GIOVANI PROMESSE CRESCONO: FAINA SAVENKOVA

Cari amici de l’Ortis, oggi vi proponiamo per la rubrica “VOCI DALL’EST“, l’intervista ad una delle nuove promesse della letteratura russa, Faina Savenkova, ragazza dodicenne originaria del Donbass, vincitrice del concorso dedicato allo scrittore per bambini Andrei Usachov e tradotta già in ben 8 lingue, tra cui anche il giapponese.

VALLOREJA: << Faina, Quando e perchè è iniziato questa tua passione per la scrittura? >>

FAINA: << Beh, senz’altro posso dire che la mia passione per la narrazione è incomninciata con lo scoppio della Guerra in Donbass. All’epoca avevo 5 anni e chiaramente non scrivevo e non sapevo nemmeno leggere, guardavo semplicemente la natura, gli uccelli e inventavo le fiabe. Probabilmente questo mi aiutava a distrarmi. Poi nel 2017 ho vinto il mio primo concorso letterario e da quel momento non mi sono fermata più >>.

VALLOREJA: << Nei tuoi scritti ti rivolgi principalmente ai bambini? se sì perchè? parli loro della tua Partria?>>

FAINA: << I bambini sono i lettori più onesti, non puoi ingannarli. Tutto ciò che riguarda la mia Patria è percepibile da tutti, sia per i bambini che per gli adulti. Ma alla fine è come diceva Saint-Exupery nel Piccolo Principe: “riuscirebbero i grandi a vedere il mondo così come lo vedo io? Crederebbero a me – bambina – quelli che potrebbero fermare la guerra?” Ecco perché solo i bambini non andrebbero a cercare nei miei racconti quello che non c’è: leggerebbero semplicemente facendo le loro considerazioni >>.

VALLOREJA: <<Benissimo Faina vorresti leggerci qui un tuo ultimo scrtitto>>

FAINA: <<Certo, ne sono onorata: “Marzo è un mese particolare. Lo attendi, impaziente,  ed ecco finalmente arriva e tu segni il primo giorno di primavera nel calendario. E poi per un mese ancora vedi cadere la neve. È  bello stare sotto le coperte facendo finta che sei un orso ancora in letargo a guardare i fiocchi bianchi che arrivano chi sa da dove e volano attorno  alla tua casetta. Magari i fiocchi tingessero il tutto col bel colore bianco candido, invece no, guardi da sotto la tua coperta fuori dalla finestra e vedi il grigio ovunque,  sembra che la neve, cadendo, abbia portato via tutti i colori. Non resta che rientrare sotto alle coperte ed attendere i tempi migliori. Se in uno di questi giorni il Marzo venisse a bussare alla mia porta, temo, l’avrei preso a calci >>.

VALLOREJA: <<Molto bella!>>

FAINA: << Certo, ma allora voi mi chiederete perché sono uscita dalla mia tana?Giusto?! Per andare alla prima al teatro di Luspekaev. Domenica scorsa infatti c’è stata la prima teatrale “Karlsson e il bambino”, con la regia di Vlad Kusminih. Questo lavoro è un debutto per Vlad-regista e posso dire che è stato un successo. Questo spettacolo può davvero cacciare l’ansia e la tristezza accumulate durante l’inverno. Per me è stata veramente una gioia e un’allegria e ringrazio tutti quelli che hanno lavorato nello spettacolo. Siete riusciti a diffondere la gioia e la felicità, il che è importantissimo. Grazie ancora a tutti! P.S. Un mistero….Indovinate dopo quale evento il Sole ha deciso di ricordarsi dell’esistenza di Lugsnsk ed è  tornato nel nostro mondo cupo e grigio per portare un po’di buonumore e di calore? >>

VALLOREJA: <<Grazie ed alla prossima!>>

FAINA: << Grazie a voi!>>

traduzione di Ioulia Liakh

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