LA CHIESA AUTORIZZA IL BATTESIMO DEI TRANS! SAI CHE NOVITÀ?

Che il mondo si sia scristianizzato è un dato di fatto, imputabile non tanto all’istituzione Chiesa – che, da quando è stata fondata da Cristo, è considerata Santa secondo la dottrina, grazie alla presenza dello Spirito Santo, e non certo per i suoi membri che, come da prassi, sono tutti peccatori, dal primo all’ultimo, in quanto concepiti e nati nel peccato originale. Tuttavia, la responsabilità ricade piuttosto sui fedeli, o, per essere più precisi, sui cristiani in generale, i quali, nella maggioranza dei casi, hanno una conoscenza della propria fede pari a zero!

Capita così che il mondo si stupisca del fatto che la Chiesa amministri il battesimo ai transessuali, ma mi chiedo: quanto mai la Chiesa avrebbe mai negato il battesimo a qualcuno?

Se mi portate un solo caso reale in 2000 anni di storia, vi offro personalmente una cena, parola d’onore!

D’altronde, sempre secondo la dottrina, con il battesimo diventiamo membra di Cristo; siamo incorporati alla Chiesa e resi partecipi della sua missione, che è la salvezza delle anime, non il giudizio delle persone.

Chiunque voglia salvarsi e creda in Cristo, dice la teologia, si salverà.

Dio ci ama a prescindere dalle nostre scelte, ma per salvarci dobbiamo riconoscerlo e seguirlo liberamente, in virtù del “Libero Arbitrio”. Infatti, se sono riusciti a salvarsi San Pietro e San Tommaso, che pur avendolo conosciuto di persona lo hanno prima tradito, poi rinnegato e infine messo in dubbio, allora ci salveremo tutti!

Basta accettare Cristo e volerlo…

Quindi, perché mai la Chiesa avrebbe dovuto negare la salvezza a qualcuno in qualsiasi periodo storico?

Ma stiamo scherzando?

Le risposte positive inviate dal Vaticano attraverso il “Dicastero per la dottrina della Fede” a una Diocesi brasiliana – riguardo al battesimo dei transessuali o alla possibilità per i gay di fare da padrino e madrina per battesimi e cresime, o da testimoni a nozze, purché abbiano “una vita conforme alla fede” – non hanno nulla di rivoluzionario, anzi, rasentano l’ovvietà e la puerilità.

La rivoluzione o lo scandalo, se preferite, è solo nell’occhio e nell’orecchio di chi, ignorante com’è, riceve ed interpreta la notizia secondo i propri canoni fallati.

Cosa intende il Dicastero quando parla di “una vita conforme alla fede”? Semplice: ad esempio, che i gay in questione vivano un saldo rapporto monogamo con il proprio compagno e non abbiano una vita sessuale promiscua, o che non diano scandalo con i propri comportamenti. Se seguiamo questo ragionamento, ci rendiamo conto di come molti cristiani eterosessuali siano di gran lunga meno degni di fare da padrini o madrine rispetto a tanti gay, non solo per come vivono la propria vita sessuale, ma anche per come si agghindano in determinate occasioni.

A tal riguardo, sarà capitato ad ognuno di voi di incontrare in Chiesa, durante un matrimonio, piuttosto che una cresima o un battesimo, la testimone o la madrina, con una scollatura così abbondante o con una mini così corta da far arrossire pure le statue. Ebbene, non è che io sia contrario alle bellezze femminili, anzi, ne sono sempre stato attratto e grande estimatore, ma, per chi crede, c’è luogo e luogo dove mettersi in mostra e la Chiesa, di certo, non è una discoteca …

Queste mie parole, certamente, susciteranno le critiche di molti, non perché non condivisibili, ma semplicemente perché toccano le coscienze dei singoli, individui che, nella stragrande maggioranza dei casi, anche se non chiamati in causa direttamente, non amano essere richiamati o giudicati.

Ed è questo il vero male della nostra società: noi tutti siamo dei gran bambinoni che non accettiamo il giudizio altrui.

Questo lo riscontriamo ad esempio nelle aule scolastiche, dove i professori sono costretti a giustificare alle famiglie le eventuali insufficienze dei loro figli, o sui campi di calcio juniores, dove gli allenatori o gli arbitri vengono biasimati dai famigliari dei piccoli atleti per le loro scelte in campo, così come nei tanti femminicidi dovuti al rifiuto del maschio di turno.

Insomma, è da qui che nasce l’ignava risposta di uno dei più grandi comunicatori di tutti i tempi, Papa Francesco: “Chi sono io per giudicare?”

Beh, fino a prova contraria, Jorge Bergoglio è il vicario di Cristo in terra e dunque l’uomo che dovrebbe avere sempre l’ultima parola riguardo all’interpretazione autentica delle Sacre Scritture.

Ma il Papa sa molti bene che questa società non ama chi si mette in cattedra e dà lezioni, neanche se quest’ultimo è titolato nel farlo, e dunque, in nome del “be friendly”, si sceglie la strada del basso profilo e dell’ovvietà.

Detto ciò, però, la Chiesa non potrà mai accettare il matrimonio tra gay; questa, infatti, al di là di tutte le discussioni volte a non far percepire l’istituzione religiosa come qualcosa di obsoleto, è l’unica certezza possibile.

Certo, l’amore è un sentimento che valica i corpi e il sesso, ma il matrimonio per la Chiesa ha un’altra finalità, quella cioè di benedire un’unione che, secondo natura (maschio e femmina), potrebbe consentire agli sposi – senza l’ausilio di nessun intervento o terapia medica, solo attraverso la volontà di Dio – di procreare e quindi di avere figli.

Allo stesso modo è impossibile che la Chiesa possa mai accettare il divorzio, perché, grazie a San Paolo ed alla sua Lettera agli Efesini, il matrimonio si basa sulla seguente proporzione matematica:

Cristo : Chiesa = Uomo : Donna

Dunque, se in Vaticano dovessero accettare il divorzio tra uomo e donna, in via teorica potrebbero accettare anche il divorzio tra Cristo e la Chiesa, e se ciò malauguratamente dovesse avvenire, la Chiesa non avrebbe più nessuna ragion d’essere. Ergo, “cambiando gli addendi il risultato non cambia”.

È già tutto scritto e codificato da 2000 anni, ecco perché solo chi non conosce o ha capito male si può scandalizzare o vedere un mutamento in positivo.

Ciò è talmente vero se si pensa a ciò che è successo quando il Papa ha dichiarato che: “Il diritto alla proprietà privata non è intoccabile”.

Tutti i mass media hanno percepito in queste parole un intervento politico, da statista, ma nessuno ha compreso che questo è solo Vangelo: Lc 12,15: “Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia”; Mt 19,21: “Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi e dallo ai poveri …”

Dunque, dove sarebbe l’innovazione di Papa Francesco?

Dove la rivoluzionaria apertura?

La Chiesa è stata sempre aperta e sempre lo sarà.

L’unica cosa che rimprovero a questo Papa è quello di parlare troppo semplice, facendo sembrare così il messaggio evangelico una semplice proposta sindacale. In altri termini, la parola “Cristo” dovrebbe essere usata più spesso e forse nessuno equivocherebbe più.

Lorenzo Valloreja

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