SCIENZIATA AMERICANA (ORA A CAPO DELLA FDA) AMMETTE SINCERAMENTE CHE, ESSENDO INCINTA, NON SI FECE INOCULARE IL VACCINO ANTICOVID. LEI POTEVA PERMETTERSELO….

Ecco una intervista che dovrebbe mettere una pietra tombale su tutta la narrazione che è stata fatta durante quella che io (e non da solo, ovviamente) chiamavo “ la dittatura sanitaria globale”. D’accordo, riguarda l’aspetto specifico della verifica e sperimentazione dei vaccini (non ci entrano nulla il lockdown, le mascherine, il tesserino verde e tutto il resto). Ma è evidente la non trasparenza, l’ insincerità, la pazzesca manipolazione delle masse e la paura come strumento di governo allora usate in vista di cosa, al ungo termine, non è ancora chiarissimo.

Provo un profondo rammarico per aver ceduto, da autentico poveraccio, per quattro soldi di qualche mensilità di stipendio, a farmi inoculare chissà che cosa in corpo. Ormai è chiaro: che Dio me la mandi buona, cos’altro dire?

Insomma, in una intervista rilanciata in Italia da La Verità, la dottoressa Sara Brenner, nell’amministrazione Trump bis ora al vertice della potentissima Food and drugs administration, ha confessato di non essersi fatta iniettare il vaccino, che ella stessa aveva significativamente contribuito a testare (o almeno così attestavano), in quanto era incinta e temeva per la salute del bimbo che portava in grembo.

Questi gli stralci significativi della intervista: “……La mia preoccupazione era per la salute del mio bambino. C’erano troppe incognite e poca trasparenza sui dati….Non solo i dati erano incompleti, ma mancava un monitoraggio reale e trasparente sugli effetti collaterali a lungo termine”, ha dichiarato. Uno degli aspetti più critici, secondo Brenner, riguardava la tecnologia delle nanoparticelle lipidiche, veicolo essenziale per i vaccini mRNA. “Non sapevamo come si comportassero nel corpo di una donna incinta o che effetti potessero avere sul feto”, ha spiegato, aggiungendo che nessuno studio indipendente era stato effettuato all’epoca per valutare la presenza di questi elementi nei neonati allattati. 

A questo punto, sarebbe molto interessante scoprire se Ursula von Der Leyen (quella dell’affaire degli SMS segretati con la Pfizer) si sia veramente vaccinata e non solo a beneficio di telecamera come tutte le elites e gli “uomini e donne delle istituzioni”, statisti e “papaveri” vari o, se e piuttosto, costoro si siano fatti iniettare un bel richiamo antitetanico che dovrebbe essere sicuramente innocuo o qualcosa del genere.

Perché, scusatemi per il “complottismo”, ma che la dottoressa Sara Brenner abbia diffidato di un vaccino di incerta sperimentazione, e nulla sia trapelato alle orecchie di Angela Merkel o di Elisabetta II o di Emmanuel Macron, non riesco proprio a pensarlo.

A. Martino

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