ROMA FESTEGGIA IL CL QUALE CAPITALE D’ITALIA MA NON INTERESSA A NESSUNO, AHIMÈ NEANCHE AI SOVRANISTI

Che per i 150 anni di Roma Capitale d’Italia movimenti e partiti come +Europa e il PD facciano spallucce ci può anche stare, in fondo, cosa possiamo pretendere da chi è fortemente europeista? Ma che a farsi scivolare la cosa addosso siano anche i cosiddetti sovranisti, beh, francamente allora la cosa inizia a farmi veramente paura!

Può il sovranismo operare ed esistere solo perché il poppolo sta male:

  • Disoccupazione
  • Carovita
  • Immigrazione incontrollata e clandestina
  • Criminalità in aumento.

Certo, queste sono emergenze reali, ed è dovere di chi si professa patriota e tutore della sovranità nazionale, fare di tutto per risanare queste situazioni, ma il sovranismo è, e deve essere, qualcosa di più.

Innanzitutto non vi può essere un vero sovranismo se non vi è una base ideologico/culturale di fondo, cioè la conoscenza profonda delle nostre tradizioni, della storia nazionale, dei processi storico/politici che hanno portato alla nascita del Regno d’Italia prima e della repubblica italiana poi.

Allora stesso modo non vi può essere sovranismo se non vi è amore smodato per la propria Patria, senso delle istituzioni, spirito di sacrificio.

Dunque, un sovranismo che non ricorda, che non celebra, l’Unità Nazionale e il ricongiungimento della Città Eterna ai destini della nostra Patria che cos’è se non un sovranismo di facciata o di scopo?

Voi vi immaginate cosa sarebbe accaduto se oggi, anziché celebrare Roma Capitale d’Italia, si fosse celebrato un ipotetico ricongiungimento di Parigi alla Francia?

È presto detto!

Come minimo avremmo avuto un Macron blaterante a reti unificate mentre la Legione Straniera orgogliosamente, Covid o non Covid, avrebbe sfilato per le vie di Parigi accompagnata dall’alto dalla squadra acrobatica dell’aeronautica francese, la quale non si sarebbe lesinata dall’irradiare il cielo con i colori del proprio tricolore.

Ma se questa è una mia operazione di fantasia potete andare a vedere in rete cosa si è fatto l’anno scorso  a Berlino per il trentennale della Caduta del Muro e la fine della DDR.

Qui invece, settembre 2020, anno del Covid e del Referendum, non un una deposizione di Corona d’alloro al Milite Ignoto da parte del Presidente della Repubblica, non un’acrobazia delle Frecce Tricolori sopra l’Altare della Patria, non un discorso di Mattarella a reti unificate, né una programmazione della Rai dedicata all’evento: dei documentari sul Risorgimento, la trasmissione di qualche Film di Luigi Magni, roba di questo genere insomma.

Niente di tutto ciò, ci si è solo limitati, da parte del Sindaco Virginia Raggi, ad illuminare, di Rosso, Bianco e Verde, Porta Pia, quasi come se questo evento potesse essere ridotto a pura e semplice festa locale,direi quasi patronale.

Dio mio perché tanto vilipendio ai martiri del Risorgimento?

Certo, l’Unità Nazionale non fu perfetta, molti popoli italici pagarono a caro prezzo le conseguenze per questa cattiva gestione, prima tra tutte le genti meridionali, ma questo non toglie che l’anelito all’Unità Nazionale non venisse da lontano nei secoli, Dante docet, perciò essa prima o poi doveva realizzarsi perché il nostro è un popolo che, parla una medesima lingua (tutti nostri diealetti sono lingue di derivazione italo/romanze), ha una medesima cultura religiosa e sociale, vive da millenni sulla stessa penisola. Chi vuole cancellare la nostra storia lo fa solo per un motivo: sradicarci per farci confluire definitivamente in questa Europa artefatta, cinica e usuraia.

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