FINE LETARGO PER L’ORSO RUSSO

Poco tempo fa mi è capitato di leggere una frase attribuita, se non erro, a Otto Von Bismarck che dice :”Conosco 100 modi per attirare un orso fuori dalla sua tana ma neanche un modo per farcelo rientrare.” 

Questa frase mi è tornata alla mente poiché il 10 Ottobre 2022 è accaduto un fatto che ha scioccato mezzo mondo: l’Ucraina è stata bersagliata da missili Russi.

Per me e per tanti altri come il sottoscritto, che hanno seguito l’evolversi del conflitto con sguardo imparziale, non è stato propriamente uno shock. Anzi ci siamo meravigliati di come questo attacco sia stato messo in atto in ritardo di 8 mesi dall’inizio delle ostilità. Invece per molti altri questo evento è stato come una secchiata di acqua gelida mentre si sta dormendo un sonno profondo. E l’esempio appena fatto rispecchia perfettamente la condizione di tanti uomini e donne che in questi ultimi tempi hanno realmente dormito, cloroformizzati e anestetizzati dai media mainstream. Questi ultimi infatti, per mesi e mesi, hanno sfacciatamente raccontato delle gesta belliche che molto semplicemente non sono mai accadute o, se sono accadute, sono state spudoratamente distorte o ribaltate.

Prima di tutto è stato occultato al grande pubblico ciò che è accaduto nel Donbass dal 2014 fino al Febbraio del 2022. Ne consegue che milioni di italiani distratti (eufemismo!) sono stati portati a credere che Vladimir Putin un giorno si sia svegliato e in preda ad un irrefrenabile delirio di onnipotenza abbia deciso di invadere la povera Ucraina. Ne consegue che se una persona dovesse chiedere ad uno di questi italiani cosa stia accadendo nell’est Europa egli risponderebbe con sicurezza:”C’è un paese aggredito e un paese aggressore!”. Stop. Facendo intendere, ovviamente, che l’aggredito è buono a prescindere mentre l’aggressore è il Male per antonomasia. Inoltre nei confronti della Russia è stato detto di tutto e di più. A parte il fatto di essere guidati da un pazzo sanguinario, i russi sarebbero dei minus habens, ignoranti, prepotenti, crudeli, male armati e desiderosi di fare fuori il proprio presidente. Inoltre la Russia non sarebbe una potenza economica e militare, come abbiamo sempre creduto, ma una nazione isolata dal mondo destinata a soccombere per mano della poderosa macchina bellica ucraina, supportata da Washington e dalla NATO. Manca solo “E vissero felici e contenti” per completare la favoletta. E non è difficile dimostrare che gran parte del mondo occidentale abbia creduto a questa favola. Prima di tutto perchè i media russi sono stati letteralmente oscurati e zittiti al di qua dei loro confini e quindi l’uomo “distratto” (sempre lui!), attingendo informazioni da un’unica fonte, non sarà mai in grado di farsi un’idea obiettiva ed equilibrata. Inoltre ciò che ha di più contribuito a darci una percezione distorta del conflitto in questione è che tutti noi, coloni degli USA, abbiamo sempre concepito le missioni di guerra alla maniera americana. Infatti se andiamo a ritroso nella Storia potremo vedere di come gli Stati Uniti utilizzino immancabilmente sempre lo stesso cliché quando si approcciano alle attività belliche. Prima di tutto si cerca un pretesto per entrare in guerra. Se questo pretesto non esiste lo si crea ad hoc. In seguito si bombardano massicciamente e indiscriminatamente tutte le città del presunto nemico, senza fare distinzione tra infrastrutture militari e edifici civili. Dopo aver raso al suolo l’impossibile si inviano le truppe di terra in mezzo alle macerie per completare l’opera. Salvo poi finanziare la ricostruzione di ciò che essi stessi hanno distrutto…

Questo è quindi l’ “american style” guerresco. E, come detto prima, se noi occidentali partiamo dal presupposto che tutte le guerre si combattano così è logico che l’operazione militare condotta  dall’esercito russo sia stata considerata dall’informazione di regime come un totale fallimento. Abituati infatti alle repentine e fulminee esibizioni muscolari delle forze armate yankee gran parte della popolazione mondiale, imbeccata dai mass media, ha da subito avuto la percezione errata che l’esercito russo fosse in difficoltà poiché avanzava nel territorio nemico troppo lentamente. Inoltre il fatto di non aver bombardato immediatamente le zone di guerra è stato interpretato come un segno di debolezza. Mentre in realtà i russi si sono ripromessi fin da subito di limitare il numero di vittime. Sia militari che civili. Anche perché la regione del Donbass, formalmente appartenente alla nazione ucraina, è popolata per 3/4 da russofoni e quindi l’operazione militare speciale doveva essere eseguita con ponderatezza e precisione chirurgica. E questa presunta “guerra lampo” progettata dai russi sarebbe stata impedita, a detta dei media occidentali, dalla valorosa ed eroica resistenza delle truppe e della popolazione ucraine. 

Ma poi ci sono state le continue, estenuanti, incaute provocazioni perpetrate da USA, NATO e Ucraina nei confronti della Federazione Russa che hanno fatto supporre una presunta debolezza di Putin. Poiché, come detto in precedenza, da più parti si prende per modello lo stile americano che è portato a scatenare un ennesimo D-Day alla minima provocazione. Per quello l’attacco a Kiev è stato per tante persone come un fulmine a ciel sereno, un pugno sferrato all’improvviso. Perché evidentemente Vladimir Putin non è quel bluff che per mesi ed anni ci hanno fatto credere. E se prima, fino a qualche giorno fa, ci si chiedeva che differenza ci fosse tra i termini “operazione militare speciale” e “guerra” penso che Putin ci abbia risposto in modo più che esaustivo. 

Alessio Paolo Morrone

One Response to FINE LETARGO PER L’ORSO RUSSO

  1. Gianfranco ha detto:

    Condivido tutto!!!

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