SE ASSAD E’ UN CRIMINALE DI GUERRA IO SONO BABBO NATALE!

Finalmente, dopo diverse settimane di polemiche, la RAI ha deciso di rendere visibile, sul portale di RaiPlay, l’intervista integrale al Presidente siriano Assad realizzata da Monica Maggioni e, udite udite, il sonoro era finalmente in lingua italiana in modo tale che, tutti i nostri connazionali, potessero finalmente farsi una propria idea sull’annosa Guerra Civile Siriana.

Ebbene, dopo aver ascoltato attentamente questo servizio per 19 minuti e 28 secondi posso senz’altro affermare che, in questo frangente, Bashar Al-Assad ne è uscito vincitore.

Infatti, con un impeccabile narrativa, ha smontato una per una tutte le accuse che la comunità internazionale, da anni, gli muove contro ed è risultato anche convincente nell’addossare le cause di questa travagliata crisi nei confronti degli Stati Uniti, dell’UE, e soprattutto della Francia: << L’Unione ha pubblicamente sostenuto i terroristi dal primo giorno, dalla prima settimana. Hanno incolpato il governo siriano e alcuni regimi, come quello francese, hanno armato i terroristi. È stato uno dei loro funzionari a dichiararlo, credo sia stato l’allora ministro degli Esteri, Fabius, “mandiamo le armi” aveva dichiarato >> dunque, aggiunge il Presidente: << Per questo un grande numero di persone, milioni di persone, non potevano più vivere in Siria e hanno trovato difficoltà a restarci e sono stati costretti a uscirne >> ed ancora: << Perché hanno parlato di attacchi chimici mai accaduti? False notizie comprovate. Tutto ciò è immorale e politicizzato per creare caos … (infatti noi) non possiamo usare (armi chimiche), e non possiamo farlo … per motivi, diciamo logistici … quando stai avanzando, perché dovresti usare armi chimiche? Stiamo avanzando, che bisogno abbiamo? Siamo in ottima posizione, perché usarle, specialmente nel 2018. Questo è un dato evidente così come è evidente che questa guerra è il risultato di qualcosa di programmato prima e altrove>>.

Di certo non a Mosca, dove invece vi è un grande senso del rispetto delle leggi internazionali e delle singole sovranità.

A tal riguardo infatti il Presidente siriano ha dichiarato: << per comprendere il ruolo russo, dobbiamo comprendere i principi russi. La Russia, crede che il diritto internazionale – e l’ordine internazionale basato su quella legge – sia nell’interesse della Russia e nell’interesse di tutti nel mondo. Quindi, loro, sostenendo la Siria sostengono il diritto internazionale; questo è un punto. In secondo luogo, essere contro i terroristi è nell’interesse del popolo russo e del resto del mondo. Quindi, stare con la Turchia e fare questo compromesso non significa che sostengano l’invasione turca; piuttosto volevano avere un ruolo per convincere i turchi che bisogna lasciare la Siria. Non supportano i turchi, non dicono “questa è una buona realtà, la accettiamo e la Siria deve accettarla”. No, non lo fanno. Ma a causa del ruolo negativo statunitense e del ruolo negativo occidentale nei confronti della Turchia e dei curdi, i russi sono intervenuti, al fine di bilanciare quel ruolo, per rendere la situazione… non direi migliore, ma meno male se si vuole essere più precisi. Quindi, nel frattempo, quello è il loro ruolo. In futuro, la loro posizione è molto chiara: integrità siriana e sovranità siriana. L’integrità e la sovranità siriane sono in contraddizione con l’invasione turca, che è molto ovvia e chiara >>.

La Siria, poi, è ancora un Paese socialista con un settore pubblico molto grande e forte che in passato ha permesso anche una buona crescita economica e di certo non ha paura di affrontare la ricostruzione postbellica.

Essa, prima di tutto, passa attraverso un’adeguata riconciliazione nazionale, che ha nei religiosi, negli insegnanti e negli uomini di cultura i propri alfieri e solo successivamente attraverso il contributo del popolo siriano che, ricordiamolo, << nel mondo ha molti soldi e vuole venire a ricostruire il proprio Paese. (Inoltre bisogna tener conto del fatto che) quando si parla di ricostruire un Paese, non si tratta di dare soldi alle persone, si tratta di ottenere benefici – è un business. Quindi, molte persone, non solo siriane, vogliono fare affari in Siria. (Vi è un problema però) ed il problema è che queste sanzioni impediscono agli uomini d’affari o aziende di venire e lavorare in Siria. Nonostante ciò, questi ultimi, hanno iniziato a trovare modi per eludere queste>>.

In fondo, ricorda Assad, la Siria rinascerà perché : << è (un) collettivo >> non una singola individualità.

Lorenzo Valloreja

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