LA PREVALENZA DELLA SERPE

Nel Vangelo di Matteo Gesù esorta i propri discepoli ad essere candidi come colombe ma anche astuti come serpi.
Ciò vuol dire che il cristiano deve approcciarsi al Mondo con cuore puro e senza malizia ma al contempo riuscire a discernere il Bene dal Male utilizzando la prudenza. Praticamente la capacità di dosare in egual misura fiducia e sospetto. E soprattutto fare in modo che l’una non sovrasti l’altro, e viceversa.

Infatti ad essere eccessivamente candidi e fiduciosi la si finisce col diventare sprovveduti, per non dire fessi. D’altro canto vivere perennemente nutrendo sospetti nei confronti del prossimo porterà inevitabilmente ad essere dei paranoici sociopatici.

A tal riguardo è stata emblematica la psicopandemia di qualche anno fa.
Quando il Covid-19 “sbarcò” in terra italica tutti gli italiani in buona fede, compreso il sottoscritto, rimasero letteralmente attaccati alla TV per seguire gli sviluppi della pandemia influenzale, abbeverandoci avidamente di ogni parola proferita da sedicenti giornalisti e presunti luminari della scienza in camice bianco.

Infatti in quel periodo ben 60 milioni di italiani furono portati a nutrire una fiducia assoluta e illimitata nei confronti della Scienza con la “S” maiuscola, o perlomeno in ciò che ci veniva presentata come tale.
Poi a poco a poco la narrazione mainstream, riguardo pandemia e vaccini, iniziò a mostrare delle crepe trasformatesi  col tempo in vere e proprie voragini.

In breve tempo si verificò uno scollamento netto tra ciò che veniva veicolato dai mass media e la realtà dei fatti.

Non starò qui a ripercorrere nei dettagli tutte le palesi e criminali menzogne che ci furono propinate dalla politica, dalla cosiddetta “scienza” e dai sedicenti “professionisti dell’informazione”. Chi, magari in buona fede, le ha accettate senza fiatare per cinque anni sicuramente le accetterà per sempre.

Poi tengo a esprimere grandissima stima e comprensione in tutti coloro che furono obbligati ad ottenere il vergognoso e criminale Green Pass con la “pistola puntata alla tempia”. Padri e madri obbligati a piegarsi a dei diktat politici, spacciati per sanitari, sotto la minaccia di non poter portare a casa il pane per la propria famiglia.

Tutti coloro che hanno contribuito o avallato questa aberrazione sicuramente dovranno renderne conto a Dio. E purtroppo, è giusto rimarcarlo, questa vergogna fu sostenuta con entusiasmo anche da alte e altissime gerarchie vaticane….

Comunque, come detto prima, anche il sottoscritto confidò sinceramente nella buona fede di coloro che avrebbero dovuto avere a cuore il benessere e la salute degli italiani. Poi col tempo il candore della colomba iniziò a cedere il posto all’astuzia della serpe. Poiché mi ricordai provvidenzialmente di quel versetto contenuto nel Libro di Geremia nel quale Dio dissuade l’Uomo dal confidare in un altro Uomo. Figuratevi quindi confidare in un vaccino!

Perciò chi in quella sciagurata stagione diede preferenza alla “colomba” si rese, più o meno in buona fede, complice di una dittatura sanitaria. E chi diede preponderanza al “serpente” si trasformò in un ottuso no vax che rifiutava ogni tipo di vaccino o farmaco a prescindere. Trasformandosi in un paranoico che vede complotti e sotterfugi ovunque.

Ho voluto fare questa lunga introduzione perché ho notato che, all’indomani dell’elezione di papa Leone XIV, molti ambienti cattolici sono andati in subbuglio. Soprattutto nell’area della Tradizione.

Ora una premessa. Come tutti sanno papa Bergoglio giunse al soglio petrino in modo a dir poco irrituale. Infatti fino al 2013 tutto il Mondo dava per inconfutabile una formula pressoché scientifica: “Morto un papa se ne fa un altro“.

Però, contrariamente a questo assioma, papa Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, decise inspiegabilmente di abdicare in favore di un altro papa. Personalmente penso che papa Ratzinger non si “dimise” di sua spontanea volontà. Ritengo ci fosse stata una violenta coercizione dall’esterno  ma purtroppo, nonostante migliaia di teorie, non abbiamo mai avuto una prova inoppugnabile di ciò.

Comunque in seguito all’abdicazione di Benedetto XVI si fece un conclave “straordinario” dal quale uscì il nome del cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio. Il resto è storia.

Intanto per quasi dieci anni la Chiesa è andata avanti con due uomini che vestivano la talare bianca del Pontefice, dando l’impressione che ci fossero contemporaneamente due papi: uno de iure e uno de facto. Un’anomalia non indifferente che ha creato molti problemi e turbamenti nei cuori e nelle anime dei fedeli.

