(OMO)LOGAZIONE

Vorrei iniziare con una doverosa premessa. Chi scrive è un cosiddetto “boomer”, ovvero uno di quegli over 50 che hanno potuto assistere ai repentini cambiamenti che si sono verificati nella società e nella cultura italiana, dagli anni ’60/’70 ad oggi.

E posso testimoniare che fino all’ alba del XXI° secolo non è mai esistita una feroce, o presunta tale, contrapposizione tra eterosessuali e omosessuali. Mi ricordo di tanti uomini e donne dello spettacolo, italiani e internazionali, che pur essendo palesemente gay, come si suol dire, hanno sempre vissuto la propria condizione affettiva con assoluta dignità e correttezza. Anche il sottoscritto ha avuto la ventura di conoscere personalmente e senza difficoltà tante persone gay degne di stima incondizionata.

Non nego che nel corso dei secoli sia sempre esistita una discriminazione più o meno evidente nei confronti di individui che amano persone del medesimo sesso. Basta pensare, per esempio, al mondo islamico o alla Germania nazista (pur avendo tra le fila del regime omosessuali DOC!).

Ma a partire dagli anni ’10 del secolo attuale si è diffusa in tutto il mondo una ingiustificata idea per la quale le presunte minoranze omosex sarebbero discriminate in tutti gli ambiti della società. Talmente minoranze e talmente discriminate che se oggi qualcuno prova ad affermare in pubblico che la Famiglia è composta da un uomo e una donna come minimo si becca una denuncia per incitamento all’odio…

Infatti per chi non l’avesse ancora percepito è da almeno 20 anni che l’omosessualità ha cessato di essere un orientamento sessuale ma è diventata un’ideologia a tutti gli effetti. E come tutte le ideologie va diffusa e imposta con tutte forze in maniera capillare. 

Il veicolo di questa ideologia è ovviamente il movimento LGBTQ definito da più parti, e non a torto, “gaystapo”. Proprio perché, paradossalmente, i “discendenti” degli omosessuali imprigionati e massacrati dai nazisti hanno ricopiato pedissequamente le tecniche di violenza, coercizione e censura adottate da Hitler & Co. per imporre la loro way of life. Un modello di vita che stravolge a tutti gli effetti la realtà circostante e la Natura tout court. Non a caso i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso sono considerati da sempre “rapporti contronatura”. Il perché è ovvio. Perché in natura, ed in particolare nell’ambito umano, esistono solo due sessi: maschio e femmina. Ed essi sono stati predisposti per unirsi, affinché possano dare continuità alla propria specie. Va da sé che dall’accoppiamento di due uomini e due donne non potrà mai nascere una vita. Appunto perché, come detto prima, il nostro genere sessuale è insito indelebilmente nel nostro DNA a prescindere che uno possa percepirsi uomo o donna a seconda delle occasioni. 

Ed è proprio quel codice indelebile insito dentro di noi che ci permette di provare scandalo quando veniamo a conoscenza di episodi che sfidano le leggi della Natura.

Infatti, a meno che non si soffra di disordini affettivi o psicologici, son sicuro che in tanti si saranno sentiti a disagio (o perlomeno turbati) dalla visione di Alessandro Cecchi Paone e del suo toy boy  impegnati in effusioni oltremodo “spinte” (eufemismo!) sul set de “L’Isola dei Famosi”. Tra l’altro le sopracitate effusioni sono state trasmesse in TV in una fascia oraria che dovrebbe definirsi “protetta”, cioè non visibile da un pubblico di minorenni. Invece pare che l’episodio in questione vada a sommarsi ad un’altra serie di suggestioni omosessualiste imposte dalla lobby LGBTQ. 

Una precisazione. Il sottoscritto rigetta a priori certi atteggiamenti osceni a prescindere che vengano portati avanti da coppie omosex o etero.

E comunque dopo aver visionato tale obbrobrio ho pensato ingenuamente:”Abbiamo toccato il fondo!”. Invece, evidentemente, come si suol dire, quando si tocca il fondo si inizia a scavare. 

Infatti recentemente mi è stato inviato un video che documenta il “matrimonio” (sic!) tra un appuntato dei carabinieri e un parrucchiere. All’inizio pensavo fosse un video comico basato su una delle innumerevoli barzellette che prendono in giro gli uomini della Benemerita. Invece, ahimè, era tutto vero. E la cosa che mi ha lasciato sgomento è che tutta la cerimonia si è svolta in grande stile con lo “sposo” in alta uniforme e il picchetto d’onore con le sciabole sguainate. 

Ma se il sottoscritto può dire di essere rimasto a dir poco sconcertato da questo evento posso dire altresì di essere in buona compagnia poiché il medesimo sconcerto è stato condiviso da altre mie conoscenze appartenenti alle Forze Armate e alla stessa Arma dei Carabinieri. 

Infatti per secoli l’Arma dei Carabinieri, confidenzialmente nota come “l’Arma”, è sempre stata un punto di riferimento, un rifugio morale ed esistenziale per generazioni e generazioni di italiani. Un’eccellenza tricolore unica, invidiabile e irripetibile.

A parte qualche mela marcia che si trova e si troverà sempre in qualsiasi ambito professionale la figura del carabiniere nei secoli è sempre stata associata al soldato virile, integerrimo, dedito al sacrificio e allo sprezzo del pericolo. Uno scoglio irremovibile a cui aggrapparsi nel bel mezzo di un mare in tempesta. E soprattutto al di sopra di qualsiasi ideologia o colore politico.

Invece, in seguito a questo “matrimonio”, mi è parso di capire che anche l’Arma, o perlomeno i suoi vertici, si sia omologata al pensiero omosessualista. Una vera e propria (omo)logazione.

Quindi se i vertici dei Carabinieri si sono piegati a questa folle ideologia, che tra l’altro vuole divulgare la sodomia pure tra i bambini, sarebbe lecito pensare che sarebbero disposti a piegarsi (è proprio il caso di dirlo!) anche ad altre follie.

Intanto a Napoli, nella Basilica di Santa Chiara, pare si siano sentiti dei rumori come di un corpo che si agita nervosamente all’interno della tomba di Salvo D’Acquisto…

Alessio Paolo Morrone 

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