SCOPPIA IL CASO LAVROV PER LE DICHIARAZIONI SULLA PRESUNTA ORIGINE EBRAICA DI HITLER, MA E’ SOLO UN ESCAMOTAGE DEL MAINSTREAM PER DISTRARRE L’OPINIONE PUBBLICA DAGLI ALTRI CONTENUTI DELL’INTERVISTA.

A seguito dell’intervista rilasciata ieri sera da Sergej Lavrov, Ministro degli Affari Esteri Russo, a Giuseppe Brindisi, anchorman di “Zona Bianca”, in Italia e nel mondo, si è scatenato un vero e proprio putiferio.

Motivo di tanto scalpore è stata la dichiarazione del consumato diplomatico riguardo il fatto che il Governo Zelensky non può dirsi immune dall’antisemitismo solo perché il Presidente Ucraino è, egli stesso, ebreo, in fondo, ha detto testualmente Lavrov: “Secondo me anche Hitler aveva origine ebree … Da tempo, infatti, sentiamo il saggio popolo ebraico affermare che i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei stessi. Per quanto riguarda poi il battaglione Azov, sia negli Stati Uniti, che in Canada, sono stati pubblicati materiali che hanno confermato il fatto che sia stata proprio Washington ha giocare un ruolo fondamentale nella preparazione di questi ultra radicali neonazisti, e in tutti questi anni lo scopo è stato proprio quello di far infiltrare queste forze all’interno dell’esercito ucraino per poi usarli, in prima linea, contro di noi … esistono poi testimonianze, come comprovato dagli stessi militari del battagliane Azov, da noi detenuti come prigionieri, che questi ultimi hanno sulle loro uniformi, o tatuati sul loro corpo, dei chiari simboli nazisti come svastiche, effigi di battaglioni nazisti  e delle SS, così come posseggono, leggono e propugnano apertamente, le idee del Mein Kampf, quindi, quando affermano che non vi può essere nazificazione perché Zelensky è ebreo, per me, non significa assolutamente nulla”.

E qui, giù critiche, tanto che è stato convocato lo stesso Ambasciatore Russo di stanza a Tel Aviv per dare spiegazioni  al titolare del dicastero degli Affari Esteri, Yair Lapid.

Ma a parte la vicenda, storicamente e accademicamente ormai discussa negli ultimi 50 anni e perciò non passibile di scandalo, tanto clamore mi sembra non solo inopportuno ma anche capzioso, cioè finalizzato a distrarre l’opinione pubblica su quanto realmente dichiarato da Lavrov in merito al conflitto in Ucraina.

Vi sono infatti dei passaggi che hanno un profilo di novità sia in ambito internazionale che chiaramente d’interesse esclusivamente italiano.

Ma andiamo per ordine, il Ministro degli Esteri russo, riguardo la situazione prebellica ha dichiarato:

