GUERRA REALE E GUERRA VIRTUALE

La Russia ha vinto il conflitto in Ucraina.
Questa semplice affermazione scaturisce da un dato di fatto inconfutabile. Come dire che l’acqua bagna e il sole asciuga.
Però, clamorosamente, gran parte del cosiddetto mondo occidentale si rifiuta ostinatamente di accettare questa ovvietà.
Perché?
I motivi sono molteplici. Uno di questi è sicuramente l’incolumità fisica e politica di Volodimir Zelensky.
Infatti il Presidente ucraino, legandosi mani e piedi alla Gran Bretagna e all’amministrazione Biden, ha sprofondato la propria nazione in una Tragedia immane. Imbarcandosi in una guerra assurda che risultava già perduta ancor prima di iniziarla.
È noto a tutti che a pochi giorni dall’inizio delle ostilità il Premier ucraino, in un barlume di lucidità mentale, realizzò che le Forze Armate russe erano notevolmente superiori a quelle di Kiev. Quindi si prodigò per un rapido cessate il fuoco concordato con la Russia, affinché poter preservare il territorio ucraino da ulteriori attacchi.
Guarda caso si materializzò a Kiev, seduta stante, il Premier britannico del periodo: Boris Johnson. Giusto per ricordare al comico ucraino chi è il burattino e chi è il burattinaio. E comunque il nostro Volodimir fu rassicurato sul fatto che l’Ucraina sarebbe stata supportata militarmente ed economicamente dalla NATO al completo. Quindi avrebbe sicuramente sconfitto la Russia sul campo!
Ora un minuto di raccoglimento sarebbe più che lecito…
Comunque, in sintesi, l’Ucraina da più di tre anni sta continuando imperterrita ad offrirsi come vittima sacrificale in una guerra per procura, mandando a morire inutilmente centinaia di migliaia di maschi ucraini. Unicamente per soddisfare le mire espansioniste della NATO.
E più passa il tempo più aumenta il pianto di dolore delle vedove e degli orfani ucraini. Questo Zelensky lo sa. Ma paradossalmente deve continuare la mattanza del proprio popolo poiché egli è cosciente del fatto di non avere alcuna chance di essere rieletto come presidente. Se la guerra si fermasse farebbe sicuramente la fine di Mussolini, Saddam Hussein o Gheddafi. Invece il conflitto perenne gli consente di prorogare la Legge Marziale sine die. E di conseguenza allungare la propria vita politica e la propria vita tout court.
Ma il conflitto in Ucraina non serve solo a Zelensky. Questa guerra infinita, secondo me, ha una ragione più profonda a livello esistenziale per tutto il Mondo Occidentale.
Infatti, come mi è capitato di affermare più volte, nell’Europa dell’est si sta consumando non una ma ben due guerre. Una reale e una mediatica.
La prima si svolge sul campo di battaglia, concretamente. La seconda si svolge nella propaganda dei mass media. Virtualmente.
E per corroborare questa tesi basta documentarsi. Infatti bisogna armarsi di onestà intellettuale e andare a confrontare cosa è accaduto in Ucraina a partire dal 24 Febbraio 2022 e come i media occidentali raccontavano quei fatti. Ci fu fatto credere che l’Ucraina possedeva un esercito imponente e superarmato che in poco tempo avrebbe sbaragliato e umiliato le Forze Armate russe, composte da scappati di casa con le pezze al culo e che combattevano a mani nude o armati di vanghe. Praticamente due guerre totalmente differenti. Due lunghe rette parallele senza alcun punto d’incontro.
È vero che dopo più di tre anni le discrepanze tra la narrazione mediatica e il conflitto combattuto sul campo stanno diventando sempre più evidenti, però ogni tanto sarebbe divertente andare a ripescare ciò che scrivevano i sedicenti “professionisti dall’informazione” riguardo l’Operazione Militare Speciale condotta dai russi. Marco Travaglio si dedica spesso e volentieri a gettare sale sulla ferita sempre aperta riguardo la  condizione a dir poco grottesca dell’informazione mainstream. E noi si ride per non piangere.
