COME TANTI GRANDI STATISTI, VLADIMIR PUTIN AMA MUSICA E LA SUONA. E QUI, SONO INTERESSANTI ANCHE LE “BUFALE”

Una cosa è sicura: Vladimir Putin sa suonare il pianoforte.

Molto controverso è che, addirittura in Cina in attesa di un colloquio con l’omologo cinese, abbia suonato “Giovinezza”.

No, non intendo alludere all’età alquanto bassa delle patriote russe sue adulatrici e ammiratrici, ma a una certa canzone diffusissima in Italia nella prima metà del secolo scorso. Non ci credo: Putin punto di riferimento per sovranisti o meno, è altamente improbabile che questo sia successo nella terra del Dragone ove la bandiera è tuttora quella del partito comunista. La fake news abbastanza amplificata di qualche anno fa in cui mi sono imbattuto, però, dimostra innanzitutto che la musica ha una valenza tale da abbattere gli steccati ideologici; e poi, che a Putin, istintivamente, si attribuisce un’apertura mentale inimmaginabile in tanti altri leaders mondiali, e fantascientifica in Italia.

Anche se fosse stato tirato in ballo Donald J. Trump, il senso sarebbe stato ben diverso, e la fake news più credibile: il benamato tycoon ama la provocazione e la sfida, la polemica per lui è l’ ossigeno della politica.

Se è vero che il canto “Giovinezza” adottato dal partito, anzi dal regime fascista come “inno trionfale”, era persino eseguito in occasioni solenni ed ufficiali nella prima strofa, dopo la prima strofa della Marcia reale, non è affatto vero che nasca come “canzone fascista”.

Infatti nel 1909,data di nascita del canto, Benito Mussolini era un carismatico quanto impulsivo esponente socialista. Ed è anche vero che questa canzone goliardica ma patriottica con testo di Nino Oxilia e musica di Giuseppe Blanc, per cori di studenti immalinconiti dalla sempre meno lontana età matura, fu rimaneggiata sia in toni e parole più marziali dagli Arditi (i nostri incursori degli ultimi anni della Grande Guerra), che dal Partito nazionale fascista ovviamente in chiave politico-ideologica.

Comunque sia, sarebbe bello se questa canzone che tanto ha significato, in diversi sensi, per più di una generazione, interpretata tra gli altri da Beniamino Gigli, fosse sdoganata e guardata con meno bigottismo e superstizione ideologici, anche e soprattutto qui nella “sua patria”. Ma la musica e le arti figurative, in fondo, patria non ne hanno: e questa è una loro fortuna, un po’ a differenza delle Lettere.

Mi piace proporvi il testo originario di Giovinezza:

Son finiti i giorni lieti

degli studi e degli amori :

o compagni in alto i cuori

e il passato salutiam!

E’ la vita una battaglia,

è il cammino irto d’inganni,

ma siam forti, abbiam vent’anni,

l’avvenire non temiam.

Giovinezza, Giovinezza

primavera di bellezza

della vita nell’asprezza,

il tuo canto squilla e va!

Stretti, stretti sotto braccio

d’una piccola sdegnosa.

trecce bionde, labbra rosa,

occhi azzurri come il mare …

Ricordate in primavera

nei crepuscoli vermigli

tra le verdi ombre dei tigli

I fantastici vagar?

Giovinezza, Giovinezza

primavera di bellezza

della vita nell’asprezza,

il tuo canto squilla e va!

Salve o nostra adolescenza !

Te, commossi salutiamo,

per la vita ce ne andiamo,

il tuo riso cesserà !

Ma se un di venisse un grido

dei fratelli non redenti

alla morte sorridenti

il nemico ci vedrà!

Giovinezza, Giovinezza

primavera di bellezza

della vita nell’asprezza,

il tuo canto squilla e va!

Giovinezza, Giovinezza

primavera di bellezza

della vita nell’asprezza,

il tuo canto squilla e va!

A. Martino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *