PUTIN ALL’IMPONENTE PARATA SULLA PIAZZA ROSSA: “COSTRETTI AD AGIRE DALL’AGGRESSIVITA’ AMERICANA E DEI SUOI SATELLITI SUCCUBI”

Alla fine, il preventivamente mitizzato discorso di Vladimir Putin in occasione della parata per la vittoria nella “grande guerra patriottica” è arrivato.

Non ha avuto però nulla di paranoico e hitleriano (minacce nucleari, “guerra totale”, muoia Sansone con tutti i filistei ecc.), ma è semplicemente stato un discorso con il quale il leader di una grande nazione indipendente e arbitra del suo destino (è questa, a monte di tutto, la grande anomalia russa), spiega nel momento più solenne della liturgia civile al proprio popolo, i motivi di una grave e cruciale situazione. E rivendica orgogliosamente la “diversità” culturale e morale russa.

In estrema sintesi: abbiamo attaccato l’ Ucraina, ormai avamposto di fatto della NATO, prima che questa attaccasse noi. Crimea e Donbass sono russi, e non si tornerà indietro. Non esattamente, dunque, quanto temuto (e al contempo sperato) dal main stream. Forse, anzi, credevano che si sarebbero svelati piani di battaglia o dislocamenti di unità con la loro composizione etnica, o modelli di missili da utilizzare; ma evidentemente, anche dalle parti di Mosca, esiste il segreto militare.

Da notare la maledizione vagamente stregonesca, più o meno in contemporanea, di Volodymir Zelensky.

Questo il testo integrale del discorso di Vladimir Putin secondo la traduzione de Il Messaggero, che ringraziamo per il servizio all’opinione pubblica, e che abbiamo solo sintatticamente migliorato.

Cari cittadini russi! Cari veterani! Compagni soldati e marinai, sergenti e capisquadra, guardiamarina! Compagni ufficiali, generali e ammiragli!

Mi congratulo con te per il Grande Giorno della Vittoria! La difesa della Patria, quando si decideva il suo destino, è sempre stata sacra. Con tali sentimenti di autentico patriottismo, la milizia di Minin e Pozharsky si alzò per la Patria, attaccò il campo di Borodino, combatté il nemico vicino a Mosca e Leningrado, Kiev e Minsk, Stalingrado e Kursk, Sebastopoli e Kharkov. 

Quindi ora, in questi giorni stai combattendo per la nostra gente nel Donbass. Per la sicurezza della nostra Patria – la Russia. Il 9 maggio 1945 è per sempre iscritto nella storia mondiale come un trionfo del nostro popolo sovietico unito, della sua unità e del suo potere spirituale, un’impresa senza precedenti al fronte e alle retrovie. 

Il Giorno della Vittoria è vicino e caro a ciascuno di noi. Non c’è famiglia in Russia che non sia stata bruciata dalla Grande Guerra Patriottica. La sua memoria non svanisce mai. In questo giorno, nel flusso infinito del “Reggimento immortale” – figli, nipoti e pronipoti degli eroi della Grande Guerra Patriottica. Portano fotografie dei loro parenti, soldati caduti che sono rimasti per sempre giovani e veterani che ci hanno già lasciato.

Siamo orgogliosi della generazione invincibile e valorosa di vincitori, che siamo i loro eredi, ed è nostro dovere conservare la memoria di coloro che hanno schiacciato il nazismo, che ci hanno lasciato in eredità di essere vigili e fare di tutto affinché l’orrore di una guerra globale non succeda più.

E quindi, nonostante tutti i disaccordi nelle relazioni internazionali, la Russia ha sempre sostenuto la creazione di un sistema di sicurezza uguale e indivisibile, un sistema vitale per l’intera comunità mondiale. 

Nel dicembre dello scorso anno abbiamo proposto di concludere un accordo sulle garanzie di sicurezza. La Russia ha invitato l’Occidente a un dialogo onesto, a cercare soluzioni ragionevoli e di compromesso, a tener conto dei reciproci interessi. Tutto invano. I paesi della Nato non volevano ascoltarci, il che significa che in realtà avevano piani completamente diversi. E l’abbiamo visto.

Apertamente, erano in corso i preparativi per un’altra operazione punitiva nel Donbassper un’invasione delle nostre terre storiche, compresa la CrimeaA Kiev hanno annunciato la possibile acquisizione di armi nucleari. Il blocco NATO ha avviato lo sviluppo militare attivo dei territori a noi adiacenti.

Così, una minaccia per noi assolutamente inaccettabile è stata sistematicamente creata, direttamente ai nostri confini. Tutto indicava che uno scontro con i neonazisti, su cui puntavano gli Stati Uniti e i loro partner, sarebbe stato inevitabile.

Ripeto, abbiamo visto come si sta sviluppando l’infrastruttura militare, come hanno iniziato a lavorare centinaia di consulenti stranieri, ci sono state consegne regolari delle armi più moderne dai paesi della NATO. Il pericolo cresceva ogni giorno.

La Russia ha rifiutato preventivamente l’aggressione. È stata una decisione forzata, tempestiva e l’unica giusta. La decisione di un Paese sovrano, forte, indipendente.

Gli Stati Uniti d’America, soprattutto dopo il crollo dell’Unione Sovietica, hanno iniziato a parlare della loro esclusività, umiliando così non solo il mondo intero, ma anche i suoi satelliti, che devono fingere di non accorgersi di nulla e accettare docilmente tutto.

Ma siamo un paese diverso. La Russia ha un carattere diverso. Non rinunceremo mai all’amore per la Patria, alla fede e ai valori tradizionali, ai costumi dei nostri antenati, al rispetto per tutti i popoli e culture.”

A. Martino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *