PARAFRASANDO SCIASCIA: “NÉ CON LO STATO NE CON LE BRIGATE ROSSE”, MA CON IL POPOLO E PER IL POPOLO SI!

Finalmente gli italiani hanno dimostrato al mondo intero di non essere un popolo di pecore, come invece molti nostri detrattori ingiustamente sostengono.

Infatti, il 26 ottobre, in tantissime città della penisola, commercianti, operatori economici e semplici cittadini, sono scesi in piazza per manifestare il proprio dissenso verso l’ultimo DPCM del Governo Conte che sta letteralmente mandando in fallimento la stragrande maggioranza delle attività commerciali (palestre, bar, ristoranti, cinema, teatri, centri sportivi, ecc. ecc.).

L’unica colpa di queste aziende è quella di essersi fidate delle istituzioni e di essersi, quindi, messe a norma a proprie spese: sacrifici, soldi, tempo, che nessuno potrà mai restituire!

Ciò che sta accadendo è di una gravità abnorme perché, è bene ricordarlo, non riguarda una sola categoria, non colpisce determinati cittadini ed altri no, per quanto ciò sia già di per sé deprecabile, no davvero! La tempesta economica che si sta abbattendo in Italia colpirà ogni singola famiglia desertificando l’intero panorama produttivo nazionale con tutte le ricadute sociali, antropologiche e di gettito fiscale, che ne conseguiranno.

Le autorità, con i fedeli mass media al loro fianco, hanno tentato inutilmente di far passare questi procedimenti come l’extrema ratio ad una emergenza sanitaria che di giorno in giorno si sta facendo sempre più insostenibile, ma, il popolo italiano, notoriamente smaliziato e maturo, questa volta non si è fatto infinocchiare ed ha dimostrato – nella stragrande maggioranza dei casi, con grande civiltà, compostezza e determinazione – di essere a conoscenza delle uniche verità possibili e cioè che:

  • IL VISRUS ESISTE;
  • IL COVID PUO’ ESSERE CERTAMENTE LETALE PER GLI IMMUNODEPRESSI;
  • IL COVID-19, COME OGNI ALTRO VIRUS, PUO’ ESSERE CONTENUTO ADOPERANDO ALCUNE ACCORTEZZE QUALI:
    • L’USO DELLA MASCHERINA IN PRESENZA DI ASSEMBRAMENTI;
    • IL MANTENIMENTO, DA PARTE DEL SINGOLO INDIVIDUO, DI ALMENO 1 METRO DI DISTANZA  CON PERSONE CHE NON SIANO PARTE DEL PROPRIO NUCLEO FAMILIARE;
    • IL LAVAGGIO COSTANTE DELLE MANI;
    • UNA CURA PIU’ ATTENTA DELLA PROPRIA IGIENE PERSONALE.

Detto ciò è evidente che tutto il resto che ci vuole essere propinato ed imposto o, è superfluo o è dannoso, ivi compreso il lockdown, come comprovato, tra l’altro, dall’esperienza Argentina dove, dopo ben 215 giorni di chiusura totale (record mondiale), gli infettati non solo non sono diminuiti, anzi, sono continuati a salire e con loro sono aumentati anche i denutriti ed i morti di inedia.

In tale contesto è altresì scontato che, tra le democrazie occidentali, il modello svedese svetti ed assurga a faro, poiché ha saputo commisurare l’esigenza della tutela della salute dei singoli, attraverso il distanziamento, insieme alla necessità di non traumatizzare il mondo produttivo.

Certo, anche a Stoccolma ci sono tanti casi di Covid, ma più, di quanti, in proporzione, non ve ne siano già in un Paese come l’Italia dove, finora, si è tenuto un comportamento molto precauzionale.

Dunque perché il Bel Paese sta, da due settimane a questa parte, marciando inesorabilmente verso un nuovo lockdawn? Cui prodest?

Semplice perché ad imporcelo sono, come al solito, la Francia e la Germania in comunione con l’Unione Europea.

Siccome le cancellerie di Parigi e Berlino, durante la prima fase della pandemia, hanno avuto una condotta molto soft e libertina, oggi ne pagano le conseguenze: il virus ha realmente contagiato larghe fasce della popolazione Franco/Alemanna.

Pertanto il lockdawn nell’Europa Centrale e continentale, con tutti i danni economici che ne derivano, è quanto mai inevitabile e in tale contesto, se il nostro Paese potesse mantenere un contegno scandinavo si ritroverebbe senza dubbio in forte vantaggio rispetto agli altri competitor europei riattivando così la nostra economia nazionale.

Questo vantaggio degli italiani, per la Merkel e Macron, è assolutamente inconcepibile e come tale va scongiurato a tutti i costi, anche perché, ricordiamolo, l’UE non è nata per fare gli interessi dei singoli Paesi membri ma solo ed esclusivamente della Francia e della Germania.

Di questa finalità non tutti gli italiani sono coscienti, è ancora, purtroppo, una verità di nicchia, ma qualcosa tra le masse, fosse anche per intuito, è iniziata a trapelare ed ecco perché, il nostro Paese, tra tutti gli aderenti all’UE, ha il maggior numero di euroscettici.

Ciò è talmente vero che ha indotto il Quirinale, nella giornata del 27 ottobre a tenere il Consiglio Supremo di Difesa con il seguente ordine del giorno: conseguenze dell’emergenza sanitaria sugli equilibri strategici e di sicurezza globali, con particolare riferimento alla NATO e all’Unione Europea.

Dunque il dado è tratto! E tutti gli attori si stanno posizionando presso la propria postazione.

Noi dobbiamo abbattere il sistema per ridare dignità al popolo e sovranità alla Nazione loro devono assolutamente disgregare il Paese per favorire il processo di unificazione Europea unitamente alla dismissione dei capitali e delle ricchezze italiane in favore dei tedeschi e dei francesi.

Per fare ciò non occorre la violenza, atto che noi deprechiamo, ma molto più semplicemente basta innescare una rivolta fiscale, che tradotto in soldoni equivale a dire di non pagare le tasse.

Se ad esempio, il 16 di un dato mese, tutte le Partite IVA non versassero questa Imposta tutto il castello di carte crollerebbe in un attimo.

Non è poi che ci voglia chissà quale strategia … occorre solo la volontà e la determinazione.

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