SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO GLI USA PERDONO IL PELO MA NON IL VIZIO!

Se il buongiorno si vede dal mattino i prossimi 4 anni del nuovo inquilino della Casa Bianca saranno sicuramente piuttosto movimentati.

Ho ancora negli occhi e nelle orecchie, la puerile poesia declamata da Amanda Gorman durante la pomposa cerimonia d’insediamento di Biden e per questo sorrido, sarcasticamente, al ricordo di alcuni passi i quali, in particolare, mi hanno stupito più di altri per la propria ipocrisia:  << Noi abbiamo imparato che la quiete non è sempre pace …  (perciò) … Abbandoniamo le braccia ai fianchi così da poterci sfiorare l’uno con l’altro. Non cerchiamo di ferire il prossimo, ma cerchiamo un’armonia che sia per tutti … (infatti) … Le Scritture ci dicono di immaginare che ciascuno possa sedere sotto la propria vite e il proprio albero di fico e lì non essere spaventato. Se vorremo essere all’altezza del nostro tempo, non dovremo cercare la vittoria nella lama di un’arma, ma nei ponti che avremo costruito … (perciò) … Essere americani è più di un orgoglio che ereditiamo >> ed ancora: << In questa verità, in questa fede, noi crediamo, Finché avremo gli occhi sul futuro, la storia avrà gli occhi su di noi.Questa è l’era della redenzione … Se useremo la misericordia insieme al potere, e il potere insieme al diritto, allora l’amore sarà il nostro solo lascito >>.

Peccato che la giovane attivista americana non sa o fa finta di non sapere, che gli Stati Uniti, Paese da lei decantato come il tentativo di realizzare il paradiso in terra, unica utopia possibile, in realtà siano una Nazione:

Quindi altro che costruttori di ponti e operatori di giustizia e di misericordia, la realtà è che il lupo perde il pelo ma non il vizio!

Gli USA sono una Nazione imperialista ed espansiva punto e basta … e l’isolazionismo di Trump è stata una pura e semplice parentesi che ha dato non poco fastidio alle lobby ed ai poteri forti.

Ora il Presidente Biden, che isolazionista non è affatto, ha intenzione di recuperare tutto il tempo perduto e, infatti, a soli pochi giorni dal suo insediamento, ha immediatamente ordinato alle truppe americane di spostarsi dall’Iraq alla Siria, invertendo così il disimpegno precedentemente attuato dal Tycoon e creando così non poche tensioni con il legittimo Presidente Assad e di rimando con il principale alleato di Damasco, cioè Putin. Come se non bastasse, nello stesso periodo, la Casa Bianca non ha evitato di pronunciarsi, per bocca del proprio ambasciatore a Mosca, a favore delle manifestazioni di protesta organizzate da Navalny e contro le autorità russe colpevoli, a detta di questi ultimi, di reprimere la libertà di parola dei manifestanti.

Veri e propri atti di ingerenza, quindi, che, tuttavia, siamo convinti, troveranno adeguate contromisure da parte della Federazione Russa la quale, fortunatamente per chi come noi ha una visione diametralmente opposta a quella yankee, non è né una Repubblica delle Banane, né l’Isola di Grenada di turno, ma uno Stato solido ed autorevole, capace di resistere e controbattere, ad ogni provocazione.

Certo avremmo preferito altri 4 anni di sonnacchiosa pace, forse una pace tesa, sofferta, ma pur sempre di pace si è trattato, ma se così non dovesse essere più vorrà dire che ognuno degli Stati protagonisti sulla scena mondiale dovrà farsi carico, dinnanzi, agli uomini, a Dio ed alla storia, delle proprie responsabilità.

Perciò, chi sarà cagion del suo male non potrà fare altro che piangere sé stesso, con buona pace di tutti gli altri.

Lorenzo Valloreja

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