L’AMBIZIOSA SCELTA DI FORZA NUOVA: SCIOGLIERSI E DAR VITA ALLA “LIBERAZIONE NAZIONALE”

E così, dopo quasi un quarto di secolo sulle piazze italiane a contendersi con Casa Pound (venuta dopo) e Fronte Nazionale (di poco preesistente) la posizione di avanguardia nella Destra radicale, nazionale e identitaria, orfana della svolta di Fiuggi ma anche del venire meno del carisma di un Pino Rauti, Forza Nuova da sempre guidata dall’ ex “primula nera” Roberto Fiore si scioglie o meglio confluisce in qualcosa di effettivamente più ambizioso: Italia libera.

Questa nuova creatura politica si propone, a detta delle dichiarazioni dei suoi principali esponenti nonché componenti una specie di governo ombra, di dare spazio anche a esponenti della società civile animati da una ben precisa e per nulla mondialista visione del futuro italiano. Soprattutto all’ ampia parte dei “gilets arancioni” che hanno mollato l’ ex generale Pappalardo ( o forse piuttosto, mollati da lui), e a tutto il fronte degli oppositori al sanitarismo detti sbrigativamente “negazionisti”. A detta di Fiore e Taormina, inoltre, stanno confluendo pure veri e propri comunisti, e grillini pentiti e delusi.

L’ obiettivo della “vittoria finale”? In gran parte (la NATO non ci sembra infatti tirata in ballo) lo stesso che per noi: abbandono di UE e Euro, ed uscita dalla dittatura sanitaria. Per giungervi hanno creato, dicevo,  un “governo di liberazione nazionale” che forse, modestamente e realisticamente, definirei piuttosto un “governo ombra” nella più soft accezione britannica. Ne fanno parte ad esempio l’economista Nino Galloni (amico de L’Ortis),  l’ex ammiraglio Salvatore Cabras, e  l’ avvocato Carlo Taormina (grande penalista dalle parcelle monstre ma coraggioso oppositore in punto di diritto del golpe sanitarista). E’ di quest’ ultimo l’accenno al redde rationem politico verso la magistratura.

Colpisce però e provoca qualche perplessità lo sdoganamento della destra radicale da parte, pur se di una frangia insoddisfatta e libera pensatrice direi alla pari nostra almeno all’ apparenza, di uno establishment che fino a un anno fa si sarebbe, anche in quanto tale frangia, tirato indietro inorridito e sdegnato anche al vedere col binocolo un solo “naziskin”. In questo imitato persino dal piccolo borghese medio di idee tradizionali e prebergogliane, pur se praticamente in accordo con FN su tutto. Segni di scricchiolio e tenuta traballante del Sistema? Forse.

Di sicuro, Roberto Fiore avrà capito che il sogno della restaurazione tradizionale e tradizionalista italiana, in tempi di postcattolicesimo, modernismo sfegatato e secolarizzazione radicale benedetti dallo stesso Vaticano, non porta a granché.

Inevitabili le litanie del  sacro collegio delle Vestali custodi sacro fuoco eterno del Pensiero Unico antifascista (partigiani o meglio bisnipoti dei partigiani, Boldrini, Lerner ecc.).

Notiamo che il termine “dittatura sanitaria” a costoro brucia enormemente, e che non riescono a evadere da schemi mentali retrogradi, terrorizzati da un pericolosissimo “nazifascismo” inesistente persino sui verbali di questura o DIGOS a quanto pare, dato che da venti anni chiedevano lo scioglimento di FN e mai lo hanno ottenuto . E che non capiscono che aver fatto un po’ di trambusto alla fine di ottobre, per una fascia non trascurabile di opinione pubblica, non è affatto un’onta, anzi; e che regola della politica e delle idee è, anche, dar voce al malcontento e a chi si sente oppresso o danneggiato (almeno nella democrazia di cui si riempiono quotidianamente la bocca).

È divertentissimo che a denunciare la dittatura sanitaria siano persone che inneggiano al ventennio fascista. Inizino a denunciare la vera dittatura che c’è stata nel nostro Paese, quella dal ’22 al ’44”, è stato il commento del presidente dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo.

Italia Libera mi sembra un tentativo da parte di Forza Nuova di riacquistare credibilità dopo la responsabilità dei loro uomini, a partire dal loro leader romano Giuliano Castellino, negli incidenti dei mesi scorsi nelle manifestazioni di piazza. Un refresh del movimento di estrema destra – aggiunge Pagliarulo – con qualche nome in più, nel tentativo di raccattare qualche consenso con personaggi che non hanno particolare charme nell’opinione pubblica”.

Secondo Gad Lerner, “Italia Libera è il grottesco travestimento di una forza per fortuna esigua ma con una chiarissima matrice nazi-fascista che, procedendo di fallimento in fallimento e non riscuotendo consenso elettorale, cerca di cavalcare nuove istanze provocate dalla sofferenza della pandemia“.

Ed ecco la nostra Tamara Harris,  l’ex presidente della Camera, la Vestale inginocchata Laura Boldrini: “Che vadano a parlare coi familiari delle quasi 70mila vittime. E’ una cosa veramente offensiva, parlare di dittatura sanitaria vuol dire non rispettare la memoria dei morti. Mi sembrano persone sfaccendate che devono occupare il loro tempo, che vadano a fare volontariato”.

In bocca al lupo a Italia libera: la seguiremo, ovviamente, con attenzione e simpatia.

A. Martino

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