PACE DI CARTAPESTA

Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”.

Al di là di qualsiasi elucubrazione in campo storico o geopolitico, l’eterno conflitto tra israeliani e palestinesi si può descrivere e sintetizzare con queste parole di Nostro Signore Gesù Cristo contenute nel Vangelo di Giovanni. E come sempre il Figlio di Dio pronuncia parole dure, taglienti, incomprensibili e fastidiose per il Mondo. Poichè la “pace” per come la concepisce il Mondo è una pace finta, di cartapesta. Precaria come un gigante dai piedi di argilla o come un palazzo costruito sulla sabbia.

Caterina Caselli, decenni fa, ci informava che la Verità fa male. E questa dolorosa Verità ci dice che per come stanno attualmente le cose non si vedrà mai la luce in fondo al tunnel per israeliani e palestinesi. Saranno sempre come due cariche di segno negativo che si respingono di continuo.

Non voglio fare il pessimista o l’uccello del malaugurio ma mi limito a constatare che sia l’una che l’altra fazione sono affette da una sorta di “tara genetica” che impedisce loro di raggiungere la vera Pace, ovvero quella prospettata dal Signore. E questa tara consiste proprio nel fatto che sia l’uno che l’altro contendente non riconoscono in Gesù Cristo il Figlio di Dio. So che questa mia affermazione farà ridere a crepapelle tanti accreditati esperti di questioni mediorientali ma come spesso capita certe soluzioni ai problemi sono così semplici, così a portata di mano che paradossalmente si stenta a trovarle.

E’ un dato di fatto che gli israeliani da più di duemila anni stiano ancora aspettando un fantomatico Signore degli Eserciti che riporti gli ebrei al prestigioso rango di Popolo Eletto. Di contro i palestinesi, per lo più musulmani, sono un popolo che segue una religione nata seicento anni dopo Cristo, che reputa Gesù solo un profeta qualunque e che viene definita acutamente da Michel Houellebecq “Un’ideologia politica travestita da religione”. In sintesi ebrei e palestinesi hanno un punto in comune, ma per paradosso è proprio questo punto in comune che li allontana.

Ma poi colpisce un fatto. Se ci si libera da orpelli ideologici o pregiudiziali e si ascoltano le ragioni dei palestinesi quasi sicuramente saremo portati a sposare la causa palestinese. Ugualmente ascoltando le motivazioni degli israeliani ci ritroveremo a sostenere la causa ebraica. E questo dualismo di vedute crea una sorta di bug intellettuale. Perchè è impossibile che possano esistere due verità contemporaneamente. Lo affermava anche Aristotele con il suo “principio di non contraddizione”, secondo il quale è impossibile che la stessa cosa sia e non sia. Quindi la Verità può essere solo una e inconfutabile, ma israeliani e palestinesi si rifiutano ostinatamente di accoglierla. Il sottoscritto sa Chi è questa unica e imprescindibile Verità in grado di pacificare per sempre il Mondo. E mi auguro la conosciate anche voi.

Alessio Paolo Morrone

One Response to PACE DI CARTAPESTA

  1. Mauro Bertocchini ha detto:

    Bellissimo commento, hai proprio ragione.

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