SI CHIAMA TERMINATOR IL SUPER CARRARMATO RUSSO LANCIAMISSILI DA 48 TONNELLATE.

Già qualche giorno prima del 24 febbraio, era stati notati, su tratti ferroviari al confine con l’ Ucraina, dei particolari mezzi corazzati russi che, parrebbe, solo in questi giorni in Donbass siano stati gettati nella mischia. Sono davvero un pugno (si parla di nove, o dodici) ma il loro nome “d’arte” curiosamente hollywoodiano (Terminator) fa intuire la loro temibilità e potenziale distruttivo, anche perché è pure detto “carro armato spara tutto”.

Le mie nozioni di storia militare della seconda guerra mondiale mi riportano, più che al mastodontico Panther germanico, al Ferdinand (ideato da quel Ferdinand Porsche che nella motoristica civile di lusso ebbe molta più fortuna) che avrebbe dovuto essere il cacciacarri letale di Hitler nell’ immensa battaglia di carri armati del Saliente di Kursk (per i tedeschi Operazione Zitadel). Esso era stato però prodotto in pochi esemplari, oltretutto meccanicamente non perfezionati.  

Il primo Bmp-72 (questo l’ ufficiale  nome tecnico),come prototipo, fu mostrato come concept tank nel 2001; il definitivo progetto è stato svelato nel 2002. Il veicolo è basato sullo chassis del carro T-72 (espediente ormai diffusissimo nell’ingegneria motoristica di ogni applicazione) e nella sua prima versione era armato con un singolo Atgm (Anti Tank Guided Missile) 2A42, quattro Atgm “Kornet” e una mitragliatrice Pktm da 7,62 millimetri.

Un ulteriore sviluppo ha visto la comparsa di una coppia di cannoni automatici da 30 millimetri, ed il missile “Kornet” è stato sostituito coi più moderni Atgm “Ataka-T”. Questo ultimo missile anticarro, secondo le letali promesse del produttore, può penetrare 800 millimetri di corazza tipo Era (Explosive Reactive Armour) con la sua testata Heat (High Explosive Anti Tank). Il “Terminator” monta quindi, quattro di questi missili collocati a coppie su entrambi i lati dei cannoni automatici da 30 millimetri e si stima che essi abbiano una gittata massima di 5800 metri.

Le 48 tonnellate di peso condizionano alquanto la velocità del mezzo che non è spingibile oltre i 60 km/h, ma la sua autonomia ha del tecnicamente miracoloso: può percorrere fino a 550 km, il che dovrebbe garantire ritirate “strategiche” al mostruoso panzer qualora si addentrasse troppo in territorio nemico resistente con successo, e dovesse trovarsi a corto di munizioni.

Non sono riuscito ad acquisire il dato relativo allo spessore della corazza (forse per motivi di sicurezza militare russa), ma si sa che vi sono state aggiunte ben dieci tonnellate addizionali.

L’equipaggio è composto da cinque persone: comandante, capocarro, artigliere e due addetti ai lanciagranate automatici.

Ricordo che circa venti anni fa lessi un articolo di non mi ricordo quale più o meno autorevole esperto di cose militari, che riteneva il carrarmato ormai obsoleto e da vendere a qualche esercito del Terzo mondo. Era forse anche questo, un ragionamento da “decrescita felice” applicato alle logiche militari.

Una simile impressionante panoplìa ha comportato sicuramente enormi investimenti (poca cosa sempre, se rapportata ai livelli americani e NATO). Di sicuro, però, noi italiani non possiamo vedere che come fantascientifici tali mezzi.

A. Martino

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