SIAMO ARRIVATI AI BAMBINI PREDATI. CI SI PUO’ ANCORA FIDARE DELLE LIBERALDEMOCRAZIE OCCIDENTALI?

Un fattore certo non unico, ma tra i determinanti, della crisi delle società “liberali” enunciata in poche ma incisive parole dal leader russo Vladimir Putin in una importante assise internazionale, è il rapporto stesso tra il cittadino e la realtà statuale.

Il Pensiero Unico, che ormai e di fatto, è alla base di questi ordinamenti ben più del vero genuino liberalismo nelle sue diverse enunciazioni e varianti pensate tra gli anni della post rivoluzione francese e la prima metà del Ventesimo secolo, con una schizofrenia fra teoria e pratica che gli è in fondo connaturata, ci vorrebbe tutti non sudditi, ma cittadini partecipi e portatori di diritti sia in costante espansione qualitativa, sia di nuovissimo conio, con esiti spesso opposti a quanto auspicato (dicesi “eterogenesi dei fini”).

 Basti pensare a titolo puramente esemplificativo alle sempre più minuziose normative sulla privacy, e al diritto allo “sbattezzo”. Con i relativi risultati , nel primo caso, che a un privato cittadino sono negate informazioni importanti su altri cittadini con cui entri in rapporto; e nel secondo, che l’ateo alquanto fanatico (non vedo chi altro possa esserne interessato) debba implicitamente e conflittualmente rivendicare le radici religiose della propria famiglia di origine. Ma il Potere continua a sapere tutto su ognuno di noi non meno ma più di prima grazie alla nuove tecnologie informatiche; e teologicamente, il Sacramento del battesimo, per la Chiesa, non sarà mai annullabile per una istanza scritta su un “A 4” magari in formato pdf.

Insomma, da un lato siamo immersi in questo blaterare “dirittistico” e garantistico a beneficio di parcelle di avvocati e di ampliamento degli organici degli uffici giudiziari; ma in pratica, di questi Stati “democratici”, di questo Sistema, ci si può fidare? Siamo veramente tutelati?

C’è spazio per l’ottimismo solo finché non abbiamo esperienza di chi “fa il proprio dovere” fino a condurci in un castello kafkiano, o peggio di chi delinque in guanti bianchi fino a soffocarci come fa un pitone o un anaconda?

E l’interazione sociale e pubblica è da limitare al minimo indispensabile, o addirittura da temere? Gli Stati sono degli ambigui e untuosi lestofanti miranti alle nostre risorse tramite una pressione fiscale mai vista nella Storia, o sono semplici specchi neutri e incolpevoli di una profonda, devastante  crisi valoriale e spirituale? E i servitori di questi sono troppo spesso dei mercenari frustrati o perfidi, se non addirittura sadici?

A fronte di queste legittime domande sicuramente presenti quanto inconfessate anche nell’animo dei più fieri difensori dello status quo delle società euroatlantiste, c’è l’aggravante della dimensione pubblicistica sempre più pervasiva, dalla busta di plastica al tobagismo persino all’aperto ; e chi scrive, non è fumatore…   

Ovviamente, queste argomentazioni sono etichettabili e bollabili come “populismo”. Ma è difficilmente contestabile che gran parte dei motivi di infelicità o non serenità degli uomini e donne del nostro tempo sono riportabili in qualche modo, direttamente o indirettamente, ai pubblici poteri la cui crescente pervasività e ossessione di controllo di tutto e tutti, ha accelerato l’andamento. In apparente contraddizione ma in perfetta logica mondialista è invece la ritirata dello stato dall’ economia con relativa privatizzazione ormai della moneta stessa col fenomeno del bitcoin e simili e della nascitura Libra di Facebook.

 Fisco, denunce e querele accantonate o boomerang, buste di plastica sì o no, struttura delle confezioni delle mozzarelle, sicurezza stradale che fa da pretesto per una massa di multe mai viste sinora nella modernità, problematiche per la scuola dei figli , famiglie distrutte dall’applicazione di codici e commi vari in una guerra dei poveri in cui a beneficiare è in fondo solo il parassitismo forense sull’infelicità coniugale.

