ALTRO CHE MODERNITÀ AMERICANA, GLI STATI UNITI SONO UN PAESE ARCAICO E PERCIÒ IN CRISI.

E’ arrivata la seconda condanna (in primo grado di giudizio) per Donald Trump: riguarda una irregolarità contabile nella gestione di fondi elettorali, servita per pagare il silenzio di una pornodiva durante la campagna presidenziale del 2016. La prima fu mesi fa (curiosamente dimenticata) per risarcimento civilistico per un episodio di presunto stupro verso una scrittrice che un’assise giudiziaria ovviamente per nulla bene disposta verso The Donald e che farà fruttare alla “poveretta” non so neanche quanti bei milioni in bigliettoni verdognoli (cento di questi stupri..). Noterete che non faccio nemmeno i nomi di queste sciacalle (il Corrierone parla di “vendetta” della pornodiva, ma di che, se presumibilmente già le sue prestazioni furono principescamente retribuite?).

D.J.Trump ha reagito nel suo consueto stile per nulla ipocritamente istituzionale con un violento discorso parapresidenziale gridando ovviamente alla persecuzione liberale e alla generale corruzione degli apparati filodem, tra le dorature della Trump Gower (in prima fila anche una umile cameriera). Il GOP (great old party) è quasi sorprendentemente compatto attorno a Trump. Dicevo quasi, dato che evidentemente i maggiorenti “rossi” (il colore del partito repubblicano) si sono resi conto che senza il tycoon non vanno da nessuna parte: il Sistema americano è troppo in crisi, con le sue arcaicità di scadenze elettorali originate dai ritmi agricoli di una società postcoloniale e puritana in cui l’accesso alla Casa bianca di un plurinquisito anzi di un condannato anzi di un possibile carcerato era semplicemente impensabile, come d’ altronde non era pensabile una pletora di imputazioni contro un ex presidente.

Dall’ altro lato,  Biden e l’establishment possono solo farfugliare ancora di “legge uguale per tutti”, “pericolo per la democrazia”, bla bla bla.

Tutte cose serissime e belle (ma più per l’Europa che per l’altra sponda dell’Atlantico).

Sì rendono conto di come l’America e il mondo siano cambiati?

E se questa volta, certi giochetti elettorali come il voto-letterina a Babbo Natale o l’arcaico punzonatore di scheda non riuscissero?

A. Martino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *