BIBBIANO NON E’ ARCHIVIATA, E NON E’ UNA MONTATURA. ANCHE IL COMMISSARIO MONTALBANO POTREBBE CONFERMARLO A “SUO FRATELLO”.

Quando il sindaco di Bibbiano è stato scarcerato lo scorso autunno, il PD al suo massimo vertice, con buona dose di faccia tosta e facendo il finto tonto (virtù o meglio caratteristiche d’ altronde utilissime in politica) esultò al trionfo della giustizia, alla fine degli sciacallaggi e delle montature populiste e via dicendo, ma era una esultanza assurda e palesemente in mala fede : una scarcerazione non significa assolutamente un’assoluzione processuale né tantomeno un proscioglimento preprocessuale. Come al solito, la sinistra si lancia in dotte (o presunte tali) dissertazioni nelle amiche sedi competenti, ma in genere spera nella manipolazione del consenso e dei fatti da parte della stampa in larga parte amica( ci risiamo) profondendo baggianate. Le cose però, non stanno affatto così.

E infatti, non le chiacchiere ma lo stato procedurale ci dice che ben 107 capi imputazione e 25 persone indagate, sono i numeri dei cosiddetti fatti di Bibbiano cioè  l’ inchiesta ‘Angeli e Demoni’ (significativo nome della pratica di indagine sugli affidi illeciti in Val d’Enza,provincia di Reggio Emilia). Inoltre i carabinieri del capoluogo emiliano, a cui sono affidati gli accertamenti investigativi sul caso Bibbiano hanno notificato ben ventisei avvisi di conclusione delle indagini nei confronti di altrettanti soggetti persone fisiche, preludio alla richiesta di rinvio a giudizio. Tra i destinatari degli avvisi c’è il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, che infatti risultava ancora indagato nonostante la scarcerazione e poi la revoca di ogni misura cautelare nei suoi confronti. Questa la realtà giudiziaria; auguriamo a tutti i coinvolti, in ossequio al nostro garantismo e in coerenza con esso, di dimostrare l’ estraneità a ogni addebito. Che si sia innocenti fino a prova contraria e fino a sentenza passata in giudicato, è per noi de l’ Ortis, un principio sacro.

Che però tanta gente, e tanti piccoli, abbiano sofferto per una sconcertante catena di abusi, di sottrazioni al nido familiare e assegnazione a terzi per nulla degni anzi, pare proprio una innegabile realtà: e innegabile è la tendenza di una parte politica all’ insabbiamento del tutto, con la cooperazione di chi un tempo proclamava “mai col partito di Bibbiano”, e qualche settimana dopo ci ha formato assieme il governo.

Parimenti innegabile è la coerenza della leader di FdI Giorgia Meloni, che sabato diciotto è stata a Bibbiano: propaganda elettorale, certo, ma vi è propaganda e propaganda. E quella che si basa sulla coerenza ci piace. “Una civiltà che si gira dall’altra parte di fronte all’eventualità che alcune famiglie siano state private ingiustamente dei propri bambini, perché su quei bambini qualcuno ci potesse guadagnare, non è una civiltà degna di questo nome”, ha scritto su Facebook. E non va proprio giù alla vulcanica leader che il PD abbia drasticamente rifiutato un emendamento in legge finanziaria per istituire un fondo a risarcimento delle vittime, se riconosciute per sentenza, di un turpe maneggio.

Evidentemente tutta la bruttissima vicenda tocca nervi scoperti del Sistema ad una profondità e a gangli che in fondo ignoriamo, ed evidenzia un’ansia di rimozione probabilmente dovuta al timore della diffusione di una “Affidopoli” nazionale : e se tale diffusione si voleva impedire, dobbiamo dire che ci si sta riuscendo.

A.Martino   

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