DA DRAGHI MI SALVI DIO … CHE DAI NEMICI MI SALVO IO!

Se dovessimo scrivere un pezzo umoristico anziché commentare la cronaca politica internazionale avremmo potuto iniziare il nostro articolo così: “C’era una volta un francese, un tedesco ed un italiano”, ma qui c’è veramente poco da ridere.

Tra riduzioni del gas e paventati razionamenti energetici in autunno, siccità, desertificazione del meridione d’Italia e invasione delle cavallette in Sardegna, crisi alimentari in Nord Africa e marinerie del Bel Paese allo stremo, tutto ci saremmo aspettato dall’attuale Esecutivo tranne che di voler trascinare, per i capelli, questa sfortunata Nazione, in un nuovo conflitto mondiale.

Infatti, se è indubbio il tentativo del Vaticano di voler sinceramente porre fine a questa guerra è, ormai, altrettanto evidente, al netto della narrativa mainstream, che Mario Draghi non vuole la pace o meglio la vuole ma previa sconfitta della Russia.

Per questo motivo, come redazione de l’Ortis siamo rimasti seriamente senza parole per la visita di Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz a Kiev, un po’ meno per la presenza anche del Presidente romeno Klaus Iohannis.

Nello specifico abbiamo sentito spesso descrivere la NATO come un Alleanza difensiva, ed è vero, ma molti sono all’oscuro del fatto che, l’Art. 42 del Trattato dell’Unione Europea, si stabilisce che i Paesi Ue sono tenuti ad assistere uno Stato membro “vittima di un’aggressione armata sul suo territorio”.

Ciò significa, in altri termini, che se l’Ucraina, nel mentre sta combattendo, dovesse entrare nell’UE, l’Italia la Francia e la Germania dovrebbero entrare in guerra contro la Russia, a favore di Kiev.

In altri termini, una vera e propria follia!

Cioè gli italiani dovrebbero morire per una guerra che non è loro e che, diciamocelo francamente, neanche li riguarda.

Ma stiamo scherzando???

Ma come, non abbiamo mosso guerra per tutelare i nostri interessi in Libia e li si che ce n’erano, ed adesso dovremmo inviare carri armati di ultima generazione che neanche abbiamo? (per la precisione, di questa tipologia abbiamo solo 125 carri e di questi, operativi, sono solo la metà)

Non abbiamo mosso guerra negli anni 90 del secolo scorso alle neonate repubbliche di Slovenia e Croazia per riprenderci le terre irredente d’Istria e di Dalmazia ed ora dovremmo inviare le nostre navi nel Mar Nero  per intimorire l’ex Marina Sovietica?

Non ci stiamo preoccupando per le sorti dei nostri fratelli corsi che si vogliono staccare dalla Francia ed ora ci dovremmo fasciare la testa per il Donbass?

Un Paese come il nostro che, non solo non ha, in quantità sufficienti, aerei e artiglieria, ma non ha neanche un bunker antiaereo, che ne sia uno, per la popolazione civile, né sirene d’allarme antiaereo, ma dove vuole andare???

Ma veramente Super Mario & Co. credono di poter intimorire Putin con la minaccia dell’entrata nell’UE dell’Ucraina?

Se lo credono, sono senz’altro folli … ma siccome pazzi non sono, ritengo, con molta probabilità, che questa linea perseguita serva solo a favorire l’industria delle armi ed a cercare un collante per gli europei.

D’altronde Draghi non sarebbe il solo nella storia ad aver fatto di tutto per far scoppiare una guerra.

Prima di lui, ad esempio, ci fu l’americano Franklin Delano Roosevelt che fece letteralmente di tutto per far irritare i giapponesi e quindi condurli all’attacco.

Noi, nel nostro piccolo, stiamo facendo lo stesso: stiamo provocando la Russia fin tanto che non ci “molli un bel ceffone”. E questo sarebbe anche accettabile se non ci fosse il fatto di dover constatare come, con molto probabilità, a portare la divisa, non saranno di certo i figli o i nipoti di Mario Draghi ma figli e nipoti della povera gente.

Dunque, può un Premier non eletto da nessuno, scegliere per il Paese vie oscure e perigliose???

No!

Ma come al solito, la maggioranza degli italiani sembra preferire la piazza per il tifo sportivo piuttosto che per il disaccordo politico.

La colpa, quindi, non è loro perché sono tali, quanto nostra perché, con il nostro silenzio, ci stiamo rendendo complici di chi vuole distruggere questo Paese.

Lorenzo Valloreja

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