COME UN COLPO DI CANNONE 6PT: SPY STORY IN ITALIA – NON È TANTO GRAVE L’ATTO IN SE QUANTO CHI SPIA CHI.

Ora che in Italia è scoppiato lo scandalo che sembrerebbe coinvolgere un ufficiale della Marina Italiana e un Ufficiale dell’Esercito Russo, in una Spy Story che, se fosse confermata dagli organi inquirenti, avrebbe tutti i sapori ed i sentori della Guerra Fredda – foto di documenti segreti della NATO, ceduti, dietro dazioni di denaro contante, in un parcheggio della periferia romana, in zona Spinaceto, ad un’agente russo – noi de l’Ortis, giornale sovranista e apertamente filorusso, non ci sottraiamo al confronto, anzi cogliamo l’occasione per fare alcune precisazioni:

  1. Che vi siano, potenze estere, che tentino di carpire nostri segreti militari e notizie riservate dei nostri alleati non è uno scandalo, ma è, per quanto spiacevole, una condizione del tutto normale, ma non legittima:
    1. Normale perché, il nostro Paese, checché se ne dica, ancora è una delle prime potenze economiche e militari (per ciò che concerne l’armamento convenzionale) e se il Presidente Cossiga fosse ancora in vita, da grande esperto dei servizi qual’era, avrebbe certamente concordato con la nostra analisi, infatti:
      1. Negli anni 60 del secolo scorso, gli Stati Uniti, unitamente alla Gran Bretagna, al Canada ed all’Australia, costituirono il progetto ECHELON con il quale, i sopraddetti Paesi, spiavano tutto il mondo. Attualmente tale sistema utilizza le intercettazioni dei cavi sottomarini del genere Aquacade e Magnum per controllare, tramite i suoi più importanti centri di invio, le trasmissioni di Internet, in particolare lo smistamento di messaggi e-mail. Data l’enorme mole di dati sorvegliata, impossibile da analizzare da parte di esseri umani, per intercettare i messaggi “sospetti” (inviati via e-mail, telefono, fax ecc.) viene utilizzato un sistema basato sull’identificazione di parole chiave e loro varianti, in grado anche di rintracciare l’impronta vocale di un individuo, e in questo contesto l’Italia ed il Vaticano sono state le entità statuali più sottocontrollo;
      1. A spiarci non sono stati solo gli americani ed i Paesi di ECHELON – come confermato dallo scandalo “WikiLeaks” prima e “Datagate”dopo, quando si palesarono  una serie di rivelazioni sulle attività di sorveglianza di massa nei confronti dei cittadini statunitensi e stranieri, compiute dall’agenzia statunitense NSA fino a tutto il 2011 – ma anche la Germania, la Francia, la Russia comunista ed ultimamente anche la Cina, come confermato dai rapporti del Copasir;
      1. Anche noi, con nostri agenti preparatissimi, ci infiltriamo, carpiamo segreti, cerchiamo di anticipare le mosse degli altri Paesi e di non essere all’oscuro di cosa veramente stiano architettando i nostri interlocutori.
    1. Non legittima perché, ogni Nazione di questa terra tende a tutelare i propri segreti militari, non fosse altro per la sicurezza dei propri cittadini, e, ogni tentativo di spionaggio è sanzionato, a seconda del Paese che lo subisce, con pene esemplari che vanno da svariati anni di carcere, passando per l’ergastolo, fino alla pena di morte, ergo gli agenti che compiono questi atti sanno molto bene a cosa vanno in contro.

Ora, premesso tutto quanto sopra, essendo noi de l’Ortis sovranisti, è veramente imbarazzante constatare il fatto che, in questo caso, a cedere i segreti, sarebbe stato un Ufficiale di Marina, un uomo dunque, che, a scanso di equivoci, ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana, alla Costituzione ed allo Stato, e che, in virtù di ciò, non poteva e non doveva in alcun modo permettersi di fare ciò che ha fatto.

In seconda analisi, se il fatto venisse confermato, a nostro modo di vedere, la sua posizione sarebbe veramente indifendibile.

Secondo voi, può mai essere portata come giustificazione il fatto di avere dei problemi economici?

In tal caso, non vi è mai una giustificazione, ma con questa motivazione di sicuro si perde in dignità.

Se avesse detto, ad esempio, che ciò che ha fatto l’ha fatto per motivi ideologici, seppur non ammissibile, sarebbe stato di gran lunga più scusabile a livello morale.

Ed invece no, è questo il vero dramma di questa storia: L’aver dimostrato, al mondo intero, che l’Italia ha dei militari corrotti e corruttibili.

Ma, sempre se i fatti venissero confermati, una riflessione ben più importante alla fine ci si paleserebbe d’innanzi: Come mai dopo mesi e mesi di pedinamento si è deciso solo ora ti acciuffare queste due spie?

Semplice, perché questa fase del 2021 risulta essere un momento topico per il mondo intero:

  1. Si cerca in ogni modo di impedire l’utilizzo dello Sputnik V in Europa;
  2. Al confine tra Ucraina e Donbass le forze NATO stanno per scatenare la più grande campagna di provocazione militare antirussa.

