LA RUSSIA SI DIFENDE DALLA PROPAGANDA STRANIERA, E DALLA MANIPOLAZIONE INFORMATIVA. MA QUI FANNO FINTA DI SCANDALIZZARSI.

Ci meraviglia che l’ informazione euroatlantista abbia tentato di diffondere scalpore riguardo gli “agenti stranieri” operanti in Russia.

Certamente è una norma di quell’autoritarismo e decisionalità tipici dei pochi regimi effettivamente ancora indipendenti come il russo o il cinese, ma per Mosca era ormai indifferibile considerata l’ imperante russofobia, e la necessità di rispondere con “specularità” alla criminalizzazione, o nel migliore dei casi alla ghettizzazione dei media russi nel mondo, con conseguente difficoltà per le opinioni pubbliche di attingere a voci diverse, non conformate e non omologate.  

La discussa legge ormai firmata dal Presidente Vladimir Putin impone semplicemente che non solo organizzazioni o persone giuridiche, ma anche le persone fisiche possano essere appunto, considerate “agenti stranieri”.

Il disegno di legge, presentato l’anno scorso alla Duma di Stato, rientrava nell’ambito delle contromisure moscovite per la decisione americana di inserire l’emittente emanazione del governo russo ‘Russia Today’ nella lista degli agenti stranieri negli Usa. D’altronde la lunghezza dell’ iter parlamentare testimonia che la norma, assolutamente non una “leggina”, ha avuto un certo travaglio e non si configura come una banale soddisfazione di un impulso presidenziale.

Come “misura speculare”, Mosca aveva già etichettato come agenti stranieri 10 testate americane. La nuova legge interessa quindi i giornalisti, pure russi, che già lavorano in questi media, ad esempio Voice of America e Radio Liberty. Ma anche i bloggers, qualora percepiscano denaro dall’ estero e materiale da organizzazione non russa, sono considerati “agenti stranieri”.

Tale “etichetta” comunque, non comporta alcuna automatica criminalizzazione ma solo una certa attenzione delle autorità russe verso i suddetti soggetti; da queste parti, è più o meno la stessa cosa verso le “interferenze russe” (queste però fantomatiche a differenza di altre).

E uno dei nostri massimi giornali quotidiani, col suo acquisto da parte di una grande famiglia apolide del turbocapitalismo globale, non si avvia forse a diventare qualcosa del genere?

A.Martino        

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