L’ICONOCLASTIA E’ IL SINTOMO DELL’INUTILITA’ DI TALUNE IDEE E UOMINI

L’iconoclastia dei “Black Live Matter” sembra proprio non avere né confini né limiti e così – dopo aver preso di mira quel temerario di Cristoforo Colombo, colpevole, in verità, solo di aver unito le due sponde dell’Atlantico e per questo tale odio è, di per se, tanto folle quanto ingiustificabile – se la prende anche con quel trasvolatore di Italo Balbo, Gerarca Fascista, Governatore della Libia e Maresciallo dell’Aria, l’unico, che a detto dello stesso Duce, avrebbe potuto sostituire Mussolini e forse per questo osteggiato dal regime e perché no, anche emarginato.

Dunque quale sarebbe la colpa del Quadrumviro di Ferrara?

Forse il razzismo?

Non credo proprio, infatti è noto a tutti che Balbo fosse contrario alle leggi razziali tanto che, nella sua amata Libia egli ospitò ebrei e trattò gli arabi con la stessa umanità e rispetto con la quale trattava gli altri europei tanto che il suo Governatorato è ricordato dagli storici con l’appellativo di “Libya Felix”.

Dunque quale la sua colpa se non quella di essere giudicato nel III millennio da un branco di ignoranti benpensanti?

Ora questi “scienziati” statunitensi vorrebbero rimuovere l’antica colonna romana, proveniente da Ostia, regalata da Mussolini alla Città di Chicago in occasione dell’esposizione universale del 1933, anno in cui, per l’appunto, il Quadrumviro trasvolò  da Orbetello fino alla Capitale dell’Illinois e che il Governo americano pose all’interno del Burnham Park, di fronte l’omonimo porto, per ricordare l’impresa del Maresciallo dell’Aria.

Ma non solo, la via dove Balbo fu portato in trionfo dalle autorità statunitensi fu ribattezzata “Balbo Avenue” ed ancora oggi si chiama così.

Qui, al futuro Governatore della Libia, gli indiani Siux offrirono in dono il copricapo di Gran Capo che egli accettò di buon grado indossandolo davanti a tutti e facendosi fotografare.

Insomma, proprio un nemico del popolo e dell’umanità …

L’unica cosa che mi rassicura di questa ondata iconoclasta e la certezza, come sempre è stato per taluni movimenti estemporanei, che tra non molto, di essi, non avremo più neanche il pallido ricordo, non una sola traccia resterà di tanta inutilità e insensatezza, mentre di Italo Balbo, di Cristoforo Colombo e di uomini come loro, continueremo a parlare ancora e ancora per migliaia di anni.

Lorenzo Valloreja

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