SE TANTO MI DA TANTO PREPARATEVI, NEL 2023, ANCHE IN ITALIA, AD UN ASTENSIONISMO ELEVATISSIMO

Cari lettori, qualcuno tra voi, questa mattina, nel leggere l’esito delle elezioni regionali francesi si è veramente stupito?

Io personalmente e tutta la redazione,  al contrario , ci aspettavamo un simile risultato e cioè che il 70% dell’elettorato transalpino disertasse le urne.

Questo non è tanto il risultato della pessima gestione del Covid, come continuano a ripetere incessantemente i principali media, né tanto meno si può attribuire la colpa di tanta disaffezione ad una disorganizzazione mai vista prima: con seggi senza schede e scrutatori, e chiusi in anticipo.

Questo, semmai, è l’effetto del fatto che il popolo francese, come quello italiano, ha visto “il Re nudo” ed in conseguenza di ciò, ha perso ogni speranza nel sistema: il cittadino medio non si fida più delle istituzioni, compresi i partiti di opposizione.

Per anni, qui in Italia, ci hanno “fracassato le balle” con la grande figura di Macron, con la sua statura intellettuale, mentre, nella realtà, in Francia e soprattutto in Africa, era sotto gli occhi di tutti che razza di individuo fosse, ma soprattutto era chiaro ai più la sua smisurata nanezza.

D’altronde, se non fosse stato così, perché mai sarebbe sorta prima, montata poi ed infine continuata, l’onda dei Gilet Gialli?

Forse in Francia tutti erano diventati pazzi?

La realtà è che la maggioranza dei francesi, lo spirito profondo della Gallia, non apprezza le riforme di questo signore, né si identifica con le sue battaglie.

Di contro, però, l’opposizione d’oltralpe, come quella italiana, non è stata all’altezza del proprio compito:

  • Non puoi continuare a chiedere i voti perché sei contro l’Europa se poi, però, il giorno dopo, ti limiti a dire che vuoi solo riformare l’UE;
  • Non puoi pretendere voti se sulla gestione dell’emergenza pandemica la tua posizione è altalenante e tutto sommato in linea con gli input imposti da Bruxelles;
  • Non verrai mai votato se non hai il coraggio di smettere di cercare di accreditarti presso i salotti buoni della stampa cercando di dire sempre qualcosa di democratico o di politicamente corretto.

Tutto questo vi sembra familiare?

Credo, proprio di si … ed allora preparativi nel 2023, anche in Italia, ad un astensionismo come mai visto prima.

Lorenzo Valloreja

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