Quindi in definitiva il motivo per cui l’Unione Europea e i suoi accoliti vedano con il fumo negli occhi la fine del conflitto russo ucraino è molto semplice. Poiché la fine definitiva della guerra certificherebbe in modo inequivocabile la sconfitta della NATO e della UE. E di conseguenza la debolezza di tutto il mondo occidentale a trazione anglosassone. Infatti quando le maschere cadono le farse si trasformano sempre in tragedie.
E quale Farsa più grande è stata quella del cosiddetto “Miliardo d’Oro”?
Per chi non lo sapesse il Miliardo d’Oro è un termine, probabilmente coniato da Henry Kissinger, che definirebbe le popolazioni più evolute, potenti e ricche della Terra.
In sintesi. La popolazione umana totale della Terra attualmente pare si aggiri intorno agli otto miliardi. Ebbene di questi otto miliardi ce n’è solo uno che controlla e gode della quasi totalità delle risorse materiali e umane mondiali. E questo miliardo di persone sarebbe anche implicitamente più intelligente, più civilizzato e più intraprendente dei restanti sette miliardi. Non meraviglia infatti che si faccia coincidere il Miliardo d’Oro con il cosiddetto Mondo Occidentale. Sarebbe lo stesso concetto dell’Occidente, descritto da Josep Borrell, come un giardino fiorito circondato da una giungla abitata da pericolosi selvaggi.
E se queste dinamiche possono suscitare indignazione nei cuori delle persone di buon senso bisogna ammettere che tutti coloro che sono nati e cresciuti all’interno del miliardo sopracitato, compreso il sottoscritto, hanno avuto fin dalla più tenera età una forma mentis plasmata dalla propaganda occidentale.
Pensiamo al sussidiario.
Il sussidiario era quel libro che si utilizzava nelle scuole elementari e che in un unico volume erano contenute nozioni di storia, geografia, grammatica e matematica.
Va da sé che condensare la Storia con la “S” maiuscola avendo a disposizione solo  una cinquantina di pagine sarebbe come svuotare il Mar Mediterraneo utilizzando un mestolo. Quindi giocoforza il bambino viene educato ad approcciarsi alla Storia in modo binario o manicheo. Cioè i Buoni da una parte e i Cattivi dall’altra. Senza vie di mezzo o zone grigie. Poiché descrivere nel dettaglio le cause e gli effetti da cui scaturiscono i fatti storici sarebbe troppo prolisso e complicato. E quindi eventi di portata Storica immensa come, per esempio, i primi due conflitti mondiali vengono tagliati con l’accetta e trasformati in un film hollywoodiano, una serie Netflix o una qualsiasi puntata di History Channel. Ovvero i Figli della Luce, candidi come gigli, che combattono eroicamente e vincono contro l’Impero del Male e i Figli delle Tenebre.
Quindi tutti i giovani virgulti nati dal 1945 in poi e cresciuti nel “giardino fiorito” di borrelliana memoria approderanno all’età adulta con l’intima convinzione di appartenere ad una sorta di popolo eletto. E di vivere nel migliore dei mondi possibili. Insomma la certezza di appartenere al lato “giusto” del Pianeta.
Ne consegue che qualsiasi nefandezza venga perpetrata dal miliardo di eletti nei confronti dei restanti sette miliardi di individui sarà comunque giustificato e approvato. In quanto il Mondo Occidentale è sempre dalla parte del Bene e della Giustizia, come abbiamo visto prima.
Quindi detto ciò si può comprendere benissimo il perché l’Occidente, e in particolar modo l’Europa, non possa minimamente accettare o solamente pensare ad una sconfitta subita dalla Russia.
Poiché nelle nostre menti è stata introiettata da sempre l’idea per la quale i Buoni vincano a prescindere ed è impensabile che possano perdere contro i cosiddetti Cattivi. E Putin, ci è stato detto, sarebbe una sorta di Hitler del XXI° secolo. Un cattivissimo all’ennesima potenza. Quindi se crolla questo schema, crolla tutto l’edificio. Come una demolizione controllata o come un effetto domino.
