RADIO LISSA 25PT: CON IL NUOVO LOCKDOWN STIAMO DISTRUGGENDO IL FUTURO DELLE NUOVE GENERAZIONI.

Che l’Italia non sia nelle condizioni di subire un altro lockdown lo abbiamo ormai detto in tutte le salse e con questa affermazione non vogliamo essere negazionisti quanto appellarci al buon senso ed alla moderazione.

Infatti, come ormai sanno tutti gli italiani, sono principalmente la Francia e la Germania a trovarsi in cattive acque ed il BelPaese avrebbe tutti i fondamentali per gestire l’emergenza con maggiore serenità se il sistema che si è venuto formando negli ultimi 40 anni e sul quale si base la nostra Nazione, non fosse profondamente e completamente marcio.

L’Italia, difatti, nel passato, in periodi storici molto più bui di questo, là dove i morti non erano centinaia o migliaia, ma erano centinaia di migliaia e in alcuni casi anche milioni, nonostante non avesse le risorse tecnologiche, economiche, scientifiche e strutturali, di oggi, ha sempre affrontato queste prove con coraggio, abnegazione ed ottimismo.

Oggi invece che siamo un Paese democratico ed apparteniamo ancora, al di là delle varie considerazioni, al novero delle Nazioni più ricche, molti, troppi, cittadini si sentono sull’orlo del precipizio, la depressione la fa da padrona e non vi è prospettiva di futuro a causa non tanto del CoronaVirus quanto per le misure di contenimento e repressione messe in atto contro lo stesso.

L’Italia, da terra di giovani migranti, è diventata, ahimè, un grande gerotrofio.

¼ della propria popolazione ha più di 65 anni e intere famiglie, per i più disparati motivi, senza l’accudimento gratuito della prole garantito dai nonni e la pensione elargita da questi ultimi ai propri figli, non riuscirebbe a sopravvivere. È quindi del tutto evidente la posizione pregnante che, giustamente, questi vecchi italiani hanno all’interno della nostra società: A loro immagine e somiglianza è organizzata la previdenza sociale, a loro gusto sono strutturati i palinsesti delle trasmissioni generaliste e loro, insomma, la terra e tutto quanto in essa è contenuta.

Ora, se l’onorare e rispettare, chi ci ha preceduto è dovere giusto e sacrosanto non solo per virtù cristiana quanto per necessità umana (nessuna società infatti ha mai maltrattato ed abbandonato i propri anziani) è altresì vero che, da che mondo è mondo, i bambini sono considerati il bene più prezioso né è testimonianza il fatto, ad esempio, che quando una nave stia affondando ci si preoccupi di salvare “prima le donne ed i bambini”, perché? Perché le une sono coloro che possono generare la vita e gli altri sono coloro i quali sostituiranno le vecchie generazioni.

Dunque, in virtù di questo, non è assolutamente giusto che le misure AntiCovid siano fortemente lesive delle nuove generazioni.

Infatti con la didattica a distanza – metodologia d’insegnamento che è stata appositamente imbastita per limitare i contati tra gli alunni e quindi, successivamente, la proliferazione del virus dai nipotini ai nonni – ci si è resi conto di aver danneggiato in maniera irreparabile centinaia di migliaia di studenti sia sotto l’aspetto dei contenuti, che della relazione, quanto non anche delle competenze, ed ecco spiegato il perché in MIUR ha garantito, sia nelle cosiddette Zone Rosse, che in quelle Arancioni, così come in quelle Gialle, la didattica in presenza almeno nella Scuola dell’Infanzia e in quella Primaria, poiché se non si hanno delle solide basi sarà impossibile proseguire in maniera adeguata il proprio percorso di studi.

Ora se ciò è vero per le vecchie e cari scuole elementari perché non si è fatto altrettanto per le classi II e III delle ex “Medie” e per tutto il ciclo della Secondaria di Secondo Grado (Superiori)?

Vi porto degli esempi concreti così mi capirete meglio. Immaginiamo dei ragazzi che:

  • l’anno scorso hanno frequentato la classe II della Secondaria di Primo Grado praticando la DaD e quest’anno stanno affrontando l’ultimo anno delle Medie, con il relativo esame, attuando ugualmente la Didattica a Distanza, ebbene, con quale preparazione, in che condizioni, si iscriveranno al ciclo successivo?
  • l’anno scorso hanno frequentato la classe IV della Secondaria di Secondo Grado praticando la DaD e quest’anno stanno affrontando l’ultimo anno delle Superiori, con il relativo esame di mautirtà, attuando ugualmente la Didattica a Distanza, ebbene, con quale saperi si immetteranno nel mondo del lavoro o si iscriveranno all’Università?

Dunque, voi vi rendete conto del danno che è stato fatto? Non sarebbe stato più utile e giusto, a questo punto, invalidare questi due anni, e ripartire, tutti insieme, come se nulla fosse accaduto, quando il Covid sarà passato, da dove si era lasciato? Infondo, non è che acquisito il Diploma o la Laurea, purtroppo di questi tempi, i nostri giovani trovino immediatamente il lavoro. Su questo dobbiamo essere franchi e sinceri con noi stessi.

Altra ipotesi percorribile è quella di continuare le lezioni in presenza, per tutti gli organi di scuola, ma per fare questo dovremmo avere uno Stato che non sia strutturato così com’è attualmente.

In altri termini avremmo bisogno di una Repubblica Sovranista  che abbia una propria moneta, non l’Euro, che possa essere tranquillamente stampata dalla Banca d’Italia e fatta pervenire, in un momento di crisi come questo, direttamente nei conti correnti dei vari cittadini come forma di sussidio. Non dovremmo far parte di nessuna Unione Europea che ci obblighi o meno, a rispettare determinati parametri di bilancio, che ci imponga di non acquistare vaccini, armi ed altre risorse da determinati Paesi, e soprattutto che non ci obblighi al lockdown.

Se così fosse, anziché destinare i famosi 34 Euro per migrante alle varie strutture ricettive potremmo destinare questa cifra ai nostri pensionati per farli vivere, durante questo periodo di quarantena, serviti e riveriti in Hotel, momentaneamente lontani da quei giovani che tanto pericolosamente potrebbero contagiarli.

Già! Se così fosse! Ma siccome oggi non è così è assolutamente necessario, finita la pandemia, che ci si interroghi sul senso del nostro restare in queste istituzioni europee che sono le prime responsabili della:

  • Chiusura degli ospedali pubblici;
  • Privatizzazioni sconsiderate;
  • Distruzione della scuola pubblica;
  • Nefasta Politica della Austerity.

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