i pesciolini spesso inscatolati o in barattolo): non occorre essere uno psicologo per cogliere il significato di lobotomizzazione e conformismo, di pensiero omologato, di identità da trovare nell’ammucchiata. Il tutto all’insegna della canzone “Bella ciao” che da inno dei vincitori della guerra civile a bassa intensità del 1943-1945, si tenta di far passare come il nuovo inno nazionale. 

Questi pesciolini sono tenuti insieme dall’odio che i loro burattinai del PD con straordinaria manipolazione della realtà davvero in stile disinformativo sovietico dicono permeare l’avversario, ma che in realtà sembra ispirare tutto l’operato loro (sia delle sardine che appunto dei loro inscatolatori). E l’olio di conservazione di questi ragazzi dalla faccia di secchioni consacrati al Sacro Cuore del Che si chiama Pensiero Unico. 

Nonostante il loro giovanilismo sono vecchi, conservatori più del Gattopardo (che almeno all’apparenza era disposto a cambiare “tutto”): fanno tutto questo casino in fondo solo perché spaventati che la roccaforte rossa d’Italia per eccellenza possa cambiare bandiera . “Bologna non si lega”. Incredibile, mai sentito parlare di “alternanza fisiologica di ogni democrazia”? 

Anche in Svezia i socialdemocratici, come da clamorosi sondaggi, potrebbero perdere il loro predominio che dura dall’epoca, tanto per renderci conto, della guerra d’ Etiopia e di “faccetta nera”. E allora? Qualcuno grida al disastro nazionale, si invoca la messa al bando del Partito democratico (che lassù indica tutt’altro orientamento che dalle nostre parti)? 

Il problema è che questi pesciolini sono una trovata della Sinistra, probabilmente finanziata e pensata dal solito Soros, per intimidire l’opposizione montante nella loro storica, iconica roccaforte: ne hanno ogni caratteristica, mi ricordano molto la mobilitazione liberal statunitense all’immediato indomani dell’elezione di Donald Trump. Non mi meraviglierei se si scoprisse che molti dei partecipanti ricevono una discreta “paghetta” per spostarsi da Bologna a Modena e poi che so, a Reggio Emilia o Mirandola o Rimini, e che qualcuno non è affatto residente in Emilia-Romagna: “a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca”… 

La loro violenza verbale anche sui socials e implicitamente fisica, dall’allusione intimidatoria (occupare una piazza in modo asfissiante come a dire “qui comandiamo noi, non ci faremo sfrattare da nessuno anzi siamo pronti a schiacciare chiunque col nostro fare massa”) fa di questi pasoliniani figli di papà ben vestiti e dalla parlantina stizzita un vero pericolo per la democrazia. Non dispiacciono ovviamente, nemmeno ai grillini che hanno perso, grazie alla loro sottomissione allo establishment
mondialista e all’eurocrrazia e alla creazione del governo fantoccio, qualunque mordente sulla piazza e qualunque capacità di mobilitazione popolare. E che tra gli improvvisati merluzzetti alla guida delle sardine (da cui queste saranno mangiate prima o poi come da ben nota legge di natura) vi sia una suora, ci impressiona ma solo nel senso della irreversibile deriva mondialista, antinazionale, e antipopolare del postcattolicesimo bergogliano.   

A.Martino 

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