AUTOTRASPORTATORI: A FORTISSIMO RISCHIO LA DISTRIBUZIONE DELLE MATERIE PRIME

Ci è giunta la notizia di un allarme lanciato dagli imprenditori dell’autotrasporto Campani, associati F.A.I.  che si riuniranno in assemblea, domenica 17 Ottobre alle ore 9,30 presso la stazione marittima, terminal Napoli sala Galatea, per discutere delle problematiche che investono gravemente la categoria e che mettono a rischio il futuro essenziale dell’autotrasporto con le gravi ripercussioni sull’intera popolazione.

Diversi i punti che verranno trattati, e di cui si può prendere visione dal volantino che ci è strato inviato.

  • Carenza di personale viaggiante;
  • Green Pass come strumento di libertà e sicurezza o di falsa libertà.

Sono i primi due punti che certamente trovano una fortissima correlazione con tutte le attività economiche imprenditoriali Italiane.

Trovare oggi personale, lo abbiamo già visto alla riapertura delle attività dopo il periodo di chiusura imposto per legge per “motivi sanitari”, diventa un’impresa veramente ardua, ed in particolare per il settore dell’autotrasporto, spesso ignorato dal grande pubblico, ma anche dai media, pur essendo un settore che se per qualsiasi motivo dovesse arrestarsi, i danni economici e sociali, sarebbero di gran lunga superiori a quelli che ha provocato il lungo periodo di chiusura che tutti conosciamo.

Il trasporto delle merci, non è solo quello inerente i beni da consumo ludico o superficiale che tutto sommato potrebbe essere irrilevante, ma si fermerebbero gli approvvigionamenti dei beni di prima necessità, determinanti per la vita dell’essere umano.

Proviamo ad immaginare cosa accadrebbe se, specialmente nelle grandi città venisse a mancare, acqua, cibo, carburante, e di conseguenza, luce, gas, medicinali.

Uno scenario apocalittico che metterebbe in forte crisi tutti, ma che potrebbe verificarsi se non si dovessero prendere per tempo i giusti provvedimenti.

Questo significa che ignorare certi problemi, di sicuro non giova, specialmente quando questi problemi si protraggono nel tempo, e quando coinvolgono più settori, come in questo caso.

La carenza di personale, dato comune con altri settori, in questo caso deriva dal fatto che i costi per diventare autista, lavoro affascinante da un lato ma massacrante e logorante dall’altro, ha dei costi che sono diventati insostenibili e gravosi sia per l’aspirante autista, oltre a lunghi tempi per ottenere le patenti necessarie, che per l’impresa cui dovrà poi sobbarcarsi di un periodo di “praticantato” a proprio carico.

Costi che a vario titolo sono lievitati al punto che è sempre più difficile sostenere rimanendo.

Per questo motivo ogni mattina sono tantissimi i mezzi che rimangono fermi nelle autorimesse a causa della mancanza di autisti, professionisti capaci di condurre in sicurezza quegli enormi mezzi che incontriamo sulle strade ed autostrade.

Ad aggravare ulteriormente la situazione dal prossimo 15 ottobre, l’obbligatorietà del passaporto verde, come impone la normativa vigente.

Normativa imposta solo in Italia che provoca una discriminazione fortissima tra gli autotrasportatori, favorendo così i trasportatori esteri che non avendo gli obblighi delle società italiane, non sono soggette a questa disposizione fortemente discutibile e non devono pagare alcuna ammenda o fare a meno degli autisti non vaccinati, che sembrerebbe essere la stragrande maggioranza.

Problematiche queste che devono essere risolte in tempi brevi, visti i tempi ristretti, senza tuttavia tralasciare gli altri problemi, che in altri articoli abbiamo affrontato.

Ricordiamo un articolo precedente dove evidenziavamo i ritmi frenetici cui gli autisti sono sottoposti da itinerari e tempi di consegna sempre più stringenti dove un semplice imprevisto, il comune traffico, pone mancati guadagni e penali sul mancato rispetto degli orari di consegna.

Un allarme quindi da non sottovalutare ma da tenere costantemente monitorato.Intanto anche gli autotrasportatori si chiedono: fin quando il Governo farà pagare per poter avere il diritto di lavorare?

Ettore Lembo

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