LA DIGNITÀ NON HA PREZZO, MA L’ARIA DI BRUXELLES SEMBRA FARLO DIMENTICARE AL GROSSO DEI NOSTRI POLITICI NAZIONALI.

Trascorsi 10 giorni dalle elezioni, è ormai tempo di nominare il Presidente della Commissione Europea. Nonostante l’esito della guerra in Ucraina sia ormai scontato e chiaro a tutti – anche grazie all’andamento evidente del conflitto – c’è chi, tra i Popolari di Bruxelles, pensa di fare orecchie da mercante e quindi, come se nulla fosse, vuole rieleggere la von der Leyen con la medesima maggioranza.

Questo atteggiamento ignora palesemente il responso delle urne, che ha mostrato chiaramente la contrarietà dei popoli europei alle politiche comunitarie fin qui tratteggiate. Altro che Governo italiano autorevole o Meloni Kingmaker della situazione, queste cose non contano in Europa, e questa è l’ennesima prova dell’irriformabilità dell’UE.

Ma come? Proprio ora che Scholz è stato umiliato in Germania dall’AfD, mentre Macron ha preso due sonore “pappine” dalla Le Pen e si appresta a registrare l’ennesima sconfitta a fine giugno, nessuno vuole considerare l’unico Governo attualmente autorevole del Vecchio Continente, cioè quello italiano?

Certo!

Chi è contro l’UE questo lo sapeva già, perché come abbiamo già detto più volte su l’Ortis, l’Unione non è nata per favorire gli Stati membri ma per perseguire esclusivamente gli interessi franco/tedeschi; tutto il resto sono dettagli, e ad essere ottimisti, grasso che cola.

Dunque, ad interrogarsi su cosa chiedere ai Popolari Europei, a filtrare le proprie convinzioni o umiliare il proprio elettorato, per ottenere quell’incarico piuttosto che quella casella, ci si perde solo tempo e dignità.

Stante così le cose, la Meloni, se avesse veramente capito la portata della partita, farebbe più bella figura a starsene fieramente all’opposizione, senza se e senza ma.

Ma qualcuno, all’udire queste parole, griderà certamente allo scandalo e crederà che io sia un pazzo perché convinto del fatto che se degli italiani non dovessero occupare un posto ai vertici dell’UE, il nostro Paese non avrà mai i benefici che gli spetterebbero.

Bene, e quali utili ha avuto finora da personaggi come:

  • Romano Prodi, Presidente della Commissione Europea tra il 1999 e il 2004?
  • Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea tra 2011 e il 2019?
  • David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo tra il 2019 e il 2022?
  • Paolo Gentiloni, Commissario Europeo per l’economia tra il 2019 e il 2024?
  • Luigi Di Maio, Rappresentante Speciale dell’Unione Europea nel Golfo Persico tra il 2023 e il 2024?

Ve lo dico io, nessuno!

Ed allora, il solo pensare, da parte di Fratelli d’Italia, di usare il proprio 29% per salvare la von der Leyen, anziché affondarla come avrebbe voluto fare il duo Le Pen/Salvini, grida vendetta non solo davanti ai propri elettori ma anche al cospetto di Dio.

In altri termini, è una pura e semplice bestemmia perché un Parlamento come quello Europeo – che altri non è se non l’emanazione di una volontà atlantica, e che pur in virtù di ciò non tiene in alcun conto della certa rielezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti, così come è propenso a nominare, quale Alto Rappresentante della Politica Estera dell’UE, il Primo Ministro Estone, Kaja Kallas, solo perché quest’ultima è visceralmente antirussa – è un’Assemblea di matti che merita di perire schiacciata dal proprio destino.

Novembre è vicino ogni giorno di più e nonostante ciò, “coloro che sono stati visti ballare sono stati considerati dei pazzi da coloro che non potevano sentire la musica” … eppure la grancassa sta suonando a tutto spiano …

Poveri loro!

Lorenzo Valloreja

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