  1. La Russia non ha mai interrotto gli sforzi per garantire il non svilupparsi della guerra nucleare. Abbiamo proposto ai nostri colleghi americani di riproporre ciò che era già stato affermato da Gorbaciov e Reagan nel 1987, cioè che una guerra nucleare non avrebbe mai visto dei vincitori e quindi non poteva in nessun modo essere iniziata. Ahimè, non siamo riusciti a convincere l’amministrazione Trump, evidentemente avevano le loro motivazioni, ma l’amministrazione Biden era d’accordo e nel luglio del 2021, a Ginevra, il Presidente Biden ha accettato questa dichiarazione, cioè sull’inaccettabilità della guerra nucleare e questo su nostra iniziativa. Poi, sempre su nostra iniziativa, a Gennaio di quest’anno, 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ad alto livello, hanno adottato lo stesso accordo. Per concretizzare questo scopo c’è stata un’altra iniziativa russa, una proposta del Presidente Putin di creare un summit  dei 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Questa iniziativa è sostenuta dai nostri colleghi Cinesi e dalla Francia, ma non dagli Stati Uniti e da chi li ascolta, cioè la Gran Bretagna, i quali, per ora, rallentano la realizzazione di questo importante evento. Dopo aver fatto tutto questo … il Presidente Zelensky, a gennaio di quest’anno, ma anche in autunno dell’anno passato, ha parlato del fatto che l’Ucraina ha sbagliato nel rifiutare le armi nucleari e so di per certo di dichiarazioni della Polonia disposta ad accettare le armi nucleari americane … (ora perché tutto questo) non ha sollevato nessun interesse da parte dei media occidentali?”
  2. Dopo il Colpo di Stato anticostituzionale, dopo che hanno iniziato a vietare la lingua russa, la cultura russa, i media russi, adottando leggi che promulgano la teoria nazista, dopo tutti i nostri avvertimenti, hanno deciso di optare per il silenzio giusto perché l’occidente sta usando l’Ucraina contro la Russia. Perciò, dopo l’ennesimo avvertimento dello scorso novembre in cui avevamo palesato la pericolosità di un allargamento della NATO ad est, queste nostre richieste sono state respinte, anche in modo non molto cortese, rispondendoci: non sono affari vostri, amplieremo la NATO come e quando lo vorremo e di certo non vi verremo a chiedere il permesso. Dunque, parallelamente, il regime ucraino ha posizionato, sulla linea del Donbas, migliaia di militari violando così il cessate il fuoco e gli accordi di Minsk. Ha intensificato i bombardamenti, le azioni militari e allora non ci è rimasta nessun’altra uscita che riconoscere le due repubbliche separatiste ed accorrere in loro aiuto per difenderle dagli estremisti e dai nazisti, che esistono, con nostro grande rammarico, nell’odierna Ucraina”;
  3. “Qui non si parla da poco tempo di questo, se ne parla da prima del colpo di stato, quando, vent’anni fa, l’occidente ha iniziato a dire all’Ucraina: “prima di ogni elezione dovete decidere con chi stare, con l’Europa o con la Federazione Russa”. Poi hanno iniziato ad ampliare quelle iniziative promosse dal Governo ucraino per allontanarsi dalla Federazione Russa come l’attacco ai media russi, la chiusura dei canali informativi russi, l’interruzione, in Ucraina, di ogni produzione editoriale in lingua russa, quindi l’oppressione della Chiesa ortodossa russa, che è un istituzione sacra del nostro Stato, della nostra società, e anche l’adozione di leggi per la promozione e teoria di pratiche naziste. Queste leggi non sono adottate da poche migliaia di estremisti ma sono state adottate in  tutto il Paese. Perciò hanno smesso di celebrare la Giornata della Vittoria dicendo che non hanno a che fare con noi, hanno iniziato a distruggere i monumenti di coloro che hanno liberato il Paese dal nazismo, hanno cominciato a festeggiare in qualità di Feste Nazionali il giorno di nascita di collaborazionisti come Bandera, o della creazione dell’armata dell’Ucraina, che è stata riconosciuta colpevole, a livello internazionale, durante il Processo di Norimberga, di collaborazionismo. Tutto questo è avvenuto molto prima del 2014, cioè prima che la Polonia, la Francia e la Germania garantissero la risoluzione pacifica della questione. (Ora mi viene da chiedere ma perché), la stessa mattina in cui è stata occupata l’istituzione governativa da parte dell’opposizione, l’Unione Europea non ha utilizzato la propria influenza per obbligare l’opposizione a collaborare? Purtroppo hanno risposto diversamente: Janukovich è fuggito da Kiev. Nello stesso anno c’è stato un Colpo di Stato in Yemen e il Presidente di quel Paese, il Signor Hādī ha lasciato la capitale, solo che mentre il Presidente Janukovich è andato in un’altra città, il Presidente Hādī è andato proprio in un altro Paese. Quindi dopo 8 lunghi anni, con il sostegno dei partner occidentali è stato chiesto al Presidente Hādī di far ritorno nella capitale yemenita mentre, per il Presidente Janukovich, non è stato fatto più nulla”;

Riguardo poi la questione dei reparti ucraini asserragliati dentro l’acciaieria di Mariupol il Ministro degli Esteri Russo ha affermato: “il desiderio di distogliere l’attenzione da ciò che fanno i nostri colleghi occidentali (all’interno della acciaieria) Azovstal è dovuta al fatto … che tra le fila del battaglione Azov, li presenti, vi siano molti mercenari ed ufficiali occidentali”.

