CANTAVA LUCIO BATTISTI: “ANCORA TU NON MI SORPRENDE LO SAI”. L’ ULTIMA INTERPRETAZIONE DELL’ AVVOCATO CONTE.

Oggi (28 giugno, ndr), conferenza stampa dell’ “avvocato degli italiani” a Roma (tempio di Adriano. Imperatore assolutamente gay, quindi sito di indiscutibile correttezza politica).

Giuseppe Conte ha ribadito di avere “tanto affetto” per il Movimento 5 stelle, che Grillo non deve fare il padre padrone, che al progetto di rifondazione grillina egli tuttora c’è con la testa ma non con il cuore (o forse ha detto il contrario, tanto che cambia?). Et cetera.

Però la tessera del Movimento 5 stelle l’ha presa solo pochi mesi fa, anche se il Movimento 5 Stelle lo tirò fuori dal cilindro per il governo “giallo verde”. Ma già allora egli si affermava “di sinistra”: diciamo che i suoi attuali clienti più importanti sono i 5 stelle, cioè i più inguaiati, che alla fine, chiuso l’ affare Conte bis quest’ anno, gli hanno affidato un’ altra causa ghiottissima. Il cliente però, è difficile, fa la prima donna, in fondo neanche lui sa cosa vuole.

Insomma, lasciamo perdere contorte e complicate interpretazioni delle parole di Conte, e l’attuale difficilissima fase politica dei grillini. La mia personale impressione è: Giuseppi ora si trova lì come potrebbe trovarsi anche altrove, dice quelle parole ai grillini ma potrebbe dirle pure ad altri. Evidenzierebbe il rigo, cancellerebbe e scriverebbe invece che “Movimento 5 Stelle”, “Partito democratico”. Che bellezza la scrittura digitale!

 Potrebbe appunto trovarsi un po’ dappertutto salvo che più o meno a destra, effettivamente, almeno dopo la clamorosa catilinaria in Senato contro Matteo Salvini nei giorni ferragostani del 2019. Ma appunto, ci è già stato, ha già dato; un cliente pessimo, fa e dice cose che non si devono e fa fare brutte figure con “le autorità”.

Più che un avvocato col suo puntiglio e le sue arrampicate sugli specchi alla “io le leggi le conosco” quando ci si deve far l’affare, Conte mi ricorda Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi: non Nino Manfredi la cui maschera di uomo dolente nell’ intimo, con sfogo in una ironia magistrale, gli impediva caratterizzazioni estreme. 

Ogni ruolo, ogni intreccio è nelle sue corde interpretative. Immaginatevi un simile soggetto, se non avesse il bavaglio del Pensiero unico euroatlantista e del politicamente corretto: ecco il suo grande limite artistico. Il Nulla, la ripetizione di copioni equivalenti, perché è solo una pedina, un uomo di fiducia di chi comanda veramente. 

 A. Martino

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