Infatti quando crollano, le certezze vengono soppiantate dai dubbi. E i dubbi portano a farsi delle domande.
Una situazione insostenibile per quelle élite che basano la propria egemonia sui popoli anestetizzandoli proprio con una realtà virtuale. Una vera e propria comfort zone. Ovvero una situazione nella quale l’individuo viene portato a non pensare con la propria testa ma preferisce delegare altri a pensare per sé. Ciò lo tranquillizza e gli permette di condurre una vita spensierata, appunto.
Emblematico fu il periodo del delirio pandemico.
Milioni di persone assorbirono acriticamente tutto ciò che veniva veicolato dai media mainstream. Rifiutandosi ostinatamente di comparare la realtà dei fatti con ciò che veniva divulgato in heavy rotation dalla propaganda vaccinale e dai già citati “professionisti dall’informazione”. Perché sarebbe stato traumatico e doloroso prendere coscienza di essere stati traditi da coloro in cui è stata riposta una fiducia illimitata.
Però giunti al 2025, nonostante ci siano ancora tantissime persone straconvinte che il siero anti Covid fu una benedizione divina, tantissime altre hanno iniziato a porsi dubbi e a farsi domande. Insomma a risvegliarsi lentamente dal torpore. E i Padroni del Mondo sono letteralmente terrorizzati da un progressivo risveglio spirituale e intellettuale dei popoli, come abbiamo visto prima.
Ugualmente quando la guerra virtuale andrà a schiantarsi contro la realtà dei fatti milioni e milioni di persone si sveglieranno improvvisamente e in modo traumatico.
E saranno costrette a contemplare l’immenso inganno mediatico e culturale che ci stanno somministrando dal 1945 ad oggi.
Concludendo vorrei sintetizzare in modo plastico il concetto di guerra reale e guerra virtuale. E per fare ciò voglio utilizzare un tragico fatto che si è consumato sul suolo italico poco tempo fa:il disastro sul Monte Faito.
Un disastro nel quale è rimasta coinvolta la cabina di una funivia la quale, schiantandosi al suolo, ha provocato la morte di 4 persone.
Ebbene in un video diffuso sul web si raffigurava una simulazione dell’incidente sopracitato. E in tale ambito si spiegava il funzionamento delle funivie.
In pratica le cabine delle funivie si muovono sfruttando due cavi paralleli. Un cavo è fisso. L’altro contribuisce a far muovere concretamente la cabina. Nel caso quest’ultimo si spezzasse la cabina inizierebbe a scorrere lungo il cavo fisso per inerzia. E senza controllo. In questo caso dovrebbe attivarsi un sistema frenante che bloccherebbe la corsa verso il basso della cabina. Lasciandola sospesa nel vuoto ma salvando i passeggeri e permettendo ai soccorritori di intervenire.
Purtroppo nel caso del Monte Faito il meccanismo frenante pare non abbia funzionato.
Comunque tornando al conflitto russo ucraino immaginiamo i due cavi paralleli come la guerra effettiva e la guerra mediatica. Il cavo che si spezza rappresenta la guerra mediatica che si conclude bruscamente, poiché alla fine  non sarà più possibile raccontare un conflitto inesistente smentito dalla Verità.
Di conseguenza la Storia, rappresentata dalla cabina che scorre sul cavo fisso, andrà per forza a schiantarsi contro la realtà.
E in quella “cabina”, tra le vittime, probabilmente troveremo personaggi prestigiosi quali Von Der Leyen, Rutte, Starmer, Macron, Tusk, Kallas, Merz e ovviamente Volodimir Zelensky. Ovvero un personaggio che all’inizio del conflitto si attaccò agli Stati Uniti. E ora che gli Stati Uniti si sono defilati il Presidente ucraino si è attaccato all’Europa.
Ma mi chiedo:”Se anche l’Europa si smarcherà dal conflitto a cosa si attaccherà Zelensky?”.
Si accettano suggerimenti.

Alessio Paolo Morrone

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