PICCOLO VIAGGIO TRA LE CONTRADDIZIONI E INCOERENZE DEL SISTEMA.1)L’ESALTAZIONE DELLA “LEGALITA'” E LE MONETE DEDICATE A DIABOLIK.

L’Istituto poligrafico e zecca dello stato ha dedicato al fumetto Diabolik, in leggero ritardo con il sessantesimo anniversario della uscita della sua prima avventura a strisce e in coincidenza però col sessantesimo anniversario della prima apparizione di Eva Kant, ben tre belle monete da 5 euro, in versione rame-nichel e in versione argento policroma a smalto. Le tre monete non finiranno mai nelle nostre tasche dato che si tratta di emissioni “per collezionisti” (vale a dire che bisogna acquistarle per una somma superiore al loro valore nominale dato che ormai da decenni, tutte le zecche del mondo speculano sulla passione numismatica a volte divorante). D’altronde l’Italia fu antesignana, nel senso che già la 100 lire d’oro 1923 commemorante l’anniversario della Marcia su Roma, non circolò e fu venduta a un prezzo ben superiore a 100 lire.

Insomma e comunque, a prescindere da ogni disquisizione sulla declinazione speculativa (a favore degli stati) della cosiddetta numismatica contemporanea, una cosa è innegabile: vi sono oggetti ufficiali della Repubblica italiana (dicitura chiaramente leggibile sul recto o diritto di ognuna delle monete del “diaboliko” trittico) i quali rendono omaggio….al crimine.

Ma si comprenda bene: lungi da me qualunque intento moralistico, predicatorio o bigottamente legalitario nel commentare l’ iniziativa. Semplicemente, mi pare che il nostro benamato Stato, almeno dal punto di vista numismatico, abbia le idee contraddittorie e confuse. Sappiamo bene che creature di fantasia ambiguamente attraenti siano Diabolik ed Eva Kant: fascino maschile quanto femminile all’ennesima potenza, bella vita in barba all’ Interpol, disponibilità di qualunque dispositivo tecnologico atto a rubare e/o spiare, risorse economiche apparentemente illimitate dato che per costoro non sembra che ” il delitto non paga”, straordinaria capacità logica volta a farcela, sempre e comunque (più o meno) con relativa beffa del povero ispettore Ginko che per il suo stipendio fisso mensile presumibilmente non eclatante (non lo fanno nemmeno diventare commissario) si danna l’anima dietro un delinquente e la sua compagna sempre un passo avanti. Meno male che si tratta della “polizia di Clerville” (perché se avesse a che fare con un corpo di polizia effettivo di un qualche stato reale, forse, Diabolik sarebbe stato ghigliottinato al secondo o terzo albo per motivi censorii, altro che sessantesimo anniversario).

Personalmente, quindi, ritengo che il mito di Diabolik creato dalle sorelle Giussani nell’ Italia del boom sia quanto di meno politicamente corretto e istituzionale e di più longevo la fumettistica italiana di successo abbia creato. Poi, certo, la sua crudeltà e cattiveria si è notevolmente attutita, e Diabolik usa molto più gas soporiferi che il mitico pugnale da lancio, ma attenzione: se perde la pazienza non ci sta minimamente a pensare, e in Vile inganno -Anno LX n.1- compie una vera e propria strage di una squadra di poliziotti troppo intraprendenti che, pur di prenderlo, vogliono usare metodi da lui ritenuti sleali e “sul personale”. Si veda al riguardo i miei articoli BUON COMPLEANNO, DIABOLIK! SESSANTA ANNI PORTATI MAGNIFICAMENTE (COME LA SAGA CINEMATOGRAFICA DI 007). del 2 novembre 2022 e COL DIABOLIK DEI MANETTI BROS., UNA VENTATA DI ARIA FRESCA NEL DESOLANTE IMMAGINARIO CINEMATOGRAFICO ITALIANO del 20.12.2021. La mia simpatia astrattamente intellettuale verso il personaggio cartaceo e la sua affascinante collaboratrice o complice, ha un senso filosofico-ideologico che voi lettori potete benissimo comprendere (compresi quelli inevitabili, che lo sono per dovere….abbiamo capito chi), ma quella ai sensi di questo o quel decreto ministeriale necessario alla coniazione, molto meno.

Si tratta semplicemente di una interessante voce in entrata per le casse statali? Un po’ e anche, sì: però provate a proporre una moneta commemorativa per la transvolata oceanica di Italo Balbo o per il sacrificio di Giovanni Gentile, e vedete cosa vi risponderanno.

Ma scusate, se il buon vecchio principe dei ladri ha quindi una fedina penale da elenco telefonico del tempo che fu di una grande città, e sulla coriacea coscienza il centuplo delle vittime di Matteo Messina Denaro o di Totò Riina, come conciliare ciò con tanto onore conferitogli dalla repubblica? Con il “fulgido esempio fornito ai giovani”? Con gli interessanti spunti divulgativi in materia chimico-farmaceutica circa l’uso criminale di sostanze come Pentothal o Scopolamina, o sui modi migliori per eludere sofisticati allarmi anche nell’era di Internet? E come conciliare l’omaggio numismatico a Diabolik con il quasi contemporaneo analogo quanto doveroso tributo a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con la 2 euro (circolante) in occasione del cinquantesimo anniversario delle stragi per colpirli?

Non so se alla fine, entrerò in possesso di questo stravagante trofeo di stato per Diabolik ed Eva. Ma qualora dovessero apparire su uno dei tanti calendari delle forze dell’ordine, per favore, avvisatemi subito. Quando regna il Nulla, se si vuole, tutto e il contrario di tutto è conciliabile.

A. Martino

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