LUKASHENKO E LA BIELORUSSIA PAGANO IL RIFIUTO DI “FARE COME IN ITALIA” (ANCHE SE SAREBBERO STATI BEN PAGATI) ?

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato pochi giorni fa, chiaro e tondo, che il popolo gli ha (per l’ ennesima volta dopo trenta anni, a onor del vero) assegnato il potere; quindi non intende cederlo dato che è stato eletto proprio per esercitarlo.

Messa così semplicemente, l’affermazione è del tutto degna del settecentesco Signore di Lapalisse; ma in tempi di offensive mondialiste sempre più agguerrite e chirurgiche, si presta a qualche riflessione molto seria.

Lukashenko è probabilmente, l’ ultimo leader europeo del socialismo reale: la Bielorussia ha conservato nel suo emblema di stato la falce e il martello di quando era una repubblica federata sovietica, altro che l’ aquila a due teste zarista ripristinata in Russia; ed ha dimostrato negli ultimi anni di non essere un pupazzo di Vladimir Putin addirittura operando l’ arresto, poco prima delle elezioni, di oltre trenta cittadini russi sospetti di spionaggio (ovviamente ora rilasciati per buon senso politico). Sarà pure un dittatore per i canoni del main stream ma ormai la categoria professionale si presta a molte interpretazioni soggettive se non giuridiche; non ho mai fatto mistero su queste pagine di considerare tale, ad esempio,  l’ ex  Avvocato del popolo, da quando con i suoi DPCM ha deciso letteralmente vita e morte degli italiani (per i miracoli non c’ è bisogno, per quelli la Chiesa postcattolica ultramodernista ormai presto deciderà che “non esistono” come da indicazione di qualche Comitato tecnico-scientifico).

Non abbiamo percepito un euro e nemmeno un rublo bielorusso dal governo di Minsk (a scanso di equivoci), ma il fatto che Lukashenko sia uno dei pochissimi leaders INDIPENDENTI del mondo, seppure non paragonabile per importanza all’ omologo russo o cinese, non può che rendercelo molto interessante, e non può che farci sviluppare una simpatia politica nei suoi confronti. E poi, la demonizzazione operata nei suoi confronti dall’ eurocrazia, è ai nostri occhi un titolo di merito.

I media main stream hanno fatto finta di non accorgersi (potenza della Dea Velina…!) di una certa sua gravissima insinuazione, oltre che incredibile rivelazione, nei confronti, pensa un po’, del governo italiano.

Per il giornalista free lance Nicola Bizzi, infatti, Lukashenko in una riunione del governo bielorusso prima delle ultime elezioni, avrebbe ricevuto dalla Organizzazione mondiale sanitaria (OMS) l’ offerta di un finanziamento segreto da novantadue milioni di dollari “per fare come in Italia”; al suo rifiuto, dopo poche settimane il Fondo Monetario Internazionale, con comprensibile maggiore, molto maggiore generosità, gli avrebbe offerto l’ astronomica cifra di 940.000.000 di dollari (sempre segreti e sempre “per fare come in italia”, vedi lockdown e dittatura sanitaria). Sarebbe quindi in corso, se non già realizzato, un vero e proprio colpo di stato globale e mondialista, al quale pochissimi leaders si sarebbero sottratti; ed in questa colossale operazione noi italiani avremmo il poco invidiabile status di capofila e prototipo.

Sta di fatto che Alexander Lukashenko avrebbe pagato abbastanza caro per questa sua reiterata “disubbidienza”, con l’aizzamento euroatlantista delle masse contro il suo governo legittimo, secondo modello ucraino: punizione imprudente e tignosa che però lo ha risospinto nettamente verso Mosca, che a sua volta non può certo permettersi questa ulteriore aggressione geopolitica ben oltre l’ uscio del “cortile di casa”.

Questi fondi, sempre secondo il Bizzi e da sue asserite entrature nelle intelligences, sarebbero “ufficialmente” destinati a investimento nella “sicurezza” (di chi?) e nelle forze dell’ ordine : insomma, nel controllo delle masse. Ma ovviamente, data l’ entità che si suppone più o meno spalmata su diversi governi, vi è sicuramente spazio per consistenti “mance” e “avanzi di cassa”.

Se così fosse, è incredibile, vergognoso: eppure non vi è una smentita, una nota diplomatica o un comunicato stampa, un alfiere della legalità nei media, un qualche crociato togato contro la corruzione internazionale che “apra un fascicolo per vederci chiaro”.

Benvenuti nel Nuovo Ordine Mondiale in avanzata fase di costruzione, e in bocca al lupo al coraggioso governo bielorusso.

A.Martino

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