“STRAGE DI BOLOGNA”: ANDATE A CHIEDERE AGLI ALTI COMANDI NATO! FORSE SAPRANNO DIRCI QUALCOSA …

Esattamente quarant’anni fa, il 02 agosto del 1980, una bomba piazzata alla Stazione di Bologna deflagrava portandosi via con se 85 vittime innocenti: inermi cittadini colpevoli solo di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

In quello sventurato giorno, oltre ai morti, trovarono la mutilazione e l’invalidità circa 200 persone, individui, le cui ferite sanguinanti non si sarebbero mai più rimarginate perché quelle lesioni avevano danneggiato, non solo i corpi, ma, anche le anime.

A tutte le vittime, ed ai loro famigliari, l’Ortis non può che manifestare il proprio cordoglio e vicinanza, ma, detto questo, oggi vogliamo parlare della “Strage di Bologna” non tanto per la vicenda in se e per sé – per quanto, come abbiamo detto, sia importante – quanto per gli insegnamenti che essa può darci ancora oggi circa l’arte, della dissimulazione, dello storytelling, del convincimento delle masse.

Premesso il fatto che lo scrivente non è un giudice, non è un investigatore, né un poliziotto, né, tanto meno, un uomo dei servizi, ciò di cui scrivo è il frutto esclusivo di un mio ragionamento logico, della disamina di eventi oggettivi messi in ordine ed analizzati con il metodo storico critico ed in virtù del mio sistema che mi permetto di dichiarare che la verità riguardo i mandanti politici di questa strage sono ben lungi dall’essere identificati, o meglio, le Istituzioni Ufficiali faranno di tutto affinché la verità rimanga silenziata almeno per i prossimi vent’anni.

Da che cosa viene questa mia convinzione?

Semplice:

  1. Dalla definizione stessa di terrorismo:  “L’uso di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettività organizzata e a destabilizzarne o restaurarne l’ordine, mediante azioni quali attentati, rapimenti, dirottamenti di aerei e simili.” Da ciò ne consegue che, ad esempio, l’atto terroristico di uccidere Re Umberto I di Savoia nel 1900, aveva la finalità di abbattere il “tiranno” che, anni prima, aveva avvallato la repressione, a colpi di fucile, dei manifestanti che protestavano  a causa delle dure condizioni di lavoro e dell’aumento del prezzo del pane, nella città di Milano. In tale frangente, tra i contestatori, morirono 81 perone e rimasero ferite altri 451 individui. In questo caso, appunto, l’anarchico Bresci pensò di risolvere il problema eliminando il Re. Ora, invece, gli atti terroristici commessi in Italia tra il 1969 ed il 1980, che nella stragrande maggioranza dei casi colpivano semplici ed inermi cittadini, avevano l’unico scopo di isolare le fasce politiche estreme (MSI-DN e PCI), che durante gli anni 70 del secolo scorso godettero di una  notevole ascesa (nel 1972 il Movimento Sociale Italiano di Almirante era riuscito a prendere l’8,7% alla Camera dei Deputati ed il 9,2% al Senato, mentre il Partito Comunista di Berlinguer alle politiche del 1976 riuscì a superare il 34% alla Camera ed il 33% al Senato), per ridimensionarle e rafforzare le forze moderate, da sempre legate a doppio filo agli Stati Uniti (DC, PLI, PRI, PSI, PSDI);
  2. Dal fatto che, i responsabili identificati dalla Magistratura attraverso indagini e sentenze, cioè i NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari, gruppo terroristico neofascista), pur ammettendo le loro colpe rispetto a tutti gli altri omicidi commessi prima della Strage di Bologna, si dichiarano ancora oggi, a quarant’anni dall’attentato ferroviario, innocenti rispetto ai fatti del 02 agosto 1980. Perché mai dovrebbero negare le loro colpe se non fossero veramente innocenti in questo frangente? Cosa volete che cambi l’essere condannati a 7 ergastoli piuttosto che 8? Francamente non ha senso;
  3. Dalla incredibile coincidenza che si vogliano desecretare questi documenti solo ora che le persone più volte sospettate o collegate agli eventi, siano esse personalità nazionali (Andreotti, Cossiga, Licio Gelli) che autorità estere (Gheddafi, Arafat, ecc.) siano ormai scomparse e quindi impossibilitate a difendersi o a depositare le proprie testimonianze per l’accertamento della verità.

La verità, semmai, va, a mio modo di vedere, cercata altrove, presso istituzioni intoccabili e sacre, organizzazioni tipo la NATO.

