IL GENERALE VANNACCI INDAGATO DALLA PROCURA MILITARE PER IL SUO INCARICO DI ADDETTO MILITARE A MOSCA TRA IL 2021 E IL 2022

Secondo il Corriere della sera, l’ormai celebre generale Roberto Vannacci autore di un molto discusso pamphlet ad altissimo tasso di scorrettezza politica e contenuto dissidente (almeno in teoria), sarebbe indagato per peculato e truffa dalla Procura militare. Le contestazioni si riferiscono al periodo in cui il generale svolse l’incarico di addetto militare a Mosca, da febbraio 2021 fino a maggio 2022. L’ispezione ordinata dallo Stato maggiore della Difesa ha evidenziato «criticità, anomalie e danni erariali nelle autocertificazioni e richieste di rimborso depositate» che verranno valutate dall’autorità giudiziaria.

Si tratterebbe in sostanza, di indennità per presenza dei familiari alla sede consolare di assegnazione (moglie e figlie di Vannacci non lo avrebbero accompagnato per il tempo dichiarato), e di trasferte con auto di servizio non autorizzate oltre a fondi per eventi di rappresentanza mai verificatisi.

Accuse non proprio bagatellari per un militare ma comunque, e proprio per questo, molto sospettabili di “giustizia ad orologeria” dato l’avvicinarsi della chiusura delle liste per il rinnovo del parlamento europeo. Il generale Vannacci è visto in quota Lega, e nonostante la grana giudiziaria con “stellette”, Matteo Salvini ha pubblicamente confermato le sue pressioni per una candidatura dell’alto ufficiale.

Significativa poi, in un momento in cui il governo italiano al G 7 a Kiev, anche con un accordo bilaterale, si affanna a rinnovare incondizionato e incrollabile sostegno all’ Ucraina nella sua crociata per commissione contro la “criminale” Russia di Putin, la collocazione geografica delle ipotesi di illecito contro Vannacci: ovvero Mosca. Avete capito l’antifona?

A. Martino

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