Parlando invece delle armi segrete e delle possibilità di pace l’alto diplomatico ha detto:

  1. Lo  sanno tutti, 3 anni fa, il Presidente Putin durante l’appello all’Assemblea Federale del nostro Parlamento ha presentato delle nuove armi ultrasoniche che come ha detto dettagliatamente hanno cominciato ad essere al centro delle nostre attenzioni dopo che gli Stati Uniti hanno stracciato l’accordo contro le armi nucleari e contro le armi missilistiche. Poi il Presidente Putin ha chiesto alla controparte americana perché questo accordo che avrebbe permesso la pace mondiale non è stato siglato e il Presidente Bush Junior ha risposto che hanno voluto uscire da questo accordo perché l’America era preoccupata per l’Iran e la Corea del Nord. Il Presidente Bush poi ha detto che qualunque azione non sarebbe mai stata rivolta contro la Russia  ma noi sappiamo che non era così e che anzi, sarebbero state rivolte contro di noi e contro la Cina. Dunque per questo motivo abbiamo elaborato queste armi supersoniche. Quindi a noi servivano queste armi che avrebbero consentito di contrattaccare in caso di attacco missilistico, e gli stati che hanno a disposizione armi di attacco contro missilistiche ovviamente non faranno mai il primo attacco perché sanno molto bene che sarebbero corrisposte da un contro attacco. Queste armi poi sono state elaborate e illustrate alla stampa specializzata, non nascondiamo la loro esistenza, ed eravamo pronti, con gli Stati Uniti, a parlare di un nuovo accordo sulla strategia che avrebbe sostituito gli attuali accordi sulle armi di attacco che avrebbe incluso anche la discussione sui nuovi sistemi che sono comparsi, che appariranno e che potrebbero essere oggetto di discussione e adesso questi negoziati sono stati interrotti dalla controparte americana per cui faremo affidamento solo a noi stessi”.
  2. Noi abbiamo sempre avvertito, da quando il Presidente ha parlato dell’inizio di questa Operazione Speciale, che i target sarebbero stati le infrastrutture militari che si trovano in Ucraina e che sono utilizzate per fare pressione sia sulla popolazione civile del Donbas che sulla Federazione Russa. Quindi sanno benissimo che attacchiamo i target militari per privare i radicali ucraini, ed il regime di Kiev, della possibilità di rafforzare la propria posizione bellica. D’altra parte non ho mai sentito dal Presidente Zelensky una sola parola riguardante la situazione degli attacchi ucraini con i missili Tochka-U contro il centro di Donesk, così come la ferrovia civile di altre città o dei tanti altri centri residenziali colpiti. Attacchi, questi ultimi, che si sono manifestati fino a ieri  e che sono chiaramente diretti a terrorizzare la popolazione civile non permettendo loro di definire il proprio destino, giacché, la maggioranza di queste persone, sono stanche per l’oppressione che hanno dovuto subire, in questi ultimi 8 anni”;
  3. Porošenko è stato eletto con lo slogan pace in Donbas, poi, però, è iniziata la guerra. Ora, il problema poteva essere risolto anche da Zelensky giacché, durante la campagna elettorale, si era dichiarato Presidente della Pace e, nel dicembre 2014, a Parigi, ha firmato non solo l’implementazione degli accordi di Minsk ma anche l’accordo che aveva lo scopo di concedere lo status speciale al Donbas nell’ambito dell’integrità territoriale ucraina. Ciò detto però, in seguito ha dichiarato, anche in maniera molto arrogante, che non avrebbe mai implementato gli accordi di Minsk e semmai sarebbe stata la Russia a doverlo fare. Ora Zelensky può ottenere la pace solo se ordina ai propri battaglioni neonazisti di interrompere le ostilità e dicendo questo … noi non vogliamo che si arrenda. Il nostro scopo non è il cambiamento di regime, questa è una specialità americana. Noi vogliamo solo garantire la sicurezza delle persone residenti nell’est dell’Ucraina perché non siano più minacciate dalla militarizzazione e dalla nazificazione di questo Paese e perché dall’Ucraina non giungano minacce alla Federazione Russa”.

