LE CAUSE DELLA NULLITA’ DEL REGIME FILOOCCIDENTALE AFGHANO PER IL POLITOLOGO PETER GALBRAITH: CORRUZIONE, BROGLI, ABUSI OMOSESSUALI DI MASSA….

Mi sembra interessante l’intervista al politologo e diplomatico statunitense Peter Galbraith, pubblicata su Il Messaggero di oggi (28 agosto per lo scrivente).

Peter Galbraith non è certo sulla nostra “lunghezza di onda” ideologica, ma tra i politologi americani è fra i meno faziosi e fra i meno fanaticamente main stream. Specialista in “grane” a stelle e strisce, ha frequentato l’Iraq postbaathista e l’Afghanistan durante le discusse (anche da lui stesso) elezioni del 2009, ma anche durante gli ultimi anni filosovietici.

Ritengo utile riportare uno stralcio dell’intervista, ringraziando Il Messaggero per il servizio reso all’opinione pubblica.

……………Lei ha già più volte riconosciuto che l’uscita dall’ Afghanistan è un caos, ma non dà la colpa a Biden. Ci spiega perché?

Il caos c’è, ma questa insistenza ad attribuirlo a Biden è un modo per continuare a nascondere che il caos è la conseguenza del fallimento dell’intero progetto.  Io ero in Afghanistan quando le truppe sovietiche si ritirarono, nel febbraio 1989. Ebbene, il governo che i sovietici avevano creato allora resse per altri tre anni, sopravvisse addirittura all’ Unione sovietica. Quello che abbiamo creato noi non è durato neanche fino all’ uscita delle nostre truppe.

E secondo lei non è durato per colpa della corruzione?

Quando rubi le elezioni con la frode, poi sei capace di rubare il tutto. Anche Obama decise di credere all’ ONU, e decise di ignorare la frode elettorale. E così si è deciso di creare un modello di comportamento corrotto a tutti i livelli di governo. Anche la polizia era corrotta, anzi peggio: andava nei villaggi a taglieggiare, e a rapire i bambini, i maschi, che trasformavano in schiavi sessuali. Nei villaggi c’era feroce e totale diffidenza verso il governo centrale, e presto gli anziani hanno cominciato a chiamare i “mullah in motocicletta”, un esponente talebano che veniva a fare giustizia. E così pian piano, capillarmente, il governo centrale ha perso autorità e i Talebani l’hanno riconquistata………………………”.

A. Martino

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