IL FESTIVAL IN TEMPI DI GUERRA

La prima volta sono capitata al Festival di fantascienza di Donetsk assolutamente per caso.

Il mio insegnante non ha potuto venire e avevo scritto ad Alexander Igorevich Kaufman, e poi è arrivato il suo “Vieni ” del tutto inaspettato.

Ci ho messo un paio di giorni per prepararmi e ci siamo messi in viaggio.

Non avevo nemmeno 11 anni, ogni cosa suscitava in me lo stupore, tutto sembrava interessante ed inusuale.

Avevo una paura terribile degli scrittori: erano tutti serissimi ed importanti  mentre io ero solamente una bambina piccola con il mio dramma e un paio di racconti.

Non credo che ai tempi mi rendevo effettivamente conto a cosa servisse un convegno simile, l’unica cosa che volevo era il divertimento, mi piaceva la sensazione di essere finalmente un’adulta.

Avevo alle spalle il mio dramma, tutto d’un pezzo, ed ero l’unico autore proveniente dalla LNR ( la Repubblica Popolare di Lugansk, nota del traduttore )…

Son passati tre anni.

Ques’anno il Festival “Le stelle sopra Donbass” apre le porte ai suoi ospiti per la terza volta, nonostante la guerra in corso, nonostante i continui bombardamenti.

A Donetsk verranno di nuovo gli autori dalla Russia e dall’estero. Secondo me questa loro scelta di venire è un gesto importante, perché venire a Donetsk vuol dire appoggiare i suoi cittadini, ma non solo- è una scelta da che parte stare.

Il Festival organizzato in queste condizioni dalla Camera pubblica della DNR è un piccolo atto eroico.

Sono felice, perché ogni anno noi diventiamo sempre più numerosi.

Il Donbass è il luogo della cultura russa e la sua scelta è stata fatta.

Faina Savenkova, scrittrice, drammaturgo. 

Quando mi è arrivato l’invito di venire a Donetsk non mi sono meravigliato per niente.

La città in guerra con la linea del fronte lungo la periferia?

Poco fa mi trovavo proprio lì a portare i medicamenti all’ospedale della Repubblica…

Il motivo dell’invito invece era del tutto sorprendente : il Festival di fantascienza!

Di invitati c’erano solo venti persone, ma che persone! Il fulcro della fantascienza russa, senza esagerare!

Trovarsi in mezzo a queste persone non ha prezzo, veramente!

Una vera sorpresa per me è stata la mia vicina del tavolo: una ragazzina con due trecce.

Era incredibile, ma anche lei scriveva- i drammi e i racconti, piuttosto originali.

È stato anche interessante parlare con lei, la differenza d’età di quasi 50 anni non si percepiva minimamente.

È successo che noi abbiamo visitato parecchi posti insieme, abbiamo parlato con molta gente che ci parlava alla pari, senza “fare gli sconti” per la giovane età di uno degli interlocutori.

Cosa differenzia questo evento da tanti altri simili?

La differenza sta nell’accento che viene posto sulla comunicazione diretta fra l’autore e il lettore, la cosa che manca agli altri convegni.

In questo Festival l’interloquire diretto è al primo posto.

Per non parlare degli incontri con il pubblico numeroso, e tutto questo nella città in guerra!

Era da tanto che non vedevo tutto questo interesse verso di noi, verso il nostro operato!

In effetti, se dovessimo parlare della forza dello spirito dei cittadini di Donetsk, farei fatica a fare le mie valutazioni, è veramente incredibile!

Sono felice che abbiamo potuto dare l’appoggio a loro con i nostri piccoli sforzi!

Alexander Kontorovich, scrittore, soldato.

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