LA CARTINA DI TORNASOLE

Si sente spesso parlare di “cartina di tornasole” ma forse non tutti sanno esattamente di cosa si tratti.

In pratica si tratta di una striscia di carta imbevuta di tornasole, un colorante di origine vegetale, che quando viene immersa in una soluzione acida si colora di rosso mentre invece quando viene immersa in una soluzione basica si colora di azzurro.

Essa viene spesso utilizzata nel linguaggio figurato come fatto o elemento rivelatore. E la suddetta cartina mi è tornata in mente riflettendo sul conflitto in corso tra Russia e Ucraina. Infatti mi par di capire che ci sia molta confusione tra i media mainstream poiché si continua a vociferare di riscossa ucraina, di russi bloccati o in ritirata, di Zelensky che vuole riprendersi il Donbass, di Putin con un piede nella fossa…

Personalmente ritengo che tutto ciò possa trovare posto unicamente in un ipotetico libro dei sogni delle èlite mondialiste poiché la realtà dei fatti non sembra andare propriamente nella direzione da loro sperata.

Chi scrive non è mai stato sul campo di battaglia, ovviamente, però ritengo basti far funzionare almeno due neuroni per guardarsi in giro e cogliere certi segnali rivelatori sull’andamento della guerra in Ucraina. Anche abitando a Cagliari.

E se questa mia affermazione può sembrare assurda vi svelerò qual’è la  cartina di tornasole che mi ha permesso di farmi un’idea abbastanza precisa del conflitto in corso.

Dovete sapere che ogni volta che c’è un emergenza di rilievo, nazionale o internazionale, la banca dove il sottoscritto possiede il conto corrente chiede sempre una piccola donazione di uno o due euro quando ci si reca a prelevare dal bancomat. Per esempio quando ci fu il terremoto si chiedeva un obolo per i terremotati, poi ci fu l’emergenza climatica, poi ci fu l’emergenza covid e infine l’emergenza Ucraina. E quest’ultima me la sono vista e rivista  nella schermata del bancomat ininterrottamente dal 24 Febbraio. Poi è capitato un fatto. Il fatto in questione è la resa degli ucraini presso la acciaieria “Azovstal”, ovvero l’ultima sacca di resistenza delle truppe ucraine e in particolar modo del famigerato battaglione Azov.

Fatto sta che un paio di giorni dopo questo avvenimento cruciale mi sono recato in banca a prelevare un po’ di cash quando, con mio grande stupore, era sparita l’emergenza Ucraina e avevano ripristinato l’obolo per l’ambiente.

Cosa voglio dire con ciò? Voglio dire che sicuramente le banche sanno molte più cose di noi per quanto riguarda la geopolitica e i flussi di denaro ad essa collegata. Quindi ritengo che se l’emergenza climatica ha soppiantato quella ucraina vuol dire che per Zelensky ormai non c’è più trippa per gatti, al di là di tutti i suoi proclami e le comparsate in giro per il mondo.

Ma comunque non mi illudo. L’emergenza climatica è solo un diversivo. In realtà la mia banca si stà già attrezzando per l’emergenza vaiolo…

Alessio Paolo Morrone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *