A LA7, DA “NON E’ L’ARENA”, VI E’ STATO UN CONFRONTO O UN AGGUATO?

Intanto si glissa sulle affermazioni del Vice questore sospeso Alessandra Schiliro’, che ipotizza dei reati…

Un incontro scontro interessante, quello che si è svolto all’interno della  programma condotto da Giletti, “Non è l’Arena” andato in onda mercoledì 17 novembre, purtroppo a tarda ora la parte dedicata al green pass.

Un dibattito come pochi se ne vedono e dove a contrapporsi al pensiero unico imposto, una eccellente  Vice questore, dr.ssa Alessandra Schiliro’, sospesa dal suo lavoro per le sue posizioni contro il farmaco definito vaccino e quella tessera sanitaria che costringe gli italiani  a “vaccinarsi” o a “tamponarsi” per potere svolgere il proprio lavoro.

I toni si alzano immediatamente con le asserzioni del noto volto televisivo prof. Bassetti che debutta evocando il rispetto delle regole imposte, per motivi sanitari, che a suo dire, vanno in ogni caso rispettate.

Un passo falso dell’illustre professore, che fornisce una palla gol alla pacata, ma ferma, decisa e preparata, dottoressa Schiliro’ che ricorda come il Ministero della Salute, pur a conoscenza del fatto che i soggetti vaccinati fossero vettori di contagio, ha consentito loro di essere esentati da controlli eseguiti con tampone, in violazione della Risoluzione 2383/21 paragrafo 8 del Consiglio D’Europa, che nega la possibilità che i vaccinati possano beneficiare di esenzioni da restrizioni in essere.

E aggiunge che: su questa situazione pochi giorni fa è intervenuto il Garante per la Protezione dei Dati personali, richiamando la necessità del rispetto della Risoluzione 2361/21 del Consiglio D’Europa sul divieto d’obbligo vaccinale contro il COVID, di imporre pressioni su coloro che non intendono vaccinarsi e sulla proibizione di discriminarli; entrambe le Risoluzioni meritano rispetto, al punto che lo stesso Garante finisce per negare la natura di misura sanitaria al Green pass in ragione – tra l’altro – dell’assenza di controlli nel periodo di validità dello stesso.

Aggiunge, in oltre, che la normativa Europea ha prevalenza sulla normativa italiana, invitando quindi chi ne ha la responsabilità ad intervenire.

Denunce precise che certamente hanno innervosito l’illustre professore, che poi ha preferito abbandonare la trasmissione, probabilmente per altre divergenze con altri interlocutori.

Ma ritornando alle precise affermazioni/denuncia della Schiliro’, si è cercato di deviare il discorso, senza affrontare il problema, che è grave e fondamentale, presentando statistiche  indubbiamente corrette, ma di cui non se ne conoscono i metodi di costruzione, tanto che sono risultate in contrapposizione a quelle enunciate da altri interlocutori, invitati a partecipare.

Un confronto/scontro, dove forse più che fare chiarezza, aveva come obiettivo quello di smontare le tesi di coloro che si oppongono sia al vaccino, compresa la terza dose, e il passaporto, ma che forse potrebbe aver avuto l’effetto contrario.

Fin quando il confronto si svolge tra persone che esprimono il proprio parere, secondo la propria preparazione, ma liberamente, è accettabile e costruttivo, diverso e quando si invitano persone che sono fortemente provate dal dramma personale di un lutto, che ovviamente condiziona umanamente la valutazione del problema.

Aver assistito ad un episodio di questo tipo, nel corso del programma, fa sorgere parecchi dubbi sul tipo di servizio che si intende dare.

In ogni caso, per chi ha seguito questo dibattito, sono due i quesiti forti che meritano risposta:

  • Ci sarà qualche magistrato che raccoglierà le denunce ipotizzate dal Vice questore Schiliro’?
  • La “guerra” tra pro vax e no vax sfocerà in una guerra civile, come qualche ospite ha auspicato?

Ettore Lembo

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