CAROLA RACKETE SANTA. E SUBITO, GIA’ DA VIVA.

Ma non bisognava aspettare di morire, per una Santa Messa in suffragio? Sì, ma questa è una specie di Te Deum, una solenne benedizione (sulla scia in fondo, di quella celebrata da papa Francesco non a Santa Marta ma proprio a San Pietro, si badi bene  per “ i migranti e i loro soccorritori”) di Carola Rackete. La ricca tedesca è praticamente equiparata a Giovanna D’ Arco, o a una Santa Chiara o Santa Teresa d’ Avila o Santa Caterina da Siena che tra l’altro mai questo onore ebbero durante il loro percorso terreno. La Messa programmata per venerdì 12 luglio dal parroco don Roberto Beretta nella chiesa di Pieve Porto Morone (Pavia) per Carola Rackete è stata però, e mi pare strano, annullata dalla locale Curia, dopo le rimostranze del ministro Centinaio.  

“Siamo in un paese libero” – ha scritto Centinaio – “quindi accetto (ma non condivido) la scelta di un prete della mia provincia di celebrare una messa per Carola… proprio perché siamo in un paese libero mi permetto di consigliare al prete di pensare un pochino di più ai propri parrocchiani anziché fare queste pagliacciate”.

Sono più che convinto della mia decisione – ha comunque replicato Don Roberto – non penso che per un sacerdote debbano esserci dubbi sul fatto che la Legge di Dio viene prima della legge degli uomini…”.

Insomma, è guerra totale tra “i preti” (termine ormai calzante per quanto resta del cosiddetto mondo cattolico) e Matteo Salvini cioè gli orientamenti politici di una abbondante metà del popolo italiano : anche se da parte dei primi, questa ormai assomiglia all’ostinata e suicida resistenza dei nazisti negli ultimi giorni di Berlino, o dei giapponesi a Iwo Jima.

Non si capacitano della sconfitta elettorale ora che dicono “qualcosa di moderno”, mica come col referendum su divorzio e aborto dove una Chiesa in fondo già modernista tentava di non rompere irrimediabilmente con le proprie radici dottrinarie e spirituali (per la Chiesa, non so se mi spiego…).

Ma non basta. Sentite un po’ quello che afferma la Pontificia Facoltà teologica dell’ Italia meridionale, sezione San Luigi di Napoli retta dai Gesuiti , i quali chiedono di “essere indagati e processati per apologia di reato”. I docenti affermano: “ Non possiamo insegnare teologia rimanendo indifferenti alla progressiva crescita di paura, di terrore, di sospetti, di accuse, di minacce, di incitamento alla violenza e all’odio”. Ovviamente in linea la ATISM (Associazione teologica italiana per lo studio della Morale) :“ Preoccupa il tentativo di presentare come reato l’impegno per il soccorso nei confronti di chi si trova in situazioni di pericolo grave e potenzialmente letale”. Il direttore di Avvenire Marco Tarquinio le definisce “parole semplici e forti” che “ci ricordano capisaldi della nostra fede e della nostra civiltà”.

Riepilogando : George Soros è il novello San Paolo fonte primaria della teologia, la fede non è più nella salvezza operata dal sacrificio di Cristo con relativa resurrezione ma nell’ “ Umanità”, e ai dettami del mondialismo, nuova Lieta Novella, bisogna obbedire. Punto e basta. In fondo, il principio fondante del nuovo cattolicesimo o postcattolicesimo è questo: adeguarsi al Mondo, ma non a una generica modernità bensì al tempo di Papa Bergoglio proprio al Politicamente corretto e al Pensiero Unico; . Insomma Carola Rackete, con ogni probabilità atea o magari protestante (vabbè, è lo stesso) è un modello di Fede, Speranza, e Carità dalla indiscutibile “eroicità”, e i poveri finanzieri sul guscio di noce che stava per essere speronato dal “bestione di seicento tonnellate” sono i novelli legionari romani che martellarono i chiodi nella carne del Signore. In quanto a Matteo Salvini, beh la copertina di Famiglia Cristiana di un anno fa già era chiara, no? Ricordate “Vade retro Salvini”?

E quelli che in Africa si beccano tremila euro per organizzare il viaggio di un migrante? Mi sbilancio a definirli, in linguaggio neoteologico, dei “veicolatori di speranza”: visto che anche noi de L’ Ortis sappiamo adeguarci?

Ma perché la Chiesa russo-ortodossa non ci manda dei missionari ? 

Queste “sparate” pseudoteologiche al cui confronto i modernisti fumo nell’ occhio di San Pio X sembrano dei rigorosi custodi dell’ ortodossia, fanno significativamente sponda con più laiche e aconfessionali apoteosi. Ad esempio, la richiesta dello scrittore ispano-peruviano ex comunista ora mondialista di ferro Mario Vargas LLosa, di premio Nobel per la Pace alla Capitana; e l’alta onoreficenza del Comune di Parigi non solo alla Rackete ma anche all’ altra tedesca “capitana” di Sea Watch 3, Pia Klemp, sottolineando nel comunicato che le due povere eroine mondialiste e bellaciao sono “ancora perseguite dalla giustizia italiana”. E medaglie o cittadinanze onorarie a parte, il Comune di Parigi concretizza tale militanza mondialista con la bellezza di centomila euro che si aggiungono ai venticinquemila del 2016 e ai trentamila del 2018. L’intromissione nelle cose italiane con strumento il denaro raccolto, si presume, dal contribuente-suddito francese o più esattamente parigino, è nella causale specifica di questi ultimi centomila in onore della Rackete e della molto meno beatificata Klemp : infatti quest’ ennesima e sostanziosa “decima” buonisto-mondialista è destinata proprio a una nuova campagna di “salvataggio” con tanto di nuova nave e nuovo equipaggio (forze fresche e senza alcuna pendenza penale).

Sulle esternazioni e iniziative collaborazionistiche degli infiniti “utili idioti” e “quinte colonne” di casa nostra che fanno a gara nell’aggredire l’operato di Matteo Salvini per dimostrare di essere l’uno ancora più buonista dell’altro, poi, semplicemente, sorvoliamo : cronache di ordinaria sottomissione e ipocrisia.
Insomma, Te Deum o non Te Deum, Nobel o non Nobel, Carola Rackete, si atteggia non solo a santa ma anche a martire : pare che il suo avvocato abbia presentato denuncia-querela contro Matteo Salvini per istigazione a delinquere, diffamazione, e chiesta la chiusura dei profili social rei di criticarla con troppa veemenza(ovviamente in primis quelli di Matteo Salvini).

Non si può non trarre quindi, conclusione analoga a quella già tratta nel nostro precedente ” Sea Watch 3 : ovvero, l’insopportabilità e l’arroganza del buonismo”. O andare a rileggersi l’altro articolo sulla “notte di Lampedusa”, in cui scorgemmo un preciso, poderoso, attacco finale mondialista all’ Italia “non sottomessa”.

Da questa trappola mortale di Unione Europea, “tradizionali alleanze”, “valori europei e occidentali”, sovranità limitata, ONG, Pensiero Unico e lavaggio del cervello di massa, dittatura mondialista e apolidismo superfinanziario, si può uscire solo guardando a Est. 

Ci si risponde dicendo che è follia, che i mercati blabla, che la NATO bloblo? Perfetto, ci inchiniamo umilmente a chi ne sa più di noi (nel senso del potere che il sistema dei media manipolatori di Sistema gli riconosce) ; che la saga del parlarsi addosso continui, e che le ONG continuino i loro affari e dirigano la nostra politica.

Antonio Martino




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