In entrambi i casi, affinché tutto proceda secondo i piani di Washington, vi è la necessità che la popolazione italiana, così come il resto della popolazione civile europea, abbia un’estrema diffidenza della Federazione Russa, ecco perché urge, per la NATO e Bruxelles, di volta in volta, creare queste “ operazioni antipatia”. Ora che in Italia è scoppiato lo scandalo che sembrerebbe coinvolgere un ufficiale della Marina Italiana e un Ufficiale dell’Esercito Russo, in una Spy Story che, se fosse confermata dagli organi inquirenti, avrebbe tutti i sapori ed i sentori della Guerra Fredda – foto di documenti segreti della NATO, ceduti, dietro dazioni di denaro contante, in un parcheggio della periferia romana, in zona Spinaceto, ad un’agente russo – noi de l’Ortis, giornale sovranista e apertamente filorusso, non ci sottraiamo al confronto, anzi cogliamo l’occasione per fare alcune precisazioni:

  • Che vi siano, potenze estere, che tentino di carpire nostri segreti militari e notizie riservate dei nostri alleati non è uno scandalo, ma è, per quanto spiacevole, una condizione del tutto normale, ma non legittima:
    • Normale perché, il nostro Paese, checché se ne dica, ancora è una delle prime potenze economiche e militari (per ciò che concerne l’armamento convenzionale) e se il Presidente Cossiga fosse ancora in vita, da grande esperto dei servizi qual’era, avrebbe certamente concordato con la nostra analisi, infatti:
      • Negli anni 60 del secolo scorso, gli Stati Uniti, unitamente alla Gran Bretagna, al Canada ed all’Australia, costituirono il progetto ECHELON con il quale, i sopraddetti Paesi, spiavano tutto il mondo. Attualmente tale sistema utilizza le intercettazioni dei cavi sottomarini del genere Aquacade e Magnum per controllare, tramite i suoi più importanti centri di invio, le trasmissioni di Internet, in particolare lo smistamento di messaggi e-mail. Data l’enorme mole di dati sorvegliata, impossibile da analizzare da parte di esseri umani, per intercettare i messaggi “sospetti” (inviati via e-mail, telefono, fax ecc.) viene utilizzato un sistema basato sull’identificazione di parole chiave e loro varianti, in grado anche di rintracciare l’impronta vocale di un individuo, e in questo contesto l’Italia ed il Vaticano sono state le entità statuali più sottocontrollo;
      • A spiarci non sono stati solo gli americani ed i Paesi di ECHELON – come confermato dallo scandalo “WikiLeaks” prima e “Datagate”dopo, quando si palesarono  una serie di rivelazioni sulle attività di sorveglianza di massa nei confronti dei cittadini statunitensi e stranieri, compiute dall’agenzia statunitense NSA fino a tutto il 2011 – ma anche la Germania, la Francia, la Russia comunista ed ultimamente anche la Cina, come confermato dai rapporti del Copasir;
      • Anche noi, con nostri agenti preparatissimi, ci infiltriamo, carpiamo segreti, cerchiamo di anticipare le mosse degli altri Paesi e di non essere all’oscuro di cosa veramente stiano architettando i nostri interlocutori.
    • Non legittima perché, ogni Nazione di questa terra tende a tutelare i propri segreti militari, non fosse altro per la sicurezza dei propri cittadini, e, ogni tentativo di spionaggio è sanzionato, a seconda del Paese che lo subisce, con pene esemplari che vanno da svariati anni di carcere, passando per l’ergastolo, fino alla pena di morte, ergo gli agenti che compiono questi atti sanno molto bene a cosa vanno in contro.

Ora, premesso tutto quanto sopra, essendo noi de l’Ortis sovranisti, è veramente imbarazzante constatare il fatto che, in questo caso, a cedere i segreti, sarebbe stato un Ufficiale di Marina, un uomo dunque, che, a scanso di equivoci, ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana, alla Costituzione ed allo Stato, e che, in virtù di ciò, non poteva e non doveva in alcun modo permettersi di fare ciò che ha fatto.

In seconda analisi, se il fatto venisse confermato, a nostro modo di vedere, la sua posizione sarebbe veramente indifendibile.

Secondo voi, può mai essere portata come giustificazione il fatto di avere dei problemi economici?

In tal caso, non vi è mai una giustificazione, ma con questa motivazione di sicuro si perde in dignità.

Se avesse detto, ad esempio, che ciò che ha fatto l’ha fatto per motivi ideologici, seppur non ammissibile, sarebbe stato di gran lunga più scusabile a livello morale.

Ed invece no, è questo il vero dramma di questa storia: L’aver dimostrato, al mondo intero, che l’Italia ha dei militari corrotti e corruttibili.

Ma, sempre se i fatti venissero confermati, una riflessione ben più importante alla fine ci si paleserebbe d’innanzi: Come mai dopo mesi e mesi di pedinamento si è deciso solo ora ti acciuffare queste due spie?

Semplice, perché questa fase del 2021 risulta essere un momento topico per il mondo intero:

In entrambi i casi, affinché tutto proceda secondo i piani di Washington, vi è la necessità che la popolazione italiana, così come il resto della popolazione civile europea, abbia un’estrema diffidenza della Federazione Russa, ecco perché urge, per la NATO e Bruxelles, di volta in volta, creare queste “ operazioni antipatia”.  

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