RICORDIAMO L’ANNIVERSARIO DEL MARTIRIO DI DARIA DUGINA

Il 20agosto 2022, le mani di un vile puparo le cui fila, secondo autorevoli fonti americane stesse, arrivano a Kiev (però, mai fidarsi più di tanto di simili affermazioni da siffatto pulpito, ad uso politico e di scaricabarile) uccidevano la filosofa e patriota russa Daria Dugina. Una bomba devastava a Mosca l’automobile con cui stava per tornare a casa, da un evento festivo-culturale.

Sembra che il reale bersaglio fosse in realtà suo padre, il più noto in Occidente Alexandr Dugin, sempre filosofo, e intellettuale di altissima caratura. Il Destino o la insindacabile e imperscrutabile Provvidenza, volle che in quella automobile entrasse non il padre, ma la figlia. Entrambi (la figlia, ormai, solo con l’eredità dei suoi scritti che non morirà mai) occupano un ruolo di primo piano nel panorama del Dissenso globale e del pensare altrimenti.

In Russia Daria non era affatto “la figlia di Dugin”, ma anzi ne rappresentava, con un affascinante sorriso e la sua viscerale passione intellettuale patriottica unita a una straordinaria cultura umanistica e creatività filosofica, una versione in un certo senso pop e vicina al mondo giovanile e dei blog militar-patriottici molto più della severa intellettualità paterna. Viveva ormai, di vita propria. Svariati i suoi reportages giornalistici nel mondo.

Questa bellissima persona volle stroncare, la ferocia di un mondo che esige che vi sia un solo padrone, e un solo pensare.

Dio la accolga nella Sua gloria, se ciò già non è avvenuto. E voglia realizzati i suoi sogni per la propria patria e per un mondo migliore, più veramente libero, e più pervaso da spiritualità.

A. Martino

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