“SIGNORE DA CHI ANDREMO?”

Nel Vangelo di Giovanni si narra di un episodio in cui alcuni discepoli rimproverano a Gesù il fatto di usare parole che a loro dire risultano dure e incomprensibili, e in conseguenza di ciò lo abbandonano. Il Figlio di Dio, senza minimamente scomporsi, si rivolge ai pochi discepoli rimasti chiedendogli se hanno intenzione di andarsene anche loro. E Pietro, a nome di tutti, risponde:”Signore da chi andremo? Solo tu hai parole di Vita eterna!”.

Questo brano evangelico mi è tornato alla mente dopo aver assistito a quel parto deforme comunemente chiamato “governo Draghi”. Non entrerò nei dettagli perchè questa ammucchiata imbarazzante si commenta da sé. Mi limito solo a ribadire un concetto che espressi tempo fa. E che cioè per l’Italia non cambia quasi nulla che ci siano Conte o Draghi al governo. Perchè sia l’uno che l’altro sono stati chiamati da entità sovranazionali per “grecizzare” e annichilire l’Italia. L’unica differenza che intercorre tra l’avvocato pugliese e l’eurocrate al cubo è la stessa che ci può essere tra un sicario della ‘ndrangheta e il primario di una asettica clinica adibita al suicidio assistito. In entrambi i casi la sorte della vittima, l’Italia, è comunque segnata.

Ma nonostante si stiano addensando nubi sempre più minacciose sulle nostre teste, inviterei tutti a vedere il cosiddetto “bicchiere mezzo pieno”. Ovvero riuscire a cogliere i lati positivi di questo drammatico momento storico.

E indubbiamente il primo lato positivo che salta all’occhio è il fatto che il popolo italiano è stato abbandonato a se stesso. Ora chi legge, sicuramente strabuzzerà gli occhi domandandosi:”Ma come? Il popolo italiano è stato abbandonato dai suoi governanti e questa sarebbe una bella notizia?”.

E la bella notizia consiste nel fatto che ormai son cadute anche le ultime maschere e i manovratori dell’Italia, o chi per loro, stanno giocando a volto e a carte scoperte. La sedicente “opposizione” si è rivelata, semmai ci fossero stati dubbi, per quello che è realmente:una faccia della stessa medaglia. Uno dei personaggi della stessa commedia. E se ciò può provocare delusione, tristezza o rabbia dobbiamo però vederne il lato positivo, come detto prima. Perchè adesso finalmente gli italiani possono vedere in modo chiaro e distinto chi vuole il loro male. I lupi hanno finalmente dismesso il travestimento da pecora e ora sono tutti lì, perfettamente schierati e visibili. I pastori che dovevano portare le pecore al pascolo, le hanno invece condotte al macello. E a distanza di millenni, dobbiamo prendere atto di come gli uomini continuino a tradire e a vendersi per trenta denari.

Quindi davanti ad uno scenario così desolato e sconfortante non può che uscire un grido dal profondo:”Da chi andremo?”. Al momento forse nessuno conosce la risposta. Ma individuare con esattezza la postazione del nemico prima della battaglia può già essere un buon punto di partenza.

Alessio Paolo Morrone

One Response to “SIGNORE DA CHI ANDREMO?”

  1. Enza ha detto:

    Di tutta questa situazione, caro Alessio, non posso che guardare alla Parola di Dio partendo da san Giovanni Battista, fino alla spogliazione in croce di nostro Signore. Una frase voglio sottolineare e a cui credo moltissimo: QUELLO CHE HANNO FATTO A ME LO FARANNO ANCHE A VOI, PERCHE’ IL SERVO NON E’ PIU’ DEL SUO PADRONE. L’unica cosa che non dobbiamo perdere però è la FEDE, unica cosa che ci dà la forza di vivere liberi da ogni oppressione. Perchè Dio toglie di giorno ai potenti per dare ai suoi poveri la notte. E cosa toglie ai potenti Dio? la vera felicità e la serenità di cuore. Guardiamo gli occhi delle persone e ci accorgeremo chi sono e dove andranno. Lode a Gesù nostro RE

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