Senza dimenticare l’ormai assoluta mancanza di riservatezza e libertà nelle transazioni commerciali e finanziarie della “massa”, non certo delle “elites” : l’uso di contante per grandi cifre è visto ormai come roba da delinquenti; con una telecamera di sorveglianza e l’orario di fatturazione del codice a barre  si può risalire anche a chi in una libreria ha acquistato un certo libro pur in contanti, e chiedergli conto di certe curiosità intellettuali o storico-politiche. E cosa dire delle intercettazioni telefoniche ormai primario mezzo di indagine? Altro che commissario Maigret o tenente Colombo!

E cosa dire, ancora, delle vaccinazioni autoritariamente imposte in nome della sacra Scienza ma dalla tuttora misteriosa composizione? E che dire dell’eliminazione di milioni e milioni di feti non solo consentita ma ormai promossa dagli Stati “di diritto”, che per la visione antiabortista è un genocidio ben superiore a quelli di marca nazista?   

Ma chi comanda in realtà insomma, non sono gli “stati democratici” ma altri, intoccabili e solo parzialmente individuabili, per cui quelli forniscono il sempre più fondato sospetto di fare solo da guardaspalle ed esattori.   

Quanto venuto fuori in Emilia con epicentro Bibbiano è emblematico, infatti il clamore dei mass media di sistema se non di regime è stato obbligato ma tutto sommato pilotato e moderato , e a neanche dopo dieci giorni siamo già in fase di archiviazione certo non giudiziaria, ma mediatica senz’altro.

Ovviamente ognuno è innocente fino a sentenza passata in giudicato, ma la lettura di certi passaggi di carte giudiziarie dell’inchiesta “Angeli e demoni” è semplicemente agghiacciante. Un viluppo impressionante di assistenti sociali, associazionismo e cooperativismo gravitanti attorno alle case-famiglia e agli affidi più o meno provvisori anticamera dell’adozione , consulenti, tribunali dei minori, amici e amici degli amici poco degni affidatari, finalizzato sostanzialmente a “predare” poveri bambini e ragazzi per consegnarli a gente spesso davvero abusante e psicologicamente squilibrata. Il tutto con incredibili manipolazioni di tantissime psicologie adolescenziali e infantili fino alla costrizione o al ritocco di disegni eretti a presunte prove di abuso genitoriale, e fino addirittura a una specie di elettrochoc prima di testimonianze “protette” (!).

In un servizio di telegiornale di emittente nazionale, si è scorta una donna in burqa : allusione larvata alla natura immigrata di gran parte di questi sventurati nuclei familiari, per cui l’ “Accoglienza” si è risolta in sottrazione dei figli a persone di indubbia facile aggredibilità per difficoltà di integrazione, ignoranza giuridica e linguistica, debolezza finanziaria. Se poi teniamo presente che molti affidi erano dirottati verso soggetti o coppie “arcobaleno” di cui l’assistenza sociale sembrava quasi organo istituzionale con relativa insindacabilità di qualunque stortura riconducibile al mondo LGBT, ecco spiegato il sostanziale imbarazzo del Sistema, e la mancanza di qualunque autocritica in quello che dalle parti di Reggio Emilia è ancora una specie di partito-stato : cioè il PD. E la cui più grande realizzazione sociale degli ultimi tempi, sicuramente è stata la delibera comunale sulla toilette “neutra” da noi già notata in un precedente articolo.

I troppo comodi e usati,  “buonistici” aforismi che invitano a “non fare di tutta l’erba un fascio” , a “non buttar via il bambino con l’acqua sporca” non si risolvono in fondo in un tranquillante per continuare a dormire e “avere fiducia nelle istituzioni” ?

Molti noteranno l’abbondanza di punti interrogativi in questo articolo: saremmo infatti presuntuosi, demagogici a buon mercato, dogmatici, se ritenessimo di avere la verità in tasca dinanzi a tutte queste storture e agli interrogativi che appunto suscitano. Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti,  è ormai impossibile da minimizzare. Il ricollocamento geopolitico dell’ Italia guardando verso l’ Eurasia invece che verso l’ Oceano Atlantico non è una semplice opzione ideologica o intellettuale : è l’ultima spiaggia. Siamo noi italiani a dover “migrare” pur restando a casa nostra.  

ANTONIO MARTINO

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