E questa confusione fu il terreno di coltura di innumerevoli teorie più o meno cospirazioniste. La più gettonata delle quali è stata quella secondo cui Bergoglio sarebbe stato un papa illegittimo. Un antipapa tout court. E di conseguenza tutti i cardinali e i vescovi nominati da Francesco I sarebbero anch’essi illegittimi.

E da questi presupposti si sono scatenati gli ultras del tradizionalismo più estremo. Come per esempio i cosiddetti sedevacantisti che ritengono la sede di Pietro vacante addirittura a partire dalla morte di Pio XII. Poi ci sono i minutelliani. Ovvero i seguaci di Alessandro Minutella. Un prete scomunicato che riteneva invalide tutte le messe celebrate una cum Francesco.

Per non parlare di quelli che pendono dalle labbra di Andrea Cionci. Ovvero l’autore de “Il Codice Ratzinger”. Un libro nel quale si disquisisce di ministerium e munus petrino. E seguendo queste due coordinate Cionci costruisce un’impalcatura fatta di congetture secondo le quali Bergoglio non sarebbe mai stato un papa legittimo. Tutte tesi affascinanti e intriganti, però prive di riscontri pratici. Anche il sottoscritto si è sempre chiesto se il papa argentino, pur essendo papa, fosse davvero cattolico. Però Ratzinger in primis l’ha sempre confermato come suo successore legittimo. Inoltre nessun cardinale, almeno pubblicamente, ha mai messo in dubbio l’elezione e il pontificato di Bergoglio.

Comunque per farla in breve questa confusione generale ha prodotto nel mondo della Tradizione cattolica un clima di perenne sospetto. Però purtroppo, come abbiamo visto prima, molti cattolici si sono fatti travolgere da tale sospetto, hanno messo da parte il candore della colomba e hanno dato la prevalenza alla “serpe”. Trasformandosi di fatto in una sorta di no vax della Fede. Vedendo inganni, macchinazioni e congiure ad ogni piè sospinto.

La dimostrazione plastica di questa dinamica si è palesata con l’avvento di papa Prevost al soglio petrino, come detto prima.

A poche ore dall’elezione del papa americano i no vax della Fede si sono letteralmente scatenati!

Il Pontefice è stato scannerizzato e, come il reperto di un delitto, passato al “luminol” per trovarne le macchie più recondite.

E quindi, navigando tra i social media, mi è capitato di leggere che Robert Francis Prevost è stato nominato cardinale da Bergoglio e quindi sicuramente continuerà l’opera di Bergoglio. Ma poi anche Leone XIV sarebbe un papa illegittimo poiché se incardinato da un antipapa sarà anch’egli un antipapa.

Poi ci sono quelli che “sanno tutto” e che hanno la Verità rivelata in tasca. Secondo queste persone Prevost avrebbe scelto un nome di ispirazione preconciliare e si sarebbe vestito con i paramenti sacri tradizionali per ingannare i cattolici conservatori.

Poi egli ha citato la sinodalità e ha omaggiato il suo predecessore e quindi questo farebbe di lui un continuatore dell’opera di demolizione teologica e dottrinale avviata da papa Francesco.

Inoltre è stato per decenni missionario in Perù e perciò non può non essere un esponente della Teologia della Liberazione…e chi più ne ha più ne metta.

Ora io mi chiedo:”Cui prodest?”. A chi e a che cosa giova massacrare un Pontefice a pochi giorni dall’elezione?

Come mi è capitato di dire, e non smetterò mai di ripetere, l’albero si giudica dai frutti e non dai semi.

Infatti se già è arduo riuscire a riconoscere un albero contemplandone il seme sfido chiunque a capire, a occhio, se quel seme produrrà frutti buoni o cattivi.

E fino adesso molti si sono prodigati solamente ad imbastire un processo alle intenzioni di Leone XIV, basandosi unicamente su ciò che ha detto, fatto e scritto in passato. Ignorando un paio di cose fondamentali.

Prima di tutto escludendo a priori la conversione dei cuori.
Infatti ammettiamo che il monaco agostiniano, poi vescovo e poi cardinale Robert Francis Prevost in passato abbia commesso degli errori più o meno gravi dal punto di vista umano, dottrinale o teologico. Ebbene chi ci dice che diventato Vicario di Cristo non possa rivedere tali errori e correggersi

Anche il primo papa Pietro, prima di diventare Pietro, era decisamente un’altra persona.

Poi si perde di vista un altro fattore. E che cioè il papa non è solo una guida spirituale ma anche una guida politica.

Sarebbe a dire barcamenarsi quotidianamente tra le cose di Dio e le cose del Mondo. E quindi pesare quotidianamente le parole e i gesti col bilancino.

È impensabile che un papa appena eletto possa fare una brusca inversione a “U” rinnegando apertamente e palesemente tutto ciò che è stato fatto e detto dai suoi predecessori. Certe cose vanno fatte gradualmente.

Perciò diamo al seme il tempo di germogliare e dare i suoi frutti.

Annaffiandolo con abbondanti preghiere.

Alessio Paolo Morrone

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