SE RISCALDARE UNA CASA E’ ORMAI ROBA DA RICCHI, BEN VENGA IL RISCALDAMENTO GLOBALE. LA COMMEDIA DEL CONTENIMENTO DEL CARO BOLLETTE.

Tutto inizia a Genova il 13 settembre, ad un convegno organizzato dalla CGIL. A un certo punto, il ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani la butta così:

Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenta del 40%, queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle”.

Il grido di dolore viene prontamente raccolto e diffuso da tutti i media. Ma non vi è dubbio che il governo presieduto dal migliore presidente del Consiglio dal 1861, farà tutto il possibile per metterci una pezza. Qui però viene fuori spontanea una prima obiezione. E cioè, che questo annuncio pare la peggiore pubblicità possibile per il “prodotto” che Cingolani dovrebbe ufficialmente vendere: ad oggi, infatti, l’elettricità rimane la principale, o almeno la più praticabile e già strutturata strada alla “transizione ecologica” affidata alle cure di un ministero creato solo col Gabinetto Draghi. Insomma, sembra che l’economicità non sia al momento tra i suoi requisiti.

D’ altronde, è la elementare legge della domanda e dell’offerta: più un bene è richiesto, più (a meno che non se ne aumenti la produzione) il suo prezzo aumenterà. Offerte promozionali e svendite, nel mondo delle materie prime, sembrano proprio non esistere. Salvo che nei maledetti giorni del marzo 2020 quando parve (complimenti alla madre di tutte le speculazioni degli ultimi due secoli) che la pandemia tirasse giù il mondo, e per quarantotto ore i produttori di petrolio furono costretti a pagare chi portasse via il petrolio estratto; peccato che continuassimo a pagare la benzina sempre allo stesso astronomico prezzo.  

Comunque sia, il 16 settembre a Radio anch’io, Cingolani dichiara che “Va riscritto il metodo di calcolo delle bollette energetiche, lo stiamo facendo in queste ore”. Aggiungendo che “c’è da mitigare l’aumento che c’è in tutto il mondo, e all’80% dipende dall’aumento del gas…..”.

Va bene, grazie per interessamento e…quanto è umano Lei…!

Come in ogni film però, eccoci ai titoli di coda. Come è finita? Ecco qui.

Nel quarto trimestre (ottobre-dicembre) la bolletta dell’elettricità aumenterà del 29,8% per la famiglia tipo in tutela e quella del gas del 14,4%. Lo ha fatto sapere l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, comunicando gli aumenti scattati da venerdì primo ottobre. «La straordinaria dinamica dei prezzi delle materie prime verso i massimi storici e le alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento superiore al 45% della bolletta dell’elettricità e di oltre il 30% di quella del gas», spiega l’Arera, intervenuta grazie al decreto di urgenza del Governo che ha stanziato le risorse necessarie. 
L’Autorità è intervenuta annullando almeno per il momento gli oneri generali di sistema in bolletta e potenziando il bonus sociale alle famiglie in disagio economico, grazie al decreto di urgenza del Governo che ha stanziato le risorse necessarie, consentendo di attutire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese.

Per oltre 3 milioni di nuclei familiari aventi diritto ai bonus di sconto per l’elettricità e per 2,5 milioni che fruiscono del bonus gas, in base all’Isee, gli incrementi tariffari sono stati sostanzialmente azzerati dal decreto. 

In sostanza, prendiamo atto di un ulteriore inasprimento del costo della vita sul cosiddetto ceto medio: basta non pagare un affitto ed essere appena al di sopra della soglia di povertà, per essere parificato ad una specie di Berlusconi o di Elkann. Resta il fatto di una super stangata sui consumi energetici.

Un mio consiglio ben poco ironico: torniamo agli economici candelabri, e auguriamoci, alla faccia dei piagnistei sul riscaldamento globale e il cambiamento climatico, che a Natale si possa ancora andare in giro a maniche corte, e di rompere l’uovo di Pasqua su una spiaggia assolata.

La commedia sulla salvezza dal caro bolletta, però, potevano proprio evitarcela. D’altronde, anche così si alimenta il mito di Super Mario.

A. Martino

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