A NOI E AI VERI ITALIANI LA VEDOVA CERCIELLO REGA. ALLA SINISTRA MONDIALISTA E NICHILISTA CAROLA RACKETE O MONICA CIRINNA’.

Indubbiamente, “ un altro mondo” . Un modo fatto dei valori “ di una volta” che poi sono quelli di noi de L’ Ortis modesti e deboli manovali della Verità . Ma il vocabolo “ valore” non mi piace, sembra che alla fine quel che importa sia rimesso al mercato : gli Ideali, sono fuori mercato, e non sono quotati su nessuna piattaforma digitale. E Ideali del genere sono quelli che vorremmo per oggi, e per domani : sono ad essi adattissimi, se non in alcune (o forse troppe) menti bacate dal Pensiero Unico e dal nichilismo sinistrorso.

Per la prima volta, vogliamo zittirci e non aggiungere alcun commento  a questa preghiera-parabola letta con enorme sforzo dalla vedova Cerciello Rega anche se con grande sforzo, durante i funerali del marito Mario, il vicebrigadiere barbaramente assassinato. Parole pronunciate da una vera donna, che era una vera moglie, e che sicuramente sarebbe stata anche una grande madre.

Un giorno il buon Dio stava creando un modello di donna da destinare a moglie di carabiniere. Era al lavoro quando un angelo gli disse: “Signore, mi sembra che voi vi stiate preoccupando troppo. Perché deve essere così diversa dalle altre donne?”.

Il Signore rispose: “Questa donna deve essere indipendente, possedere le qualità di un padre e di una madre allo stesso tempo. Essere una perfetta padrona di casa per quattro invitati come per quaranta anche se preavvisata solo un’ora prima, deve essere sempre attiva ed intraprendente, far fronte a tutte le necessità, essere capace di svolgere allegramente le sue mansioni anche se è stanca o ammalata, ed essere capace di cambiare casa, abitudini e amicizie spesso e all’improvviso”.

L’angelo scosse la testa: “Impossibile!”. Il Signore proseguì: “La doteremo di un cuore particolarmente forte, capace di sopportare il dolore delle separazioni, di dare Amore senza riserve, di offrire energie al marito nei momenti più difficili e di continuare a lottare anche quando è carico di lavoro e stanco”.

“Signore”, disse l’angelo, toccandogli il braccio dolcemente. “Andate a coricarvi e riposatevi un pò. Potrete terminare domani”. “Non posso fermarmi adesso”, disse il Signore. “Sono così vicino alla creazione di qualcosa d’unico”. “Questo tipo di donna si curerà da sola quando è malata, saprà dire arrivederci a suo marito su di un molo, in un aeroporto o in una stazione, comprendere perché è importante che egli parta ed aspettarlo con rispetto”.

L’angelo si avvicinò al modello di donna, lo guardò da vicino e sospirò: “Sembra ben fatta, ma ha l’aspetto troppo dolce”, replicò il Signore. “Ma ha la forza del leone, non immagini tutto ciò che è capace di sopportare”.

Alla fine l’angelo si chinò e fece scorrere il suo dito sulla guancia di quella nuova creazione di Dio. “C’è una perdita!”, esclamò. “Qualcosa non va in questa creatura”. Il Signore parve offeso dalla mancanza di fiducia dell’angelo. “Ciò che tu vedi non è una perdita”, disse “è una lacrima!”.

“Una lacrima? Perché dunque?”, domandò l’angelo.

“È per la gioia, il dolore, la solitudine e la fierezza che solo la moglie di un Carabiniere prova ed è dedicata a tutti quei valori cui suo marito è legato e che lei farà suoi”, disse il Signore dando vita a quella dolce creatura. Anche l’angelo, commosso pianse!

A.MARTINO

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