Negli anni 70, come abbiamo detto, i movimenti non governativi, come l’MSI e il PCI propugnavano posizioni alternative a livello Geopolitico: La destra radicale era per la creazione di una famosa terza via ed il PCI chiaramente avrebbe voluto avere un’Italia che avesse rapporti più amichevoli e “disinibiti” con l’URSS. Su quest’ultimo versante, anche all’interno della DC, c’era chi, tra i democristiani, aveva posizione scomode, e uno di questi era senz’altro Aldo Moro che, guarda caso, nel 1978, fu l’unico politico italiano veramente  importate, cioè che avesse un ruolo di peso all’interno delle elite nazionali a trovare la morte per mano delle Brigate Rosse (terroristi d’ispirazione comunista). Allo stesso modo, pur non trovando la morte, Almirante, a seguito del successo elettorale del 1972, fu messo sotto accusa dalla Procura di Milano per presunta violazione della XII disposizione transitoria che vieta la ricostituzione del disciolto partito fascista, salvo poi – certificati i successivi insuccessi elettorali a seguito della diffidenza seminata grazie al terrorismo di matrice nera – lasciar cadere le accuse. Vi era dunque un solo fine, quello di far rimanere l’Italia avvinghiata agli Stati Uniti e chi nel tempo aveva contrastato o contrasterà, questa teoria ne pagherà le spese, Mattei e Craxi docet.

Dunque secondo voi, potremo mai trovare tra le carte desecretate gli ordini dell’Alto Comando NATO?

Certo che no, eppure “Gladio” era una realtà, ed i suoi compiti anche molto noti.

Se ci consegnassero questi documenti il nostro Paese cosa dovrebbe fare? Nella peggiore delle ipotesi dovrebbe dichiarare guerra agli Stati Uniti, nella migliore uscire dalla NATO.

Esistono o sono mai esistiti i servizi segreti deviati?

I servizi non sono deviati, così come i nostri Generali, solo bisogna comprendere, e questo non è una battuta, se le alte sfere militari sono più fedeli al Presidente della Repubblica italiana o ai vertici NATO: è questo il dilemma al quale, prima o poi, quando l’Italia tornerà ad essere una Nazione Sovrana, bisognerà dare una chiara risposta, giacché, sembrerà strano, ma lo stesso problema lo hanno anche gli altri Paesi del blocco occidentale, ivi compresi gli Stati Uniti, che, nella persona del Presidente Trump, quotidianamente, si trova a dover lottare non solo con la lobby dei militari a stelle e strisce, ma anche con l’FBI e la CIA.

Ora secondo voi, nell’Anno del Signore 2020, noi abbiamo una classe politica che sia in grado di uscire dalla NATO? Ma non scherziamo!

Dunque, qual è la lezione che ne possiamo trarre?

Che il potere ha tutti gli strumenti per mistificare la realtà, per applicare delle categorie narrative, tale, ad esempio, da poter protrarre lo stato di emergenza in Italia in maniera del tutto arbitraria senza che nessuno si possa seriamente opporre a questa decisione.

E si badi bene che ciò sta accadendo mentre, palesemente, i casi di Covid nel nostro Paese siano veramente risibili.

Lo storytelling usato è talmente convincente e capace, tale da far passare il concetto presso un gran numero di persone che il Recovery Fund è la manna scesa dal cielo, il MES un prezioso dono, la cessione di sovranità un atto dovuto ed indispensabile per il nostro progresso ed altre amenità simili.

Ma d’altronde di cosa vogliamo parlare se, nell’indifferenza più totale, sta passando il concetto che Conte possa secretare le carte riguardanti il lockdown e via sia in Parlamento chi presenta proposte di legge riguardo possibili reati d’opinione?

One Response to “STRAGE DI BOLOGNA”: ANDATE A CHIEDERE AGLI ALTI COMANDI NATO! FORSE SAPRANNO DIRCI QUALCOSA …

  1. Mogi Vicentini ha detto:

    Forse lo hanno notato ancora in pochi, ma la Polizia scientifica, esaminando le tracce di esplosivo usato nei numerosi attentati in Italia, ha concluso che si è trattato sempre – da p.zza Fontana a Brescia, l’Italicus, Bologna, fino a Firenze – che tale esplosivo era il “compound 4”. Al riguardo si vedano le interviste e i video ad es. di Ferdinando Imposimato, un magistrato al di sopra di ogni sospetto. Quel materiale non può essere ottenuto se non dalla NATO, perchè in uso all’esercito americano. Evidentemente ciò non prova un coinvolgimento diretto, ma una tale sistematica collaborazione, e su un arco di tempo così lungo, dovrebbe dire già quanto basta. Almeno, per chi vuole vedere… e denunciare.

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