QUANDO I NANI VOGLIONO FARE I GIGANTI, MA IN REALTA’ “NANEGGIANO”, DI GROSSO, FANNO SOLO I GUAI.

Ormai è ufficiale, siamo alla follia più totale: un “nano” politico, tale David Sassoli, già giornalista e conduttore del Tg1, perché eletto, in quota PD, a Presidente del Parlamento Europeo, crede di essere al centro del mondo e pertanto, per conto di organizzazione sui generis qual è l’UE, si sente in dovere di dare lezioni di democrazia a questo e quell’altro Paese dimenticando però che, oggettivamente, non tutti le Nazioni, per peso economico, potenza militare e tradizione culturale, solo uguali.

In questo modo – l’Unione Europea che è forte e tiranna con i propri aderenti, ma debole e insignificante con il resto del mondo – ha pensato bene, in nome del vago principio del rispetto dei diritti umani, di sanzionare dei Paesi  sovrani ed autonomi coma la Cina e la Russia, credendo, follemente, che questi ultimi restassero a guardare.

Così Sassoli si è beccato, prima le contro sanzioni di Peschino nel marzo del 2021 e pochi giorni fa, addirittura il divieto personale di entrare in Russia.

Quest’ultima risoluzione, poi, era più che scontata dati i petulanti espedienti messi in atto da Washington e Bruxelles, negli ultimi mesi, nel tentativo di incidere nelle questioni di politica interna del Cremlino.

Mosca, infatti, in più di un’occasione aveva già redarguito sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea, ed allora perché Putin se l’è presa così tanto con Sassoli e non anche con Biden?

Semplice! Perché i russi sono pragmatici ed hanno il senso della realtà.

Sanno molto bene che, piaccia o non piaccia, Biden è pur sempre il Presidente di una Superpotenza con la quale devono necessariamente confrontarsi mentre Sassoli è il Presidente del Parlamento di un’entità che non è uno Stato, non è una Federazione, né è una Confederazione, né tanto meno una potenza militare.

Ergo, un Capo di Stato come Putin non è tenuto necessariamente a dare ascolto o dedicare del tempo, ad un rappresentante di un’organizzazione della quale la Federazione Russa non fa parte.

D’altronde  Sassoli non è il Segretario Generale dell’ONU, né il Direttore Generale del WTO, né tanto meno il Presidente della Croce Rossa e Mezza Luna Rossa Internazionale, tutte organizzazioni delle quali la Russia è componente attiva, egli è semplicemente un “nano” che si sente Golia.

È tipico infatti, di chi soffre di crisi competitive, alterarsi dinnanzi alla cruda realtà, ed esternare con il guizzo del consumato attore la seguente dichiarazione: “Non avendo chiesto di entrare in Russia è evidente che è un attacco politico … Si cerca di colpire i parlamenti perché sono la voce dei cittadini e questo vuol dire che il parlamento europeo ha fatto il proprio dovere nel difendere le libertà fondamentali, nel denunciare le violazioni dello stato di diritto in Russia e in tanti paesi del mondo. Ma non ci faremo intimidire. Continueremo a sostenere che Alexei Navalny deve essere liberato”.

Ma il nostro Sassoli, che è giornalista, dovrebbe conoscere molto bene l’uso delle parole.

Riguardo questa vicenda la Russia ha motivato il provvedimento in questo modo: “l’Ue prosegue nella sua politica di misure restrittive unilaterali illegittime contro i cittadini russi e le organizzazioni russe. Tali azioni dell’Unione europea non lasciano dubbi sul fatto che il loro vero obiettivo sia quello di frenare lo sviluppo del nostro Paese ad ogni costo  per lanciare una sfida aperta all’indipendenza della politica estera e interna della Russia”.

In questo modo la Russia non sta intimidendo nessuno, infatti non è stata lanciata una, mi si passi il termine, “Fatwa a morte” nei confronti dell’Eurodeputato italiano, ma gli è stato semplicemente notificato il fatto che in Russia non è persona gradita ed uno, da che mondo è mondo, avrà pur diritto di far entrare a casa propria chi meglio ritiene opportuno, o no?

Dunque dov’è l’atto intimidatorio?

Qui l’unica cosa che è evidente, non è la tracotanza russa, quanto la nostra cecità politica e capacità di leggere gli eventi.

Infatti gli Stati Uniti accusano da sempre la Russia di essere un problema per le democrazie, ma sono proprio gli USA, che con le loro politiche folli spingono, da oltre un decennio la Russia e tanti altri Paesi, dal campo “democratico” tra le braccia della Cina.

A riprova di ciò che sto affermando si tenga presente che, a tutt’oggi, la Cina e la Russia non sono alleate ma hanno solo dei forti legami di partenariato.

La Cina, piaccia o non piaccia è attualmente, e lo sarà sempre di più, la prima superpotenza economica al mondo.

Attualmente il suo unico punto debole è l’esercito, che è molto sottodimensionato rispetto alle proprie esigente qualitative.

Allo stesso modo, la Russia non è un gigante economico ma è un gigante militare, con un esercito altamente preparato, ben armato e detentore del primo arsenale nucleare al mondo.

Ebbene, allontanando sempre più la Russia dal campo occidentale la si salda alla Cina, la quale, se vogliamo parlare di diritti umani, non ha le nostre stesse esigenze.

In altri termini favorendo l’alleanza tra Russia e Cina:

  1. Non aiuteremo minimante la causa dei diritti umani;
  2. Creeremo un blocco unico dall’Oceano Pacifico al Mar Baltico, dal Mar Artico all’Oceano Indiano;
  3. Rafforzeremo anche militarmente la posizione cinese in Africa riducendo l’Europa ad una zona cuscinetto tra gli Stati Uniti  ed il blocco Sino/Russo.

E tutto questo perché a detta di Sassoli noi difendiamo i diritti umani? … Sciocchi!

Peccato però che Bruxelles non faccia lo stesso con l’Arabia Saudita, intima amica degli Stati Uniti.

D’altronde, ipocrisia per ipocrisia, sarebbe stato meglio fare i gradassi con Ryad, forse in quel caso l’UE non avrebbe fatto la figura tapina che sta facendo ora.

Ma si sa, ahimè, la storia non insegna proprio nulla, eppure, attualmente, in Europa il “boccino” è nelle mani dei francesi e dei tedeschi e questi ultimi dovrebbero ricordare molto bene, l’epoca in cui, dopo il 1870, il Kaiser Guglielmo II tentò di resuscitare una nuova “Santa Alleanza” tra l’Impero Prussiano, l’Impero dell’Austria-Ungheria e l’Impero Russo, creando così un blocco enorme, inattaccabile.

Se ciò gli fosse riuscito con molta probabilità la I Guerra Mondiale neanche sarebbe scoppiata e le 3 monarchie, forse esisterebbero, ancora.

Invece fu proprio grazie all’abilità della Francia dell’epoca che si riuscì a spaccare questo monolite ed a mandare in soffitta tutto quel mondo.

Oggi, invece, né i francesi ricordano quella geniale intuizione, né i tedeschi hanno memoria di quell’occasione fallita, ed infatti, stanno regalando, anche per colpa loro, il mondo alla Cina, anziché fare ponti d’oro alla Russia che, ricordiamolo, per secoli e secoli, è stata l’argine naturale all’espansionismo cinese.

Lorenzo Valloreja

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