SECONDO LE CONFESSIONI DEGLI ATTENTATORI DEL CROCUS CITY HALL, A COORDINARE IL MASSACRO E’ STATO UN MISTERIOSO “SAIFULLO” E DIETRO CI SAREBBE L’UCRAINA.

Interessante la diffusione di un video riguardante gli ultimi interrogatorii dei terroristi catturati autori della strage del 22 marzo al Crocus City Hall, alle porte della capitale russa.

Il main stream dirà che le confessioni sono estorte, che è tutta una manovra bieca per aizzare l’opinione pubblica russa contro l’Ucraina e il cosiddetto Occidente che mai e poi mai ricorrerebbero a questi mezzacci né mai lo hanno fatto dall’inizio del conflitto. A quanto pare, la compiantissima Darya Dugina e altri intellettuali e blogger sarebbero morti per eventi del tutto fortuiti quali esplosioni di motore di automobile etc. …. Ma sta di fatto che Kiev, oggettivamente e o a torto o a ragione, sembra sempre più nel mirino di Mosca per il gravissimo attentato suddetto.

L’ex presidente Medvedev, nei giorni scorsi, con le sue consuete dichiarazioni infuocate da tastiera, ha puntato il dito contro (anche) il presidente francese Emmanuel Macron. Personalmente e per quanto possa valere la mia opinione, continuo a trovare strano questo afflato filantropico da parte americana, che giorni prima avrebbe “avvisato” Mosca di un attentato imminente del genere.

Da ADN Kronos rilanciamo: “ Un milione di rubli ciascuno, circa 10mila euro. Tanto sarebbe stato promesso agli attentatori del Crocus City Hall dall’uomo che ha organizzato l’attacco alla sala concerti vicino a Mosca costato la vita a oltre 140 persone lo scorso 22 marzo. La cifra sarebbe stata consegnata loro una volta arrivati in Ucraina dal loro coordinatore, identificato come ‘Saifullo’. “Ci ha detto di andare in Ucraina, a Kiev. Lì ci avrebbero dato un milione di rubli”, ha confessato uno degli accusati secondo un nuovo video degli interrogatori diffuso dal Servizio di sicurezza federale russo (Fsb) .

Un altro degli interrogati ha fornito la stessa versione e ha spiegato che un gruppo di persone avrebbe dovuto aiutarli ad attraversare il confine con l’Ucraina e raggiungere la capitale.  Saifullo aveva indicato loro il luogo dell’attentato, fornito denaro e armi e preparato il piano per la fuga.

Nelle immaginii quattro assalitori appaiono in buone condizioni, senza più bende, ferite, rigonfiamenti e barelle (a parte la fasciatura di uno all’orecchio) delle immagini pubblicate poche ore dopo l’arresto, a 140 chilometri dal confine con l’Ucraina. Il primo sospetto a comparire nel video è Dalerdzhon Mirzoyev che spiega come il loro piano dopo l’attentato fosse quello di “andare verso Kiev”.

Il secondo Saidakrami Rachabalizoda, dice che “Saifullo ci aveva istruito ad andare in Ucraina, a Kiev, dove ci avrebbe dato un milione di rubli”. Muhammadsobir Fayzov, parla di un appuntamento al confine con l’Ucraina con persone che “li avrebbero aiutati a passare il confine e raggiungere Kiev”. “Ci era stato detto di lasciare l’auto da qualche parte vicino al confine e telefonare al nostro coordinatore, che ci avrebbe aiutato ad arrivare a Kiev”, aggiunge, Shamsidin Fariduni”.

La vita di centinaia se non migliaia di persone varrebbe l’equivalente di diecimila euro per ciascun killer: semplicemente sconvolgente, e denotante la brutalità e mancanza di pietà messa in campo.

A. Martino

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