“NON TUTTE LE SS ERANO DEI CRIMINALI” E ALTERNATIVE FUER DEUTSCHLAND VIENE IMMEDIATAMENTE EMARGINATA IN EUROPA DA SALVINI E LE PEN. L’ENNESIMO ATTO DI SUDDITANZA CULTURALE PRATICA ALLA SINISTRA, E UN SEGNALE VERSO LA CUPOLA GLOBALISTA CHE NON CI ENTUSIASMA PER NIENTE.

In una intervista a “La repubblica” del 18 maggio, il capolista di AFD (Alternative fuer Deutschland) Maximilian Krah ha affermato che “non tutte le SS erano dei criminali”.

Utilizzando come pretesto questa affermazione, Matteo Salvini e Marine Le Pen hanno dato luogo a un improvviso blitz politico, scaricando AFD dal loro eurogruppo ID Identità e democrazia. Non sono bastate scuse né di Krah né di AFD (che a sua volta ha scaricato il reprobo): è chiaro che la posta in ballo (che tenterò di spiegare) va ben oltre questo pretesto di una banale battuta violante la correttezza politica. Ma, pur dando atto a Salvini e Le Pen della loro creatività manovriera, tutta l’operazione mi da dà l’impressione che in chiusura dell’articolo vi comunicherò.

Innanzitutto, questo Krah creava grane (innocente o no fino a prova contraria) al suo partito sia con la storia dell’ assistente-portaborse accusato di essere spia cinese sia con l’indagine dello FBI a suo stesso carico riguardo ipotetici finanziamenti russi (evidentemente la giurisdizione del FBI arriva forse fino a Marte).

Ma il vero problema è un altro: il gruppo ID (ormai etichettato di “estrema destra” comprendente non solo i francesi di Madame Le Pen e gli italiani di Salvini ma anche gli spagnoli di Vox, gli olandesi ormai governativi etc,.) sta ormai stretto alle ambizioni di gran parte degli stessi leaders delle varie formazioni nazionali che sono chiamati in segrete stanze (o da segreti telefoni) a urlare un po’ ( o molto) meno slogan alla “Dio Patria Famiglia”, a essere meno o per niente filorussi o filocinesi (Krah docet), a lasciar perdere tutte le menate su vita etc. In poche parole, ad omologarsi almeno per il minimo contrattuale del Pensiero Unico che poi si riflette su ben precise politiche (abortocrazia, omosessualizzazione, controllo di massa, smantellamento “verde” delle attività produttive a favore dell’intelligenza artificiale e dell’alimentazione insettivora, abolizione della moneta contante ecc.). E queste sirene globaliste hanno, nell’immediato, il compito  di creare spazio politico alla rielezione di Ursula von der Leyen (da subito i rapporti tra la baronessa Ursula e Giorgia sono stati sempre molto cordiali e collaborativi).

Il futuro di ID (o meglio della futura ex ID o di quello che ne rimarrà) è insomma, con AFD espulsa e marginalizzata, o nel PPE o nei conservatori presieduti appunto da Giorgia Meloni. A complicare il tutto è la posizione del Fidesz ungherese di Orbàn che nel PPE già ci si trova per iscrizione pregressa alla svolta antiglobalista ma, oggi, da “sorvegliato speciale” e sanzionato comunque graziabile anche domani mattina.

Sono contorte forme di “cambiare tutto perché nulla cambi” e perché alla fine il globalismo e l’euromania ne escano solo rafforzati, assegnando così alle sinistre radicali (ma troppo deboli elettoralmente e innocue sul piano etico) un esclusivo ruolo di “opposizione di sua maestà”.

Ma voglio ancora fidarmi della sana ambiguità di Matteo Salvini, che non credo voglia sconfessare nell’ “espace d’un matin” il senso di una candidatura come quella del generale Roberto Vannacci.      

Però il segnale che il terremoto politico provocato dalle quattro o cinque parole di Maximilian Krah ha mandato è purtroppo chiaro e per nulla rassicurante: il Pensiero Unico, anche se punto da cento zanzare, è tuttora forte quanto meno a livello strumentale, e sono ancora troppo pochi quelli che, per non arrischiare una poltrona o una sedia o uno sgabello, non vi si sottomettono.

Infatti l’affermazione per cui “non tutte le SS furono dei criminali” è storicamente persino banale, o almeno razionalmente e statisticamente di un assoluto probabilismo: eppure l’uomo e leader che ha sfidato gran parte del suo partito (Matteo Salvini) per candidare un Vannacci, è stato costretto a strapparsi le vesti e abbandonare tanto di progetto politico con AFD per una simile polemichetta da quattro soldi.

Va bene la complessità politica del gioco che ho spiegato, mi si dica “si fa presto a giudicare con la tastiera”, ma il messaggio culturale e l’assurdità storica sono, mi dispiace dirlo ma devo farlo, enormi e dannosi: e inducenti a far credere (ma probabilmente è proprio così) che, almeno in Europa, è la sinistra sorosiana e della tecnofinanza ad avere saldamente in mano il boccino della narrazione culturale e della memoria collettiva. Dico “in Europa” perché mi ha leggermente consolato che negli USA una politica del rango di Nikki Haley ex ambasciatore USA in ONU e fiera antagonista di Trump alle primarie repubblicane, proprio qualche giorno dopo il clamoroso parlare (a sproposito) di quest’ultimo di un “Reich” da rifondare in salsa americana, si sia evidentemente fatta una risata e poi abbia manifestato il suo appoggio al tycoon (sarà vice nel suo ticket?).

E’ vero, non tutte le SS commisero stragi, esecuzioni sommarie di prigionieri di guerra o perseguitati razziali o religiosi: forse fu una esigua minoranza, ma non tutti con le mostrine con la doppia runa furono dei delinquenti pluriomicidi vestiti da soldati.

Basti pensare addirittura allo stesso fondatore e teorico delle Waffen SS Felix Steiner (1896-1966) decorato con le massime onoreficenze germaniche  nonché comandante della divisione  “modello” SS Wiking assolto nel 1948 da qualunque addebito e restituito alla vita civile da comune pensionato di alto grado delle forze armate tedesche, che si dedicherà tra l’altro al pregevole saggio a sfondo autobiografico “I volontari”.

E si pensi anche, per andare a un caso del tutto marginale ed estratto a caso ma a noi molto vicino, al da me già ricordato artista, disegnatore e pubblicitario Gino Boccasile (1901-1952): ufficiale delle SS italiane (idea prima che realtà storica, che già in sé e a prescindere da tutto, per tanti grida tremenda vendetta), carcerato per qualche mese fu rilasciato per non aver commesso alcun reato e proseguì purtroppo per non molti anni, una sfavillante carriera pubblicitaria.

Due casi, ripeto, totalmente estratti a caso, tra migliaia il cui profilo non è stato ritenuto, almeno nelle sedi più competenti, assolutamente soggetto a censure penali (oltretutto da una giustizia che era pur sempre quella dei vincitori). E’ oltretutto da tener presente che, un po’ come oggi in Iran i pasdaran, le SS erano anche una forma di potere pure economico interna allo stesso sistema nazista, e che in questi ranghi sostanzialmente civili erano in tanti a portare la ben nota (o famigerata) uniforme nera solo per formalità e che mai avrebbero affrontato militarmente chicchessia. Ma tutto ciò al momento, ha peso solo in libri o articoli del genere: in politica la “verità”, come abbiamo visto,  è e deve essere un’altra.

A. Martino   

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