VIGILIA DI NATALE CON INSULTO IN DIRETTA TV PER JOE BIDEN, CHE NON SE NE RENDE CONTO. E QUESTO SAREBBE IL “COMMANDER IN CHIEF”?

Pazza America, terra di contraddizioni ed eccessi; da lodare ma anche da deprecare a giorni alterni.

Terra di industria dello spettacolo, ma pure dei complotti più oscuri che mai l’uomo abbia ordito nella sua storia.

Terra del politicamente corretto e del Pensiero Unico, ma anche di integralismi cristiani tali da far apparire Pio IX una specie di progressista.

Terra di Libertà di tutto, ma anche della repressione di Capitol Hill.

Terra di Wall Street, ma anche di sperdute e isolate comunità rurali per cui il Dollaro in tasca è già una concessione allo “sterco del demonio”.

Terra che, anche quando si proclamava isolazionista, è sempre stata imperialista ed espansionista.

Ma su una cosa gli americani non si sono mai contraddetti: il dissenso come parte integrante della dinamica politica, e la mancanza di quel “rispetto per le istituzioni” tipico dei paesi europei e particolarmente di quelli che hanno conosciuto il bonapartismo come soprattutto la Francia ma anche l’Italia.

La fissazione per questo “rispetto”, infatti, è il riflesso condizionato, o se si preferisce, la coda di paglia di chi sa bene che il proprio potere è illegittimo, se non formalmente, quanto meno sostanzialmente (leaders non eletti come i ladri di troni allora, o eletti solo per il sostegno della Turbofinanza mondialista o di poteri sovrastatuali come Unione europea). E quando il potere è così dubbio, un tempo vi era la ghigliottina o il carcere alla Victor Hugo. Adesso, se la mancanza è ritenuta più blanda, la gogna sociale o la conventio ad excludendum dalla visibilità mediatica; se essa è sancita come grave, qualche anno di carcere non te lo leva nessuno.

Capita infatti che il presidente degli Stati Uniti d’America, possa essere mandato a quel paese in diretta TV, anche se in una sorta di linguaggio in codice peraltro ormai ben noto agli americani. “Let’s go Brandon” è infatti un chiaro quanto maldestro tentativo di un cronista tv (sportivo, credo) di spacciare un coro di viscerali sostenitori dell’ex Presidente Trump per un incitamento a questo Brandon Bown (pilota automobilistico, ma in realtà inviante l’attuale Presidente Biden a ben peggio che “quel paese”); da allora, quando si vuole inveire contro Biden si dice così, si tira in ballo questo Brandon, e sembra che dilaghino negli States persino magliette e felpe.  

Da quelle parti non è come in Italia, dove si mobiliterebbero magistratura e forze dell’ordine. Biden può solo sperare che la moda passi, magari sfogandosi con qualche peto per tensione psicosomatica.

L’apice della singolare moda dissidente sembra che si sia raggiunto in una diretta tv della Vigilia di Natale, in cui Biden e la first lady sono stati mandati a f. (seppure appunto nel codice che ora sapete) da un certo sedicente Jared (un Jared è genero di Trump). Indubbiamente, la cornice dell’evento televisivo meritava un po’ più di misericordia da parte dell’insultatore (alla faccia dei buoni sentimenti natalizi); era inserito nella (per me, bizzarra e assurda) tradizione di un comando aeronautico sin dal 1955, di seguire “in diretta” il viaggio di Babbo Natale, e il più anziano dei presidenti statunitensi si era intrattenuto da nonno, con i quattro figli del sedicente Jared. Insomma, una pugnalata alle spalle degna di Diabolik.

La signora Jill ha riso imbarazzata e stupita, il consorte è rimasto indifferente; secondo me, non per signorile superiorità ma semplicemente perché ignaro della moda dell’insulto a lui in codice, o forse piuttosto perché di riflessi lenti se non di tardiva percezione della realtà. Non solo quale delle tre ipotesi sia la più grave, sia in termini di distacco dell’establishment americano dagli USA reali che di capacità mentali del cosiddetto “uomo più potente del mondo”.

A. Martino         

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