Ma analizzando l’intervista, oltre agli eventi in questione, ci saltano agli occhi ed alle orecchie delle questioni che ribadiscono la nostra “tonteria” nel credere ad un progetto europeo e di cooperazione internazionale nella quale siamo gli unici “idioti” a crederci veramente.

Il passaggio inquisito è il seguente: “Il caro collega Josep Borrell, nel settembre dello scorso anno, ha parlato apertamente del fatto che non dovessimo fare niente in Africa, ne privatamente ne dal punto di vista istituzionale perché l’Africa è una zona dell’Unione Europea e della Francia”.

Capito cari lettori??? Della Francia!

Ecco come al solito mentre noi pensiamo all’Unione salvo poi cacciarci a pedate dalla Libia e da tutto il Mediterraneo c’è chi, nei tavoli internazionali, non va a tutelare gli interessi degli altri partner, ma solo i propri.

Altro passaggio, sempre dedicato al rapporto con quei simpaticoni dei nostri cugini d’oltralpe, è il seguente: “non ci sono state questioni ed interrogativi (sollevati dalla stampa) in merito alle dichiarazioni del Ministro degli Esteri Francese che ha parlato del fatto che anche la Francia ha l’arma nucleare”.

In altri termini, cari lettori, la Francia non si sente una potenza regionale come noi, ma una potenza di valenza globale, e questo è molto pericoloso per i nostri interessi.

Riguardo poi l’impressione che ha destato l’Italia, in questa occasione, agli occhi della Russia, vediamo cosa ha detto Lavrov a riguardo: “Beh, l’Italia è in prima fila tra coloro che non solo adottano sanzioni antirusse ma anche tutte le iniziative che promuovono queste misure. Purtroppo all’inizio è stata una sorpresa ma adesso ci siamo abituati al fatto che l’Italia può essere anche questa, forse questa è la vera Italia, non lo so, mi sembrava che il popolo italiano e l’Italia avesse un approccio un po’ diverso rispetto alla propria storia, alla giustizia nel mondo, all’equità e che sapesse distinguere il bianco dal nero. Ad esempio, alcune dichiarazioni di politici italiani, per non parlare della stampa italiana, sono davvero andate oltre le buone norme diplomatiche e oltre l’etica giornalistica. La nostra ambasciata ha inviato i materiali a questo proposito e ha aperto un caso riguardante la violazione del diritto da parte dei media italiani. Non voglio adesso approfondire questo ultimo aspetto, ma voglio ribadire che chiaramente ho un bellissimo rapporto con il popolo italiano e non è questa la questione”.

Ebbene, per noi, queste parole sono motivo di grande preoccupazione.

In primis lo sono perché, grazie a questi scienziati che oggi occupano l’emiciclo e che hanno messo su questo “Governo dei Migliori”, l’Italia, in meno di due anni, è riuscita a distruggere, per sempre, più di 70 anni di rapporti bilaterali: praticamente, mentre Enrico Mattei e Aldo Moro sono morti per il nulla, Craxi, Andreotti e Giorgio La Pira, facevano prima ad andarsene a spasso piuttosto che fare politica … ma la cosa più grave, e questo lo diciamo con grande affetto, perché, essendo noi veramente amici della Russia, possiamo permettercelo, è lo stupore manifestato, da parte del Cremlino, per il comportamento doppiogiochista e traditore della nostra ultima classe politica: questo non è francamente da loro …

Ma dico io, come può un organizzazione seria e preparata come quella della Federazione Russa fidarsi di personaggi del calibro di:

  • Matteo Renzi;
  • Enrico Letta;
  • Matteo Salvini;
  • Mario Draghi;
  • Luigi Di Maio;
  • Silvio Berlusconi.

Così, giusto per citare i nomi più noti, gente che, in definitiva, cambia idea ogni 5 minuti, persone per le quali l’economia ha, sempre e comunque, la priorità sulla politica?

Speriamo solo che, passata la tempesta, quando si inizieranno a ricostruire i rapporti tra La Federazione Russa e la Repubblica italiana, i nostri amici russi, vorranno iniziare a tralasciare le cene del Rotary e le “sirene” parlamentari, in favore di quello spontaneismo popolare, unico e solo contesto, dal quale potranno sorgere delle solide radici di amicizia e collaborazione.

Lorenzo Valloreja

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